Libertà d’espressione: la Ue chiede all’Iran il rispetto degli impegni internazionali contro la repressione

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Unione Europea


Commissione Ue

L’UE rimane profondamente preoccupata per la crescente repressione contro tutti i gruppi che esercitano il diritto alla libertà di espressione, e per il progressivo aggravamento delle restrizioni imposte alla libertà di stampa e di espressione nella Repubblica islamica dell’Iran.

 

L’UE condanna la chiusura di giornali e riviste nonché dell’agenzia di stampa Iranian Labour News Agency, come pure l’arresto e la persecuzione di giornalisti, blogger e difensori dei diritti dell’uomo per aver esercitato il diritto alla libertà di espressione, e rammenta la risoluzione 59/I dell’Assemblea generale dell’ONU.

 

Esprime particolare preoccupazione circa la situazione del difensore dei diritti dell’uomo e giornalista Emmadin Baghi per il susseguirsi di condanne a pene detentive inflittegli per la sua attività accademica, e sollecita la Repubblica islamica dell’Iran a procedere al suo immediato rilascio.

 

L’UE è profondamente costernata per la condanna di tre studenti dell’Università Amir Kabir – Ehsan Masoori, Ahmad Ghassaban e Majid Tavakkoli – rispettivamente a due anni, due anni e mezzo e tre anni di prigione per un reato che, in base alle dichiarazioni dell’Ayatollah Sharoudi, non hanno commesso, e ritiene che tali condanne costituiscano una grave violazione degli obblighi internazionali dell’Iran in materia di diritti dell’uomo. Lancia un appello alla Repubblica islamica dell’Iran affinché garantisca l’integrità fisica e psicologica di questi studenti.

 

L’UE ribadisce le sue preoccupazioni circa la situazione di Mohammad Sadeg Kabovand, Said Matinpou, Mohammad Hassan Fallahieh, Adnan Hassanpour, Kaveh Javanmard, Ejlal Ghavami, Ako Kurdnasab, Farshad Ghorbanpour, Soheyl Asefi, Ali Farahbakhsh e Abdolvahed Boutimar, e chiede alla Repubblica islamica dell’Iran di astenersi dall’infliggere punizioni ad individui per il pacifico esercizio dei loro diritti.

 

Sollecita la Repubblica islamica dell’Iran a rispettare sia i suoi impegni internazionali in materia di diritti dell’uomo, con particolare riferimento all’articolo 19 del Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici e all’articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, in merito al diritto alla libertà di espressione, sia la legislazione nazionale iraniana, specialmente gli articoli 24 e 168 della Costituzione sulla libertà di espressione e l’articolo 26 sulla libertà di associazione. Il diritto a formare e ad aderire a organizzazioni sindacali è altresì garantito dal Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali, che la Repubblica islamica dell’Iran ha ratificato.

 

Chiede alla Repubblica islamica dell’Iran di ottemperare alle norme internazionali precedentemente approvate in materia di organizzazioni sindacali, come previsto dall’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), e considerare l’opportunità di una revisione del proprio codice del lavoro, segnatamente gli articoli da 130 a 138.

 

L’UE chiede altresì alle autorità iraniane di riesaminare le restrizioni annunciate in vista della prossima campagna per le elezioni del Majlis in modo da garantire elezioni libere e democratiche.

 

I paesi candidati Croazia ed ex Repubblica jugoslava di Macedonia (La Croazia e l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia continuano a partecipare al processo di stabilizzazione e associazione), i paesi del processo di stabilizzazione e associazione e potenziali candidati Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Serbia e i paesi dell’EFTA Islanda, Liechtenstein e Norvegia membri dello Spazio economico europeo, nonché l’Ucraina e la Repubblica moldova aderiscono alla presente dichiarazione.

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