Vodafone: dopo l’acquisizione degli asset Tele 2, è sfida aperta ai monopoli della banda larga in Italia e Spagna

di Alessandra Talarico |

Italia


Vodafone

Con l’acquisizione delle divisioni italiane e spagnole di Tele 2, Vodafone ha aggiunto un nuovo tassello alla propria strategia di crescita, focalizzata sui servizi integrati fisso-mobile e sulla banda larga fissa.

 

Grazie all’offerta da 775 milioni di euro per gli asset italiani e spagnoli del gruppo svedese, la società di Arun Sarin può finalmente puntare a diventare un provider di comunicazione totale, includendo nel suo portfolio tecnologie che vanno dalla telefonia fissa via radio di Vodafone Casa, alla rete fissa DSL, per offrire servizi convergenti alle famiglie e alle imprese.

 

Le sinergie derivanti da questa acquisizione – che dovrà ricevere l’ok da parte delle autorità competenti – permetteranno a Vodafone di avvantaggiarsi delle enormi opportunità di crescita legate alla banda larga da rete fissa.

È ormai cosa nota infatti che molte parti del Paese non sono coperte dall’Adsl e da nessun’altra tecnologia a banda larga poiché Telecom Italia è troppo impegnata a risolvere le questioni legate all’assetto proprietario per adeguare le proprie reti al crescente fabbisogno di servizi internet ad alta velocità e il bando per l’asta WiMax non ha ancora visto la luce.

 

L’ingresso di Vodafone nel mercato potrebbe dunque spingere l’ex monopolista a rivedere le proprie strategie di investimenti per far fronte alla concorrenza, dal momento che il gruppo britannico prevede un congruo piano di spese in vista dell’aumento dei nodi di accesso alla rete nei prossimi 12 mesi, oltre alla conversione della rete alla tecnologia IP.

 

A completamento di questo quadro di crescita – che ha visto Vodafone protagonista anche nel campo del MVNO – pochi giorni fa, Vodafone ha finalmente lanciato ‘Casa Libera’, un’offerta che avrebbe dovuto prendere il via a maggio del 2006, ma si era arenata nelle aule giudiziarie a causa di un ricorso presentato da Telecom Italia.

La soluzione Casa Libera consente di portare il proprio numero di casa sul cellulare, senza canone e senza costi fissi, avendo così un solo operatore e un solo telefono per chiamare e ricevere sia da casa che in mobilità.

 

Un provider di servizi a tutto tondo, dunque, che ha iniziato a tessere un mosaico che probabilmente anche altri operatori mobili dovranno copiare, per competere in un mondo di tecnologie sempre più convergenti.

 

Il gruppo britannico, che conta di sviluppare e rafforzare le infrastrutture portate in dote da Tele 2 attraverso un adeguato piano di investimenti, potrà contare su un bacino di oltre 2,6 milioni di clienti, di cui oltre 400 mila clienti nella banda larga in Italia e di 550 mila clienti, compresi 240 mila clienti nella banda larga, in Spagna.

 

Per mettere le mani su Tele 2, Vodafone ha sbaragliato diversi illustri concorrenti, quali Wind, Fastweb e Tiscali, e ha compiuto – come ha spiegato l’ad della società, Pietro Guindani – “…un passo in avanti importantissimo nella attuazione della strategia di crescita focalizzata su due nuove aree di sviluppo: i servizi integrati fisso-mobile e la banda larga fissa e mobile”

 

“L’acquisizione di un operatore telefonico dotato di una propria rete infrastrutturale, unita al lancio commerciale di Vodafone Casa, concretizzano la nostra strategia di diventare un operatore in grado di offrire servizi di comunicazione totale”, ha aggiunto Guindani, sottolineando come anche nel settore della telefonia fissa, Vodafone è impegnata a portare “libertà di scelta, innovazione, concorrenza e servizi di qualita’ per tutti i clienti”.

 

Nel 2006, Tele 2 Italia ha registrato ricavi per 546 milioni di euro, mentre nel primo semestre 2007, i ricavi sono cresciuti dell’8,5%, raggiungendo l’importo di 298 milioni di euro.

 

Per il Ceo del gruppo, Arun Sarin, l’acquisizione degli asset italiani e spagnoli di Tele 2 “produrrà notevoli benefici in termini di accelerazione del lancio di nuovi prodotti e servizi in Paesi in cui la penetrazione della banda larga è ancora molto bassa e la struttura del mercato rende molto vantaggioso controllare asset a banda larga fissa”.

 

Inizialmente focalizzato sulla banda larga mobile, Sarin non ha mancato ultimamente di avanzare altre mire per la società, forte di risultati che hanno azzittito anche i suoi più forti detrattori. Lo scorso anno la società ha siglato un accordo con Fastweb, lanciando una serie di nuovi servizi intergrati e offerte convergenti – Vodafone Casa Fastweb e Vodafone Infinity Fastweb – indirizzati alla clientela business e ai privati che utilizzano i servizi delle due aziende.

I critici hanno considerato questa mossa come la conferma che la società non avrebbe mai avuto le capacità di entrare nel mercato della banda larga fissa con un’acquisizione di alto livello, dal momento che anche in Gran Bretagna e Germania i servizi broadband da linea fissa vengono offerti grazie a un accordo con BT Wholesale e Arcor.

 

Quest’anno, inoltre, Vodafone ha anche stretto sul mercato italiano diversi accordi per la telefonia mobile virtuale: con la catena di grande distribuzione Carrefour, con Poste Italiane e con l’incumbent britannico BT Group.

 

Sarà dunque la banda larga fissa, assieme ai nuovi servizi di comunicazione home e office, a bilanciare nei prossimi anni le perdite legate alla riduzione dei profitti dei servizi voce su rete mobile e a rilanciare la società britannica nel ruolo di provider globale di servizi tlc.

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