Telefonica: PT non cede Vivo, mentre Telecom Italia pronta a uscire da Brasil Telecom

di Alessandra Talarico |

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La quota detenuta da Portugal Telecom in Vivo, il maggiore operatore mobile brasiliano, non è in vendita.

Lo ha ribadito il presidente della società Henrique Granadeiro, sottolineando anche al Financial Times di non aver ricevuto alcuna offerta da Telefonica, che secondo la stampa avrebbe invece proposto a Portugal Telecom oltre 3 miliardi di euro per il controllo esclusivo dell’operatore.

 

“PT – ha affermato il presidente Granadeiro – ha più volte ribadito di non essere interessato alla vendita di Vivo. Siamo invece concentrati sul rilancio della redditività della compagnia, che sta iniziando a mostrare risultati”.

 

PT e Telefonica controllano pariteticamente Vivo, ma le divergenze tra i due soci hanno complicato la gestione della società sul mercato brasiliano, trattenendone la crescita al di sotto del suo potenziale.

 

Granadiero ha spiegato che il management “tiene conto dell’interesse manifestato più volte da Telefonica per il controllo di Vivo e dei recenti riferimenti alle sinergie derivanti da una simile acquisizione”. Ma ha aggiunto anche di non aver ricevuto alcuna offerta.

“Se fosse successo, avremmo avvisato le autorità di Borsa di Madrid e Lisbona. Siamo solo contenti – ha concluso Granadeiro – del turnround operativo, di cui anche Telefonica è a conoscenza”.

 

Secondo gli analisti, tuttavia, è molto difficile che Telefonica – in genere molto prudente nelle comunicazioni relative alle acquisizioni – si sia sbilanciata senza avere effettivamente avanzato un’offerta.

L’accordo, secondo molti, sarebbe dunque imminente e per il gruppo spagnolo sarebbe un passo molto importante.

 

Telefonica deve affrontare sul mercato brasiliano la forte concorrenza di America Movil di proprietà del miliardario messicano Carlos Slim, secondo uomo più ricco del mondo dopo Bill Gates, anche lui inizialmente interessato a una quota in Telecom Italia.

 

Solo Telefonica, però, è entrata nel capitale di Telecom Italia, in seguito al riassetto azionario del Gruppo, con la cessione da parte di Pirelli del suo controllo alla finanziaria Telco. Al perfezionamento dell’operazione, Telefonica avrà il 43% di Telco, che a sua volta controllerà il 23,6% di Telecom Italia. Accanto a Telefonica,  Mediobanca, Generali, Intesa Sanpaolo e Sintonia (Benetton).

 

Cesar Alierta, non nega il suo interesse per il controllo di Telecom Italia, confidando in un ulteriore consolidamento del mercato tlc europeo, ma al centro dell’interesse resta anche, o soprattutto, il mercato brasiliano, dove Telecom Italia controlla Tim Brasil, il secondo operatore mobile del Paese con una quota del 25,8% e ricavi in crescita del 37% a 3 miliardi di reais al primo trimestre 2007.

 

Telefonica, ancora in attesa del via libera delle autorità brasiliane al suo ingresso in Telco, controlla società telefoniche in 13 Paesi dell’America Latina, che sono di fatto diventate il motore della crescita della società.

 

Il Brasile, ad esempio, lo scorso anno ha superato il Giappone, diventando il quinto maggiore mercato mobile del mondo. Ecco perché Telefonica sta cercando di stringere con Telecom Italia almeno una partnership industriale, in modo da condividere le infrastrutture della telefonia mobile nel Paese, che sarebbero quindi operative tanto per Vivo che per Tim Brazil. Un simile accordo permetterebbe alle due società di risparmiare 500 milioni di euro all’anno per i prossimi 4 anni.

Non si parla ovviamente di fusione tra le due società perché le autorità non approverebbero una simile concentrazione.

 

Telecom Italia, intanto, ha fatto sapere di aver già preso accordi per cedere la propria quota in Brasil Telecom a un gruppo di fondi brasiliano già presenti nel capitale della società per circa 550 milioni di dollari.

Lo scorso ottobre, Telecom ha ceduto a un trust gestito da Credit Suisse il suo 38% in Solpart (holding di controllo di Brasil Telecom) per 410 milioni di dollari.

 

Cedendo la titolarità della partecipazione in Solpart (pur rimanendone comunque beneficiaria) ed i relativi diritti di governance, Telecom ha così risolto la questione della sovrapposizione delle licenze mobili e long distance tra Tim Brasil e Brasil Telecom.

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