Riforma Rai e sistema radioTv: fuori dall’empasse? I giornalisti della Tv pubblica chiedono tempi snelli

di Raffaella Natale |

Italia


Rai sede

Riprende il suo cammino il disegno di legge che riforma sistema radiotelevisivo in discussione alla Camera, la Commissione Lavori pubblici di Palazzo Madama ha avviato l’iter della proposta di riforma del servizio pubblico. 
Il Governo, infatti, già nella serata del 5 giugno aveva confermato l’intenzione di mantenere separati i due provvedimenti. 

Il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, spera che l’esame della legge di riforma della Rai “…sia il più approfondito e il più serrato possibile“.

“…Credo che tutti gli italiani – ha commentato il Ministro a Palazzo Madama per l’avvio in Commissione dell’iter del provvedimento – abbiano di fronte una situazione difficile che deriva dal modo in cui il governo della Rai è stabilito dalla normativa attuale. Fare una nuova normativa credo che sia nell’interesse di tutti e l’auspicio del Governo è che sia anche un obiettivo condiviso da una maggioranza più ampia possibile. Non vedo ragione al mondo per cui non ci possa essere una convergenza ampia su un disegno di legge che istituisce una fondazione che dà più autonomia ed efficienza alla Rai, obiettivi spesso sostenuti da forze politiche di tutti gli schieramenti”.

Gentiloni ha aggiunto: “Siamo al primo passo e mi auguro che nel cammino si realizzino ampie convergenze”. Sui tempi il Ministro ha osservato che questi dipendono dal Senato e non dal Governo (…) Poi le dinamiche delle attività parlamentari le stabiliscono i presidenti delle commissioni e la conferenza dei capigruppo. E’ chiaro che se ci sarà una certa convergenza i lavori potranno essere spediti”.

 

Il Ministro ha sottolineato ancora che “…l’attuale difficoltà del vertice Rai è sotto gli occhi di tutti e l’esigenza di una riforma è condivisa“. Difficoltà testimoniata anche dallo sciopero dei giornalisti Rai indetto dall’Usigrai per oggi.

“…L’obiettivo della protesta – ha detto Gentiloni – è sollecitare le istituzioni per una maggiore stabilità del vertice, che dia più sicurezza all’azienda. Negli ultimi dieci anni la Rai infatti ha vissuto fenomeni di conflittualità, figli di un’insufficiente autonomia che invece vuole ora dargli questo Ddl”. Il Ministro ha anche aggiunto che in Commissione “…si è avviata la discussione con la relazione del senatore Montino che ha chiarito che da parte della maggioranza c’è una totale apertura anche ad accogliere integrazioni e modifiche”.

 

Per l’Usigrai è necessario velocizzare il percorso parlamentare del Ddl Gentiloni sul riordino del sistema radiotelevisivo. E’ quanto emerso nell’incontro di ieri con il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, che ha ricevuto una delegazione del sindacato dei giornalisti Rai.

“…Sono quasi due mesi che il Cda non decide – ha spiegato il segretario del sindacato Rai, Carlo Verna – ci siamo appellati a Bertinotti per una corsia veloce per il Ddl Gentiloni: se non si approva i partiti non faranno mai un passo indietro. E’ necessario e non rinviabile”.

Poi il segretario dell’Usigrai ha spiegato che da parte del presidente della Camera c’è stato “…grande ascolto. Si è impegnato per una riflessione seria. E siamo certi – ha concluso Verna – che prenderà iniziative di moral suasion”.

 

Intanto l’opposizione non si rassegna e ieri il capogruppo di Forza Italia in Commissione, Luigi Grillo, ha espresso un giudizio “assolutamente negativo” sull’avvio della discussione.

“…Abbiamo fatto presente ancora una volta – ha sottolineato – che di fronte a una legge di sistema come la Gasparri, ci saremmo aspettati un unico Ddl. Invece, affrontiamo qui al Senato la riforma della Rai, mentre alla Camera si parla del riassetto di tutto il sistema radiotelevisivo”. Il rischio, per il senatore di Fi, è di creare “confusione“, perchè “…un emendamento che noi presentiamo qui, magari può incidere anche sull’altro provvedimento”. Per questo, “…abbiamo chiesto al Governo più razionalità e chiarezza, ma le risposte che abbiamo ottenuto sono di totale chiusura, ci è stato detto che la maggioranza ha deciso così e nello stesso modo intende andare avanti”.

D’altra parte, ha assicurato Grillo precisando che “…non si è ancora discusso del merito” del provvedimento, “…non c’è da parte nostra nessun pregiudizio, nessuna volontà di fare ostruzionismo di fronte alla possibilità di modificare un testo nell’ottica di una maggiore autonomia di governo per la Rai”.

 

Ma Gentiloni ha ribadito che “…si tratta di due Ddl autonomi che devono rimanere separati perché trattano aspetti diversi”.

In ogni caso, riferisce il Ministro, “…nella sua relazione, il senatore Montino ha chiarito che da parte della maggioranza c’è una totale apertura ad accogliere integrazioni e modifiche al testo”.

 

Dalla sua, il relatore del provvedimento, Esterino Montino, ha ribadito la bontà del testo, che giudica “molto buono“.

Anche perché, ha spiegato, “…introduce due importanti elementi di novità: la separazione della politica nella scelta del Cda e l’accoglimento definitivo dei suggerimenti dell’Unione europea e dell’Antitrust in merito alla separazione tra ciò che è finanziato dal canone e ciò che è finanziato dalla pubblicità, tra reti e contenuti”.

 

Il senatore Ds si è poi soffermato anche sui motivi della bocciatura della richiesta di sospensiva avanzata da Fi: “…l’abbiamo respinta perché la pregiudiziale della Cdl parte dal presupposto che si tratti di una legge organica, ma questa non è una legge di sistema, è un Ddl specifico sulla governance della Rai”.

“…La settimana prossima – ha aggiunto Montino lasciando la Commissione – comincia la discussione e passeremo alle audizioni e agli emendamenti. Il mio auspicio è che si arrivi in aula entro la seconda metà di luglio”.

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