WiMax: convergenza o divergenza? L’equilibrio sta sempre nel centro

di Alessandra Talarico |

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Il WiMax sarà uno dei fattori acceleranti della convergenza, ma è essenziale che la tecnologia assuma anche caratteristiche divergenti rispetto agli attuali sistemi broadband.

 

Supportando in una singola piattaforma servizi fissi, nomadici e mobili, il WiMax è una tecnologia ‘naturalmente convergente’. Grazie al fatto di essere basata su un’architettura IP flat, il WiMax ha un certo vantaggio sugli altri sistemi mobili e wireless, riuscendo a integrarsi perfettamente con i sistemi a banda larga fissa per offrire servizi convergenti. Queste caratteristiche uniche, secondo gli analisti, aiuteranno la tecnologia a guadagnare terreno anche in un mercato sempre più competitivo e convergente.

 

Tuttavia, spiega Mike Roberts di Informa Telecom & Media, il WiMax dovrà anche guidare la ‘divergenza’, differenziandosi il più possibile dai sistemi attualmente in uso presso gli incumbent, quali il DSL, il cavo, la fibra ottica o l’HSDPA.

I sistemi broadband mobili e wired contano già un totale di 350 milioni di utenti nel mondo e saranno complementari al WiMax in alcuni casi, ma direttamente in competizione con esso in altri, in particolare nei mercati sviluppati dove la penetrazione delle altre tecnologie è già abbastanza alta.

 

Dal momento che i chip diventano via via sempre più piccoli ed economici, per differenziarsi dai sevizi esistenti il WiMax, suggerisce Roberts,  dovrebbe innanzitutto portare la connettività ai cosiddetti dispositivi ‘new computing’ – dagli Ultra Mobile PCs (UMPCs) ai Mobile Internet Devices (MIDs) per poi espandersi all’intrattenimento consumer, dalle console alle fotocamere digitali.

 

Nel settore dei notebook e degli handset, che pure sarà supportato, il WiMax dovrà comunque vedersela con sistemi quali l’HSDPA, o super-umts, che occupa già una buona posizione in entrambi i segmenti.

“Questo – ha aggiunto Roberts – spiega come mai Intel stia integrando il WiMax col Wi-Fi per ridurre i costi e dare la possibilità alla tecnologia di competere con EV-DO e HSDPA nel settore notebook”.

 

Un altro aspetto sottolineato dall’analista riguarda l’urgenza degli operatori mobili di spingere i vendor come Intel a ridurre i costi dei chipset per integrarli nei dispositivi senza doverne alzare troppo il prezzo finale. Il punto è che “i prezzi del silicio diminuisco quando i volumi aumentano, perciò gli operatori e i vendor WiMax dovranno sovvenzionare i dispositivi o accettare un decollo molto lento dei servizi”.

 

La differenziazione dei servizi dipenderà molto dal Paese e dall’operatore. Per gli operatori che lanceranno il servizio nei paesi in via di sviluppo con livelli di penetrazione della banda larga scarsi, già offrire servizi wireless a 128-256Kbps a un prezzo contenuto sarà un elemento di diversità.

 

Per gli operatori che sono attivi in mercati maturi, l’elemento di differenziazione risiede nella flessibilità del wireless, con la possibilità ad esempio di avviare i servizi in maniera rapida e di renderli sempre più personalizzati.

L’ambizione è quella di far sì che il WiMax diventi per la banda larga quello che il GSM è stato per la voce: un mezzo cioè per renderla mobile e personale e per creare nel contempo una nuova industria.

 

Perché questo accada, ovviamente, i prezzi di dispositivi e servizi dovranno ancora abbassarsi: per Intel, internet mobile decollerà solo quando i device – come la card per il portatile – costeranno non più di 30 dollari e  servizi non costeranno più di 30 dollari al mese. Discorso che non vale solo per il WiMax ma anche per le tecnologie concorrenti.

 

“Non c’è dubbio – conclude Roberts – che il WiMax debba affrontare una serie di sfide incluse l’incertezza sul ROI, l’immaturità della tecnologia e la mancanza di dispositivi end-user. Tuttavia, la tecnologia può superare questi ostacoli in molti mercati”.

Come risultato, il numero di utenti mondiali arriverà quest’anno a quota 4,2 milioni, per raggiungere i 65,6 milioni nel 2012.

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