‘TI Media non è in vendita’, Perissich smentisce le ipotesi di cessione di La7 e Apcom

di Raffaella Natale |

Italia


Riccardo Perissich

Si torna a parlare del futuro di Telecom Italia Media e questa volta a farlo è il presidente Riccardo Perissich, che ha smentito le indiscrezioni che ipotizzavano la vendita di La7 e dell’agenzia di stampa Apcom.

Perissich, lasciando il direttivo di Confindustria, ha replicato “No, non è vero“, a chi chiedeva se fossero fondate le voci di cessione.

 

Il caso Telecom sta trascinando anche TI Media nell’incertezza e sono tante le voci che si susseguono e tante le ipotesi sui futuri scenari dell’operatore tlc.

La scorsa settimana è stato istituito il coordinamento dei Cdr di La7 e dell’agenzia Apcom, e la prima mossa è stata la richiesta di un incontro urgente con il presidente di Telecom Italia, Guido Rossi.

Nel comunicato è scritto che “…in una fase particolarmente critica per il futuro di Telecom Italia – società editrice, titolare di un’agenzia di stampa, di due concessioni televisive nazionali, attiva nel campo dell’informazione online e nella Tv digitale terrestre – i giornalisti chiedono chiarezza sul ruolo del settore media, ancora privo di strategie industriali ed editoriali certe”.

 

Ma Rossi ha dato forfait e ha risposto confermando fiducia ai vertici di TI Media, Perissich e Parazzini, al direttore di Apcom Calabrò ma soprattutto a quelli de La7, Campo Dall’Orto e Piroso.

Rivolgendosi al Cdr, Rossi ha dichiarato: “…Desidero attirare la vostra attenzione sul fatto che le delibere recentemente adottate dal Cda di Telecom Italia non hanno assolutamente alcun impatto, né diretto né indiretto, sull’attività di TI Media e sulla posizione dei suoi dipendenti. In queste condizioni, la vostra richiesta d’incontro mi sembra senza oggetto e quindi non opportuna al momento attuale”.

Rossi ha aggiunto: “…Vi invito invece a mantenere il dialogo in atto con gli organi competenti dell’Azienda”.

Il presidente di Telecom ricorda infine “…Gli importanti risultati qualitativi e quantitativi raggiunti dalle aziende che fanno parte di TI Media, attività che sono circondate da generale apprezzamento (…) Questi successi sono dovuti al contributo determinante di coloro che ci lavorano. Sono convinto che quest’opera sarà proseguita con grande impegno da tutti”.

 

Per quanto riguarda il futuro di TI Media, circola la tesi che La7 e Apcom non potrebbe essere acquisite da RCS Mediagroup o il Gruppo Espresso per via degli impedimenti posti dalla Legge Gasparri ai broadcaster che si estenderebbero sic et simpliciter anche agli editori.

Ma c’è chi fa riflettere sulla ratio della norma in oggetto, art. 15 comma 6, che cita: “I soggetti che esercitano l’attività televisiva in ambito nazionale attraverso più di una rete non possono, prima del 31 dicembre 2010, acquisire partecipazioni in imprese editrici di giornali quotidiani o partecipare alla costituzione di nuove imprese editrici di giornali quotidiani…”.

Dall’articolo non si evince invece che questa ipotesi possa essere esclusa a priori.

 

Tutto si potrebbe rimettere in discussione, quindi, visto che non ci sarebbero limiti di legge che ostano a un’acquisizione di TI Media da parte di qualche editore.

 

Anche se c’è da aggiungere che proprio oggi comincia il piano di revisione della Legge Gasparri voluto dal Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, che potrebbe rimettere tutto in discussione.