Scenari broadband: si preannuncia dura la battaglia tra operatori e ISP per il controllo del mercato. Chi la spunterà?

di Alessandra Talarico |

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La banda larga continua ad avanzare a grandi passi e i servizi a essa associati cominciano a guadagnare consensi anche nelle aziende, che scelgono le linee veloci non solo per aumentare la velocità di connessione, ma anche per migliorare i processi di business e ridurre le spese.

 

Il mercato globale della banda larga, in termini di profitti totali, varrà alla fine del 2006 circa 60 miliardi di euro, per toccare i 114,2 miliardi entro il 2010.

Per quella data, la popolarità del web avrà attratto molti nuovi player da diverse industrie, tutti in corsa per una fetta del business che sempre più verterà sulla convergenza di piattaforme e servizi.

 

I servizi broadband a valore aggiunto (BVAS), intanto, hanno raggiunto nel 2005 il valore di 7 miliardi di euro.

In particolare i profitti legati al segmento business sono cresciuti del 142% a 2,9 miliardi di euro, per rappresentare il 31% del totale, contro il 22% del segmento consumer. Il profitto medio per utente è cresciuto da 11,8 euro di gennaio a 20,4 euro a dicembre 2005.

 

Le imprese, ancora molto diffidenti nei confronti delle nuove tecnologie, spendono soprattutto in sicurezza e ci sono evidenti segnali che a livello globale il mercato andrà consolidandosi sempre più, mentre il numero di utenti a banda larga continuerà a svilupparsi a ritmi impressionanti segnando, nei mercati più importanti, percentuali di crescita a due cifre.

 

Ora, spiegano gli analisti, gli operatori si trovano davanti a un bivio molto problematico: dovranno scegliere cioè se e come trovare forme di collaborazione vicendevolmente fruttuose con i new entrant oppure se combattere questi ultimi sul proprio terreno, con tutte le implicazioni che ne derivano per la cultura e le capacità da sviluppare a livello di competenze interne.

 

Ad ogni modo, tra i servizi broadband innovativi più promettenti, sicuramente la parte del leone la faranno i servizi video e la convergenza fisso-mobile.

A beneficiare del loro successo saranno principalmente le web company che si sono dimostrate finora più pronte a recepire il cambiamento: Microsoft Google, Yahoo!, MSN.

Queste compagnie non solo metteranno sotto pressione i provider DSL per lo sviluppo di servizi a banda larga, ma diventeranno anche partner importanti per la definizione dello scenario futuro del mercato.

 

Tra le possibili evoluzioni, Arthur D. Little ha tracciato tre diversi scenari: predominio degli operatori; trasferimento del valore sulle internet companies e ambienti sponsorizzati.

Nel primo scenario, saranno gli operatori che avranno saputo porre le basi per la convergenza a fare la parte del leone, offrendo servizi quadruple play pienamente integrati.

Nel secondo scenario, le web company opereranno sia come aggregatori di contenuti che come service provider.

Il terzo scenario, infine, considera gli sviluppi della tecnologia Fibre-to-the-Home nell’ambito di iniziative di rete sponsorizzate.

 

Nessuno può ancora dire quale sarà la realtà predominante nel futuro di internet e della banda larga, ma quel che è certo è che la battaglia tra operatori e service provider per conquistare una fetta del portafogli degli utenti sarà intensa.

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