Banda larga: AIIP chiede l’intervento del Governo per salvaguardare la concorrenza nel settore

di Alessandra Talarico |

Italia


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Un mercato dominato dalla legge del più forte.

È quello italiano della banda larga, nato concorrenziale ma attualmente dominato da un solo operatore – Telecom Italia – che dall’alto della sua posizione di ex monopolista continua a controllare la stragrande maggioranza del mercato.

Poco dopo la pubblicazione del rapporto Ecta sullo stato del settore in Italia, l’AIIP torna sulla questione, sottolineando che da anni ormai l’associazione denuncia l’anomalia del mercato italiano in ogni audizione, convegno o tavolo tecnico presso il Garante delle Comunicazioni.

Le conseguenze dello strapotere di Telecom sul mercato della banda larga, spiega AIIP, ricadono in primo luogo sui consumatori, ma anche sui concorrenti e sull’intero sistema Paese, che sta lentamente regredendo sia sul piano tecnologico che culturale e stenta ad attirare gli investimenti stranieri.

“Se l’ex monopolista continua a possedere più del 72% del mercato della banda larga e può ‘fare leva’ di tale potere di mercato sull’accesso per estenderlo sui servizi ‘a valle’ (Voip, IPTV, etc.), come possono gli altri operatori competere ad armi pari sul mercato?”, si chiede, giustamente, l’associazione.

Gli operatori alternativi, alla luce di questa realtà, sono relegati al ruolo di meri “rivenditori di prodotti altrui, con un sostanziale appiattimento del mercato, sgradito anche ai consumatori”, che non hanno altra scelta se non rassegnarsi alle carenze della rete Telecom, che non sembra avere alcuna intenzione di creare le condizioni affinché quello che ormai è universalmente riconosciuto come un servizio fondamentale arrivi nelle case di tutti i cittadini.

La radice del problema, come ha sottolineato anche l’Ecta, risiede nel fatto che non si riscontra in Italia la pressione competitiva necessaria affinché l’incumbent si senta costretto ad “aumentare la penetrazione e innovare il servizio”.

Il problema va dunque affrontato a monte, attraverso la creazione di un quadro regolamentare “che consenta agli operatori alternativi di avere accesso al mercato su un piano di parità con l’operatore ex-monopolista” e che impedisca all’incumbent di attuare comportamenti anticompetitivi tali da scoraggiare gli investimenti infrastrutturali della concorrenza.

Secondo AIIP, “le poche regole che ci sono vengono costantemente disattese, a volte perfino dalla stessa Autorità che ha il dovere di farle rispettare, come nel caso dell’autorizzazione del servizio ADSL wholesale a 20MB impugnato da AIIP al Tar, con l’intervento del Codacons a favore delle tesi di AIIP”.

AIIP chiede dunque al Governo di prendere nel più breve tempo possibile le contromisure necessarie per la salvaguardia della concorrenza in un settore quanto mai vitale per la crescita economica e lo sviluppo sociale del Paese.

“Chiediamo al Ministro Bersani – conclude AIIP – di intervenire con decisione ed in tempi brevi per ridare all’Italia un assetto procompetitivo anche nel settore delle comunicazioni elettroniche, in particolare per l’innovazione del tessuto tecnologico del Paese”.

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