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I dispositivi elettronici di consumo, dai telefonini ai lettori digitali ai computer portatili, diventano sempre più complessi e richiedono un’alimentazione in grado di garantire la massima funzionalità col minore impatto ambientale.
Le batterie a celle di combustibile sono state a lungo indicate come una valida alternativa per l’alimentazione di questi device, ma si sono rivelate finora una promessa non mantenuta.
La situazione è però destinata a cambiare, visto l’impegno che molti operatori e costruttori stanno mettendo nello sviluppo tecnologia, che promette di generare energia pulita ed economica, utilizzando idrogeno o metanolo come combustibile per le batterie.
La sud coreana Samsung ad esempio, sta investendo molto nella tecnologia e ha siglato un accordo esclusivo con MTI Micro per sviluppare, testare e valutare
Samsung impiegherà le sue risorse per individuare l’approccio migliore per alimentare i dispositivi mobili e di entertainment di prossima generazione con le batterie a celle di combustibile.
Questi dispositivi diventano sempre più complessi e inglobano una quantità di funzioni sempre più ricca, richiedendo – di conseguenza – una fonte di energia in grado di garantire diverse ore di autonomia e di inquinare il meno possibile.
Con l’affermazione di ulteriori nuovi servizi, come
“Le batterie a celle di combustibile dovrebbero fornire la soluzione a questa sfida”, ha dichiarato Sara Bradford, direttore ricerche Power Systems Group di Frost & Sullivan.
“L’utilizzo delle celle a combustibile, al posto della batteria, potrebbe rendere i telefoni cellulari più leggeri e più semplici da utilizzare, poiché basterebbe semplicemente rifornire il “carburante” quando necessario. Inoltre, ci sarebbero dei notevoli vantaggi dal punto di vista dell’impatto ambientale, poiché questo carburante potrebbe essere ottenuto da fonti organiche sostenibili, mentre i prodotti di scarto sono essenzialmente acqua, e un livello di anidride carbonica decisamente inferiore rispetto a quello che deriva dalla combustione di carburanti fossili”, ha spiegato Salvo Coffa, direttore del team della Corporate Technology R&D di STMicroelectronics che si occupa della ricerca nel settore delle micro celle a combustibile.
Secondo uno studio di mercato condotto dalla società NanoMarkets, il mercato delle fuel cell raggiungerà entro il 2010 il valore di 1,6 miliardi di dollari, che diventeranno 2,6 miliardi nel 2012.
L’arrivo di batterie DMFC più efficienti e in grado di operare a temperature più basse, spiega il rapporto, ha reso la tecnologia particolarmente adatta alle applicazioni mobili e nel futuro, nanocatalizzatori e nuovi polimeri e nanomateriali per membrane permetteranno di raggiungere una densità di energia ancora migliore.
Pioniere della tecnologia è l’operatore giapponese NTT DoCoMo che prevede di lanciare il primo telefono con batteria fuel cell entro quest’anno.
Al momento, sono impegnati nello sviluppo della tecnologia anche molti altri big del settore, come IBM e Sanyo – che stanno lavorando a fuel cell a metanolo diretto (DMFC) per i laptop ThinkPad, ma anche Hitachi, Motorola, NEC, Sony e Toshiba.