Tlc: gli incumbent perdono quota in tutta Europa, ma non in Italia

di Alessandra Talarico |

Europa


Telecom Italia

Gli operatori incumbent europei – ossia gli ex monopolisti – cominciano a perdere un po’ dappertutto quote di mercato nel settore della banda larga, ma non proprio dovunque e non precisamente in Italia.

 

Secondo i dati forniti dalla società InfoCom, se infatti in Finlandia la quota dell’operatore storico è scesa del 6,6% in un anno, portandosi al 31%, in Italia Telecom Italia controlla ancora l’89,2% del mercato e la sua quota è diminuita di poco più dell’1% dal 2004 al 2005.

La Finlandia, oltre ai Paesi Bassi, è l’unico paese in cui l’incumbent controlla una quota di mercato inferiore al 50%

 

Una diversità sicuramente attribuibile alla diversa struttura di mercato, ma che di fatto non toglie niente alla grave anomalia del mercato italiano delle telecomunicazioni a otto anni dalla sua liberalizzazione.

 

Non stanno meglio di noi, comunque, Portogallo e Germania, dove i due operatori dominanti – Portugal Telecom e Deutsche Telekom – controllano rispettivamente l’81,3% e il 74,4% del mercato della banda larga, sia via cavo che DSL.

È da dire, però, che tra il 2004 e lo scorso anno, l’incumbent tedesco ha ceduto ai provider alternativi – come Arcor e United Internet – la quota maggiore in Europa, perdendo il 10,1% del mercato, mentre Portugal Telecom ha visto la sua fetta diminuire del 2,7%.

 

Non in tutti i paesi europei, inoltre, gli incumbent hanno perso terreno: in Austria, Repubblica Ceca e Svizzera, infatti, gli operatori storici hanno addirittura rafforzato il loro predominio nella banda larga.

Rispetto al 2004, Telekom Austria ha guadagnato il 4,6% attestandosi al 50,8%; Cesky Telecom è risalita del 3,2% al 65,4% e Swisscom del 3,2% al 65,6%, nonostante la serrata concorrenza di operatori alternativi come Cablecom.

 

Anche l’operatore storico britannico, BT Group ha visto la sua quota di mercato aumentare del 3,1% al 69,5%.

 

Tra le spiegazioni del trend inverso – spiega InfoCom – c’è che in questi paesi gli abbonamenti alle connessioni DSL sono nettamente superiori a quelli alle tecnologie via cavo e allo stesso tempo, l’uso delle linee liberalizzate (Unbundling Local Loop) – in grado di permettere anche ai new entrant di imporsi sul mercato con offerte convenienti – è decisamente basso.