Vodafone rivede le strategie per il 2007 alla luce della crescente competizione sui mercati chiave

di Alessandra Talarico |

Europa


Vodafone

Il gruppo Vodafone ha rivisto al ribasso le stime per il nuovo anno finanziario che si chiuderà al 31 marzo 2007, alla luce dell’intensificarsi della competizione e della pressione sui prezzi in diversi mercati chiave.

 

Vodafone sta completando il budget dettagliato per l’anno fiscale che verrà chiuso il 31 marzo 2007 e la pianificazione annuale su lungo termine.

 

Questo include la revisione del valore contabile dei suoi asset in base ai principi contabili internazionali (IFRS), entrati in vigore dal 1° aprile 2004, e secondo cui l’avviamento non è più soggetto ad ammortamento annuale.

 

In base a queste revisioni, il gruppo attende che la crescita del profitto su base organica sarà compresa tra il 5% e il 6,5%, contro un range compreso tra il 6% e il 9% nell’anno in chiusura a fine marzo 2006.

 

“Il rallentamento del tasso di crescita rispetto al 31 marzo 2006 – spiega il gruppo in una nota – riflette l’incremento della concorrenza, le continue riduzioni delle tariffe di terminazione mobile imposte dalle Autorità e l’impatto positivo una tantum, al 31 marzo 2006, dell’introduzione delle tariffe di terminazione mobile-mobile in Francia”.

 

L’Ebitda – senza tenere conto del Giappone – scenderà dell’1%, mentre le svalutazioni legate al goodwill saranno comprese tra 23 e 28 miliardi di sterline, in gran parte attribuibili a Vodafone Germany.

 

La quota di avviamento relativa a Vodafone Italia e a Vodafone Germania fu infatti iscritta nel bilancio del gruppo all’epoca dell’acquisizione di Mannesmann e delle sue società controllate. L’acquisizione avvenne nel 2000, anno in cui le valutazioni di Borsa per le tlc erano decisamente più alte di quelle attuali.

“Coerentemente al processo di revisione del Gruppo Vodafone – si legge nella nota – Vodafone Italia ha avviato una analisi volta ad aggiornare le proprie aspettative di crescita in considerazione di significativi mutamenti del contesto competitivo registrati negli ultimi mesi, non solo sul mercato italiano”.

 

Tra questi, “il livello crescente di competizione sui prezzi, gli investimenti sempre più ingenti necessari per lo sviluppo delle nuove tecnologie e il lancio di nuovi prodotti, l’impatto significativo sui ricavi determinato dalla revisione delle tariffe di terminazione entrante; nonché il possibile ingresso nel mercato di nuovi operatori, privi di infrastrutture di rete e apporto di investimenti (operatori cosiddetti ‘virtuali’), con la conseguente potenziale riduzione del valore del mercato nel suo complesso”.

 

Nell’ambito della medesima analisi, Vodafone Italia valuterà anche il potenziale di sviluppo del business voce e messaggistica, nonché dei servizi multimediali a valore aggiunto che hanno costantemente mostrato una elevata crescita a due cifre.

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