Wind: cresce l’attesa per il nuovo piano industriale. Dall’IPO almeno 2 mld di dollari

di Alessandra Talarico |

Italia


Naguib Sawiris

Cresce l’attesa per la presentazione del primo piano industriale di Wind dell’era Sawiris, mentre il tycoon dichiara che dall’IPO di Weather Investments conta di raccogliere almeno due miliardi di dollari.

 

Il valore di Wind con il nuovo management è già del 20-30% superiore e raddoppierà in fretta“, ha spiegato il tycoon egiziano, sottolineando come Enel entrando nel fondo “ha fatto il migliore affare della sua vita“.

 

Wind è l’unico operatore che al momento compete con Telecom Italia sia sul fisso che sul mobile ma per il futuro il gruppo non intende entrare nella ‘guerra mobile’ con TIM, Vodafone e H3G, quanto sviluppare nuovi prodotti per la fascia alta del mercato.

 

“Vogliamo una cosa semplice: mantenere la quota di mercato sul mobile, aumentare quella sul fisso, basata su dati, voce e banda larga”, ha aggiunto Sawiris, sottolineando come per realizzare nuove linee fisse “c’è bisogno che il governo supporti seriamente l’apertura del mercato”.

 

L’imprenditore non risparmia le critiche alla precedente gestione dell’operatore, troppo legata a Enel, “un quasi monopolio” e troppo lenta nelle decisioni importanti: “prima, per esempio, un processo decisionale ci metteva tre mesi, ora lo facciamo in sei giorni. Come mai? Perché una volta alla settimana ci sediamo insieme nella stessa stanza, e si firmano le stesse carte. In un’ora, e’ tutto finito”.

Per quanto riguarda invece le strategie occupazionali, Sawiris cerca di indorare la pillola del possibile futuro licenziamento di 300 persone.

“Vogliamo farlo in maniera civile. Se uno accetta di andare via con un po’ di soldi, ok; se no, gli si offre un’altra collocazione nella società. Alla fine saranno pochissimi a lasciare”.

 

Ok incondizionato per i vertici del gruppo: il team manageriale, dice Sawiris, “è a posto”.

 

Al terzo trimestre 2005, Wind ha registrato un utile di 2 milioni di euro, margini in sostanziale crescita e ricavi sostanzialmente stabili, iniziando dunque a guadagnare e migliorare. Il debito, certo, supera ancora gli 8 miliardi di euro, ma a fine dicembre è stato rimborsata una tranche di debito da 290 milioni di euro che avrebbe avuto la sua scadenza naturale nel 2007.

 

Non sono allo studio, per il momento, nemmeno alleanze o sinergie con H3G nonostante alla fine di dicembre Orascom abbia acquistato per 1,3 miliardi di dollari, il 19,3% di Hutchison Telecom International, la holding che raggruppa le attività di tlc fisse e mobili del gruppo, (con una prelazione ad acquisirne un altro 3,7%), ma Sawiris non ha escluso che in futuro si possano cercare degli accordi. Sicuramente l’imprenditore ha negato l’intenzione di sottoscrivere una quota di H3G durante  la prossima Ipo.

 

A questo proposito, 3 Italia prepara febbrilmente la quotazione, che dovrebbe avvenire per la metà di febbraio.

Se l’operazione venisse ancora rimandata, infatti, il gruppo avrebbe bisogno di mettere insieme una serie di altri dati per rispondere ai quesiti delle Autorità di controllo.