Gli operatori tradizionali ‘come i dinosauri’? Le telco perdono posizioni nel Business Week Global 1200 survey

di Alessandra Talarico |

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Telecomunicazioni

Nonostante molti studi ribadiscano la ritrovata forma dell’industria mondiale delle telecomunicazioni, secondo il Business Week Global 1200 survey, il settore è il peggior performer del mondo corporate globale.

 

La capitalizzazione di mercato delle telcos nella graduatoria, stilata in base al valore di mercato delle aziende, è scesa del 7% a 1,3 trilioni di dollari, l’unico settore il cui valore è in declino.

 

Il valore generale delle prime 1.200 aziende è cresciuto del 10%, con in testa le società energetiche (General Electric ed Exxon ai primi due posti), il cui valore è cresciuto del 26%, seguite da quelle finanziarie (+ 15%), sanitarie (+13%) e dalle utility (11%).

 

La prima compagnia telefonica in graduatoria è la britannica Vodafone, al 18° posto, scesa di 7 posizioni rispetto allo scorso anno, con una capitalizzazione di 147,6 miliardi di dollari; Verizon perde addirittura 16 posizioni, e passa dalla 25esima alla 41esima posizione; Deutsche Telekom passa dalla 36esima alla 59esima, con una capitalizzazione di 69,79 miliardi; Telecom Italia, con una capitalizzazione di 51,7 miliardi di dollari, scende alla posizione 100 dalla 76 dello scorso anno.

 

Non vanno meglio i vendor: la finlandese Nokia, con un valore di mercato di 76,1 miliardi, passa invece dalla 42esima alla 48esima posizione; Qualcomm dalla 51 alla 53 (74,5 miliardi); Siemens dalla 47 alla 62 (67,6 miliardi); Ericsson da 83 a 102 (51,7 miliardi).

 

Soltanto 10 delle 37 telco in classifica hanno migliorato il piazzamento nel corso di quest’ultimo anno e si tratta, per la maggior parte, di aziende focalizzate sulla telefonia mobile o sulla banda larga: la sud coreana Samsung passa dal 48° al 32° posto (100 miliardi di capitalizzazione); AT&T (97,3 miliardi) dal 40° al 35°; China Mobile, con una capitalizzazione di 96 miliardi di dollari, passa dal 60° al 36° posto; O2 dal 278° al 188° (29,53 miliardi); la giapponese Softbank dal 311° al 196° (28,33 miliardi).

 

Commentando questi piazzamenti, Business Week ha spiegato che “…gli operatori di linea fissa – dall’australiana Telstra a Verizon, fino agli ex monopolisti europei Telecom Italia, France Télécom, Deutsche Telekom e Telefonica – stanno perdendo appeal”.

Il messaggio da cogliere è che questi operatori “stanno facendo la fine dei dinosauri. La maggior parte delle telco che sono salite in classifica sono operatori mobili, come O2 e América Móvil”.

Quest’ultima, controllata dal miliardario messicano Carlos Slim ha guadagnato 92 posizioni, portandosi alla 152esima. Un terzo degli 83,6 milioni di clienti dell’operatore si trovano in Messico, dove tariffe basse e un esteso potere d’acquisto della popolazione hanno spinto in alto la domanda di telefonini e altri gadget elettronici.