Tlc: T-Online vola in borsa dopo lo stop al reintegro con Deutsche Telekom

di Alessandra Talarico |

Germania


Deutsche Telekom

L’operatore tedesco Deutsche Telekom, numero uno delle tlc europee, non potrà, al momento, reintegrare la sua filiale Internet T-Online.

Lo ha stabilito un tribunale di Darmstadt, secondo cui l’acquisizione non potrà avvenire fino a quando non saranno risolti i conflitti in merito con alcuni azionisti.

 

Deutsche Telekom aveva richiesto al tribunale una procedura d’integrazione accelerata per aggirare le obiezioni degli azionisti di minoranza di T-Online, ma il giudice ha stabilito che la fusione non potrà essere conclusa prima di aver ascoltato e valutato le obiezioni dei piccoli azionisti.

 

Il reintegro di T-Online, sul modello di quello attuato da France Telecom con la sua filiale Wanadoo, era stato deciso ad aprile dalla maggioranza degli azionisti della società, ma gli azionisti di minoranza hanno sollevato obiezioni riguardo le condizioni di cambio proposte da Deutsche Telekom.

 

Le due società temono però che le recriminazioni dei piccoli azionisti, che rappresentano meno dell’1% dei diritti di voto, potrebbero ritardare la fusione anche di quattro o cinque anni, il tempo necessario per l’istruzione della pratica giudiziaria.

 

Questo ritardo nella realizzazione del progetto di fusione, lamentano DT e T-Online, metterebbe in pericolo la strategia del gruppo in un mercato, quello di Internet, altamente competitivo.

               

Il tribunale, però, non ha condiviso queste scusanti, ritenendole inadeguate e non tanto urgenti da giustificare il tentativo di scavalcare le argomentazioni degli azionisti di minoranza, che non sono “…né inammissibili, né infondate”, ha comunicato il tribunale in una nota.

 

Peter Dreier, legale di diversi di questi piccoli azionisti, ha definito la decisione del tribunale, “…una vittoria su tutta la linea”, nonché un rafforzamento “dei diritti degli azionisti”.

 

Il reintegro di T-Online rientra nella strategia adottata da molti grandi gruppi tlc europei, che cercano di trarre il massimo profitto dalla combinazione tra Internet a banda larga e telefonia.

 

In seguito alla decisione del giudice, T-Online, primo fornitore europeo di servizi Internet, ha visto le sue azioni crescere del 5,6% a 8,66 euro.

Deutsche Telekom, invece, ha perso lo 0,5% (a 14,18 euro) in un mercato sostanzialmente in rialzo.