Tlc mobili: si apre una nuova fase di sviluppo per gli operatori virtuali

di Alessandra Talarico |

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Gli operatori mobili virtuali (MVNO) stanno conoscendo una seconda fase di crescita, resa possibile dall’arrivo dei servizi di terza generazione.

In base a un recente studio di ABI Research, le capacità data-centriche del 3G hanno aperto nuovi mercati per gli operatori virtuali, in particolare per quelli che si rivolgono ai gruppi di utenti high-end.

 

Gli investimenti finanziari e i costi di gestione che i MVNO devono affrontare sono, infatti, più bassi rispetto a quelli degli operatori che forniscono loro le reti, ragion per cui questi operatori possono giungere al profitto anche con un basso numero di utenti.

 

In passato, spiega ABI, i mercati MVNO erano dominati da fornitori low-cost che compravano l’accesso wireless all’ingrosso e lo rivendevano sotto il loro marchio, offrendo tariffe mirate a soddisfare le esigenze dei clienti di fascia bassa.

Ora, invece, le reti 3G permettono ai MVNO di offrire più di semplici servizi low-cost, come ad esempio quei servizi dati che non vengono offerti dagli operatori di rete.

 

Questi ultimi, ad esempio, si concentrano su ampi segmenti di consumatori che utilizzano soprattutto i servizi voce e gli sms e possono inviare di tanto in tanto qualche mms, ma sono meno interessati a servizi come i giochi 3D o i video a banda larga.

 

“I nuovi operatori virtuali identificano un segmento di mercato per loro maturo, nel quale possono fornire in maniera mirata dati e contenuti non al mercato di massa ma un piccolo segmento”, ha spiegato Kenneth Hyers di ABI Research.

 

Gli operatori virtuali possono quindi rivolgersi a un pubblico di adolescenti a cui piacciono i giochi 3D in real-time, o agli utenti che vogliono essere costantemente aggiornati sullo sport, o ancora possono fornire contenuti per soli adulti.

 

In base alle constatazioni di ABI Research, gli Stati Uniti continuano a essere il mercato più favorevole ai MVNO, anche se, in termini assoluti, gli operatori virtuali europei contano più clienti di quelli americani.

 

Sul lungo periodo, ha concluso ABI, gli operatori che basano le loro attività sui servzi, potranno puntare agli stessi segmenti occupati dagli operatori virtuali, ma se questi ultimi serviranno e capiranno bene la propria base utenti “potranno benissimo difendere le proprie conquiste”.