Telecom Italia: utili in crescita del 56,5% a 2,6 mld di euro nei primi 9 mesi del 2005

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Marco Tronchetti Provera

Il gruppo Telecom Italia ha esaminato e approvato la relazione del Gruppo al 30 settembre 2005.

Nei primi nove mesi dell’anno, il gruppo ha registrato ricavi per 21.958 milioni di euro e registrano un incremento del 5,5% rispetto ai primi nove mesi del 2004 (20.808 milioni di euro).

L’EBITDA è pari a 9.704 milioni di euro e registra un incremento dell’1,4% rispetto ai primi nove mesi del 2004 (+134 milioni di euro). L’incidenza sui ricavi è pari al 44,2% (46% nei primi nove mesi del 2004).

Il risultato operativo ammonta a 5.888 milioni di euro e registra una crescita del 2,2% rispetto ai primi nove mesi del 2004 (+125 milioni di euro).

Il risultato netto consolidato nei primi nove mesi del 2005 è pari a 2.625 milioni di euro (3.056 milioni di euro prima della quota di spettanza dei terzi), e registra una crescita del 56,5% rispetto ai primi nove mesi del 2004 (1.677 milioni di euro).

La crescita del risultato netto consolidato è riconducibile principalmente al miglior risultato operativo registrato nei primi nove mesi, agli utili netti derivanti da attività cessate/destinate ad essere cedute per un valore totale pari a 506 milioni di euro (soprattutto grazie alle plusvalenze per le cessioni di TIM Hellas e di TIM Perù) e ai maggiori utili di spettanza della Capogruppo, come risultato dell’operazione di integrazione TIM.

Cresce tuttavia l’indebitamento finanziario netto, pari a 42.020 milioni di euro (32.862 milioni di euro a fine 2004).

L’incremento dell’indebitamento rispetto alla fine dell’esercizio 2004 (16.955 milioni di euro), dovuto principalmente agli effetti dell’OPA e ad altri acquisti di azioni TIM (13.832 milioni di euro), al pagamento dei dividendi (2.328 milioni di euro) e agli investimenti finanziari (795 milioni di euro), ed è parzialmente compensato dalla riduzione di 7.797 milioni di euro dovuta in particolar modo alla conversione di parte del prestito obbligazionario convertibile 2001-2010 (circa 1.700 milioni di euro), al proseguimento del processo di dismissione delle partecipazioni non strategiche (3.182 milioni di euro) e al cash flow di periodo (2.834 milioni di euro).

Il Gruppo dispone di una liquidità netta pari a 10 miliardi di euro che garantisce, da sola, la copertura del debito in scadenza fino all’inizio del 2007. Tale liquidità insieme alla struttura del debito per il 70% a tasso fisso, fa si che l’impatto derivante da un eventuale aumento dei tassi d’interesse sia assolutamente non significativo.

Da segnalare, le buone performance della Business Unit Mobile che ha chiuso il periodo con ricavi pari a 9.485 milioni di euro, in crescita del 10,2% rispetto ai primi nove mesi del 2004. Tale crescita è legata soprattutto al forte sviluppo delle attività in Brasile e al positivo andamento sul mercato domestico. La crescita organica è del 6,8%.

L’EBITDA, pari a 4.212 milioni di euro, registra una crescita del 5,1% rispetto allo stesso periodo del 2004 (+3,8% in termini organici). L’incidenza sui ricavi è pari al 44,4% (46,6% nei primi nove mesi del 2004).

L’EBIT è pari a 2.853 milioni di euro rispetto ai 2.890 milioni di euro dei primi nove mesi del 2004 (-1,3%).

Gli investimenti industriali nei primi nove mesi del 2005 sono stati pari a 1.046 milioni di euro (1.165 milioni di euro nei primi nove mesi del 2004). La variazione degli investimenti è frutto delle sinergie derivanti dal processo d’integrazione in atto, che consente di proseguire nello sviluppo tecnologico delle reti a costi più bassi.

Il portafoglio clienti (Italia e Brasile) è pari a 45,6 milioni di linee con un incremento del 14,4% rispetto al 31 dicembre 2004 e del 20,2% rispetto a settembre 2004.

Per quanto riguarda in particolare le attività domestiche, i ricavi sono pari a 7.507 milioni di euro, in crescita dell’1,9% rispetto ai primi nove mesi del 2004 (7.364 milioni di euro).

In particolare contribuisce a tale crescita il continuo sviluppo dell’offerta dei servizi a valore aggiunto (VAS) che raggiungono, nei primi nove mesi del 2005, un valore pari a 1.079 milioni di euro (+16,4% rispetto allo stesso periodo del 2004) e un’incidenza sui ricavi complessivi del 14,4% (12,6% nei primi nove mesi del 2004).

I ricavi core (servizi voce e terminali) pari a 6.428 milioni di euro risentono dell’impatto negativo dell’entrata in vigore del nuovo listino di terminazione e sono invece supportati dalla crescita del fatturato da terminali, sostenuto dal successo delle offerte estive in particolare sul 3G.

L’EBITDA è pari a 3.942 milioni di euro e registra una crescita dello 0,4% rispetto ai primi nove mesi del 2004. L’EBIT a 3.037 milioni di euro (-1,5% rispetto ai primi nove mesi del 2004). Su tale risultato incide la crescita dei livelli di ammortamento legata allo sviluppo delle infrastrutture di rete 3G e delle piattaforme di supporto di nuovi servizi innovativi. L’incidenza sui ricavi è pari al 40,5% (41,9% nello stesso periodo del 2004).

L’incisivo posizionamento di TIM nel mercato dell’UMTS è confermato dai brillanti risultati raggiunti: sono circa 1 milione i terminali UMTS venduti dal lancio (di cui circa l’80% negli ultimi due trimestri).

Da segnalare, infine, i buoni risultati del Gruppo TIM Brasil, unico operatore con copertura estesa all’intero territorio nazionale, che raggiunge al 30 settembre 2005 una base clienti di 18,3 milioni di linee (+35,0% rispetto al 31 dicembre 2004) e conferma la leadership come operatore GSM con 14,5 milioni di linee (+65,1% rispetto al 31 dicembre 2004).

Il Gruppo raggiunge una quota di mercato del 22,9%, confermando la seconda posizione a livello nazionale, con ricavi consolidati pari a 6.249 milioni di reais, e un EBITDA consolidato pari a 873 milioni di reais, superiore di 538 milioni di reais rispetto al medesimo periodo del 2004 e con un’incidenza sui ricavi del 14,0%.

Il risultato operativo è negativo per 570 milioni di reais e migliora del 12,6% rispetto ai primi nove mesi del 2004.