Telefonini: il mercato continua a crescere ma i margini sono il punto debole dei vendor. Studio IDC

di Alessandra Talarico |

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Telefonini Umts

L’introduzione di nuovi prodotti, dal design e dai prezzi accattivanti, ha spinto ancora una volta in alto le vendite di cellulari in tutto il mondo durante il terzo trimestre 2005.

 

Secondo IDC, le consegne di telefonini sono cresciute del 19,1% su base annua e dell’8,8% rispetto al trimestre precedente, per raggiungere 208,3 milioni di unità.

 

Rispetto ai due trimestri precedenti, la crescita anno su anno è stata decisamente maggiore, mentre tutti e 5 i top vendor hanno registrato il proprio record di consegne, mantenendo inalterata la propria posizione sul mercato.

 

“Lo scorso anno, le consegne trimestrali hanno raggiunto quota 200 milioni soltanto nell’ultimo trimestre”, che corrisponde al periodo natalizio, notoriamente il più fortunato per le vendite di telefonini, ha spiegato il ricercatore IDC Ramon Llamas.

 

Quest’anno, però, i vendor hanno anticipato il lancio di nuovi prodotti, preferendo non aspettare il quarto trimestre e assicurarsi la disponibilità e la visibilità dei nuovi telefonini per l’ultima parte dell’anno, quando la domanda raggiunge il suo picco.

 

L’Europa occidentale, come per i precedenti trimestri, si è dimostrata la regione leader in termini di nuovi prodotti introdotti sul mercato.

 

“Grazie a strategie improntate sul supporto finanziario all’acquisto del telefonino e all’introduzione di molti nuovi modelli di fascia alta molto pubblicizzati, la domanda non è crollata sui mercati maturi, continuamente a rischio saturazione”, ha spiegato IDC.

 

Con la crescente segmentazione del mercato, tuttavia, i vendor devono affrontare molte sfide.

Innanzitutto, bisogna espandere il portfolio prodotti per soddisfare la domanda relativa alle interfacce, al design, alle specifiche tecniche, alle capacità multimediali, ai software e al prezzo medio di vendita.

“Sebbene i nuovi modelli assisteranno la crescita di volume del mercato, la sfida maggiore per i vendor è di soddisfare le esigenze dei diversi segmenti del mercato, senza estendere troppo la propria gamma di prodotti e intaccare i margini”.

 

Per quanto riguarda nello specifico le performance dei diversi vendor, Nokia mantiene salda la prima posizione, con 66,6 milioni di unità consegnate, pari a una crescita annuale del 29,6% e a una quota di mercato del 32%.

Il produttore finlandese è stato premiato dalla forte crescita registrata in Cina e nella regione Asia Pacifico, che ha bilanciato il calo delle vendite in Nord America.

Nonostante la crescita delle vendite nel segmento high-end – il 6680 è il telefonino WCDMA più venduto al mondo – il prezzo medio dei modelli Nokia ha subito una contrazione, andando a pesare sui margini del gruppo, a causa del volume delle vendite sui mercati emergenti.

Con 38,7 milioni di unità consegnate, Motorola mantiene la sua seconda posizione mondiale (18,6% la quota di mercato), grazie anche ai modelli ultra low-cost vednuti nei mercati emergenti. A tenere alto il brand c’hanno pensato tuttavia i due modelli di punta della casa statunitense: il Razr e il Rokr.

 

Al terzo posto si conferma la sud coreana Samsung che, dopo un secondo trimestre debole, ha saputo riprendersi sia sui mercati occidentali che su quello domestico, mantenendo la promessa di aumentare fatturato e profitti attraverso l’introduzione di dispositivi high-end e premium.

Il gruppo ha consegnato 26,8 milioni di telefonini, per una quota di mercato del 12,9%.

All’inizio del 2006 dovrebbe inoltre debuttare sul mercato il sofisticatissimo nuovo telefonino realizzato con Bang & Olufsen.

 

Un’altra sud coreana alla quarta posizione: LG, con 15,5 milioni di device e una quota del 7,4%, è riuscita a mettere ancora più spazio tra sé e la quinta in classifica, la joint-venture nippo-svedese Sony Ericsson, con 13,8 milioni di device e una quota del 6,6%.