Microsoft vs Google: 1-1. Dr Lee può lavorare, ma a precise condizioni

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Kai-Fu-Lee

Lo si potrebbe definire un pareggio. Ma il match giudiziario che vede opposti Microsoft e Google in seguito all¿assunzione da parte di quest¿ultimo, dell¿ex dirigente Microsoft Kai-Fu Lee, &#232 ancora lunga.

Ricordiamo i fatti: a luglio, Google ha deciso di aprire un nuovo centro di ricerca in Cina per attirare sotto la sua egida nuovi ¿cervelli¿ e creare nuovi prodotti.

Fin qui, niente di male, se non fosse per il fatto che, per dirigere il centro, Google ha reclutato il Dr Lee, definito il ¿pioniere dell¿industria informatica¿ in Cina, e nominato vicepresidente di Microsoft proprio dopo aver fondato il centro di ricerca cinese del numero uno mondiale dei software.

Il fatto che Lee avrebbe ricoperto lo stesso incarico in Google ha ovviamente fatto andare su tutte le furie Microsoft, che non ha esitato a portare la rivale in tribunale.

Alcune settimane fa Microsoft si &#232 aggiudicato il primo round, ottenendo una ordinanza restrittiva temporanea che impediva a Lee di svolgere le stesse mansioni che svolgeva in Microsoft, vista la una clausola di non competizione firmata da Lee nel 2000, quando venne nominato vicepresidente.

Ora, lo stesso giudice Steven Gonzalez, pur considerando che le motivazioni del colosso di Redmond sono giuste per alcuni aspetti, ha concesso a Lee il permesso provvisorio di dirigere il centro di ricerca cinese.

¿Microsoft non ha sufficientemente dimostrato di poter impedire al Dr Lee, legalmente o senza violare i suoi diritti, di creare un centro di sviluppo per Google in Cina e di assumere del personale¿, ha spiegato il giudice.

Il giudice ha comunque imposto alcune restrizioni ai compiti che lo scienziato potr&#224 assumere: Lee, ad esempio, non potr&#224 reclutare dipendenti Microsoft per il suo nuovo team, n&#233 potr&#224 prendere decisioni riguardo le strategie di ricerca o sul budget, ma soprattutto non potr&#224 lavorare su tecnologie di ricerca o di linguaggio, n&#233 decidere su quali ricerche Google dovr&#224 lavorare in Cina.

Lee &#232 ugualmente obbligato a non rivelare alcuna informazione confidenziale legata al suo ex posto di lavoro.

In qualit&#224 di vicepresidente Microsoft, Lee &#232 infatti venuto a conoscenza di molte informazioni confidenziali riguardo le strategie e le attivit&#224 dell¿azienda in Cina e suo sfavore gioca il fatto di aver mentito sulle sue reali intenzioni.

Lee avrebbe infatti fatto credere a Microsoft di voler tornare in azienda dopo un anno sabbatico, ma avrebbe nel frattempo preso accordi per l¿assunzione nell¿azienda di Page & Brin.

Il compito di assumere personale, avere rapporti con le Universit&#224 e offrire a Google ¿¿consigli generali e non tecnici sullo svolgimento delle attivit&#224 in Cina, non viola l¿accordo di non-competizione¿, ha stabilito il giudice.

Nel frattempo, Microsoft sta cercando di risolvere la disputa in via stragiudiziale: la causa, spiega Brad Smith – general counsel di Microsoft ¿ ¿potrebbe essere chiusa anche domani¿ se Google accettasse di limitare i compiti del Dr Lee fino a luglio 2006, quando scadr&#224 la clausola di non-competizione accettata al momento del contratto.

¿E¿ ovvio che siamo contenti della decisone del giudice Gonzalez e siamo preparati a trasformare le parole in fatti concreti e chiudere il caso, se Google far&#224 lo stesso¿, ha aggiunto Smith.

Di sicuro, dietro le parole di condiscendenza, gli animi sono molto tesi e la battuta di Tom Burt, uno dei consulenti legali Microsoft, la dice lunga sul clima di accesa rivalit&#224 tra i due giganti dell¿hi-tech: riferendosi alla sentenza e al lauto stipendio del Dr Lee, Burt ha detto: ¿Per 10 milioni di dollari, Lee pu&#242 intervistare studenti e fungere da agente di leasing. L¿ordinanza del giudice lo ha ridotto a essere il pi&#249 pagato responsabile delle risorse umane della storia¿.

N&#233 Google n&#233 Microsoft, tuttavia, possono ancora cantare vittoria completa: il caso arriver&#224 in tribunale a gennaio 2006 e il fatto che il giudice abbia rilevato un comportamento poco corretto da parte del Dr Lee nei confronti di Microsoft d&#224 forti indicazioni sulla linea che Gonzalez seguir&#224 in futuro.

Alessandra Talarico

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