Broadband Week: Tv interattiva – dal contenitore al contenuto, ecco come la banda larga cambia ciò che vediamo

di di Lele Dainesi (Giornalista e Docente di Comunicazione High-Tech) |

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DTT e servizi interattivi
‘Il medium è il messaggio’ è forse la citazione più usata e abusata nel mondo dei media. Eppure spesso chi la brandisce come un’arma definitiva spesso non ne trae le conseguenze, quando queste non si acconciano alla propria impostazione mentale, alle proprie competenze o semplicemente la proprio business. Eppure ciò che McLuhan diceva era molto trasparente: i media di comunicazione non sono solo dei veicoli passivi di trasporto di contenuti neutri, ma invece hanno influenza su di questi, anzi, li determinano, tanto da essere loro, i veicoli, ‘il’ messaggio. Il problema è che al tempo di McLuhan i media erano stabiliti e non si intravedeva all’orizzonte nulla di nuovo, oggi invece i media sono in una fase di mutamento accelerato, ed è comprensibile che chi si trovasse benissimo nella situazione di stabilità ora faccia orecchie da mercante (letteralmente).

Posizione comprensibile, ma non condivisibile, anche perché la realtà come sempre ignora i ‘wishful thinking’. Prendiamo un paio di esempi. Le tecnologie di comunicazione di banda larga mettono a disposizione molte funzionalità, forse la più innovativa è quella dell’interattività, il famoso canale di ritorno, all’interno di contenuti multimediali complessi. Che questo avvenga nell’ambito di una singola tecnologia in banda larga (come per la fibra e l’xDSL) o con la combinazione di due tecnologie (Digitale Terrestre e linea telefonica, per esempio) poco importa.

Importa, invece, che oggi è possibile che uno ‘spettatore’ non sia più passivo ma possa attivamente interagire (per fare che, è un altro discorso) con ciò che sta vedendo sullo schermo. Cambiato il medium, cambia anche il messaggio. Dove per esempio le televisioni interattive si sono già diffuse, sia i contenuti che la pubblicità (finora finanziatore in ultima istanza dei contenuti) stanno già mutando nel senso interattivo. Per quanto riguarda i contenuti, dalle prime applicazioni abbastanza banali legate a sport e intrattenimento si è ora nella fase di creazione di un vero metalinguaggio trasversale a tutti i ‘generi’ (puro McLuhan). Il Multimedia Creativity Day, organizzato da MGM Communication, in programma oggi 10 giugno alla Mediateca Santa Teresa, un evento della più ampia manifestazione Broadband Week, che dedica ai contenuti della televisione interattiva molti interventi.

Di particolare interesse la sessione ‘Multimedia Pitching’, nel corso della quale è stato possibile vedere e interagire con i migliori ‘corti’ interattivi partecipanti al concorso organizzato da Media Mobile e che verranno trasmessi sulle emittenti del circuito Interac-TV. I ‘corti’ sono una risorsa creativa di grande interesse perché permettono a creativi e utilizzatori di mettere alla prova le potenzialità dei nuovi media a costi bassi.

Il ‘corto’ è probabilmente anche tra le migliori forme di contenuto per un altro nuovo medium, che sebbene sembri una riedizione della televisione portatile in realtà è molto di più, il dispositivo mobile, il secondo dei nostri esempi dell’attualità di McLuhan. In effetti, forse ci sarebbe da innovare su McLuhan: non solo il medium è il messaggio, ma il modo di fruizione del medium è un messaggio ancora più forte. Sommessamente, facciamo notare che forse è sempre stato così, basta pensare alla differenza tra ascoltare una trasmissione in famiglia raccolti attorno al mobiletto della radio a galena e facendo jogging con le cuffie e il walkman. Tornando ai dispositivi mobili, il fatto che sono di piccole dimensioni e, appunto, mobili, impone dei contenuti ad hoc. Vedere l’immagine di un mezzobusto alta tre centimetri che legge le notizie ha poco senso sullo schermo di un telefonino, mentre forse è meglio avere un filmato a pieno schermo con il voice over. Basta questa osservazione per capire che molte cose cambiano nella produzione di news.

Anche ai media mobili ha dato grande attenzione il Multimedia Creativity Day, in particolare con un panel tra studiosi ed esponenti dell’industria (produttori e gestori) dedicato alle diverse tematiche, ma anche esplorando quello che forse sarà un contenuto tipico dei media mobili, grazie al loro legame personale molto forte con l’utente (si dice spesso che si è riluttanti a fare usare agli altri il proprio cellulare proprio come solo in casi eccezionali si concederebbe l’uso del proprio spazzolino da denti’). Parliamo dei ‘video virali’, quei minicontenuti che si diffondono in rete a macchia d’olio seguendo le linee di affiliazione delle community e tra community e che possono contenere un messaggio palese, occulto o nessun messaggio, ma comunque in grado di modificare gli atteggiamenti e i comportamenti di chi vi è esposto, come un virus mentale. Un esempio di ‘video virale’? Vi ricordate ‘Tu vuo’ fa’ o talebbano’? Ecco, quello.