Intel lancia il primo chip per il WiMax

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L¿annuncio ufficiale &#232 atteso per oggi e rappresenta una pietra miliare nella storia della connettivit&#224 wireless.

Dopo tanto parlare della tecnologia, Intel dovrebbe infatti presentare oggi il primo chip per il WiMax.

In principio chiamato Rosedale, il nuovo chip Intel PRO/Wireless 5116 costa circa 45 dollari ed &#232 stato progettato per la connettivit&#224 ¿casalinga¿.

Secondo Intel, la tecnologia ha tutto il potenziale per diventare popolare quanto il Wi-Fi e per dare impulso alla vendita di computer nei mercati emergenti, dove l¿accesso a Internet ad alta velocit&#224 non &#232 ancora disponibile o proibitivo dal punto di vista economico.

Al lavoro su prodotti basati sul chip Intel anche colossi di livello mondiale del calibro della tedesca Siemens e della cinese Huawei Technologies, mentre operatori come il britannico BT si apprestano a testare la tecnologia e sperimentazioni sono attese in India, Filippine, Giappone, Sud Africa e Russia.

Gli alti costi delle infrastrutture non permetteranno ancora la sua diffusione di massa della tecnologia, ma Scott Richardson, general manager della divisione broadband wireless, ha riferito che Intel e i produttori stanno lavorando per portare i costi al di sotto dei 200 dollari.

A differenza del Wi-Fi, i cui network ad hoc permettono a chiunque di connettere una casa o un ufficio, il Wimax &#232 progettato per la copertura di intere citt&#224 attraverso stazioni sparse sull¿intero territorio metropolitano.

I cosiddetti dispositivi client, simili ai modem per il DSL, catturano il segnale e, quando connessi a un Pc, il segnale diventa una connessione wireless ad alta velocit&#224.

La prima grande citt&#224 mondiale ad aver implementato sul suo territorio un network metropolitano esteso basato sul WiMax &#232 Tokyo, dove Airspan Networks e Yozan MetroZone avvieranno i primi test nei prossimi tre mesi, con l”obiettivo di far partire la fase commerciale vera e propria entro la conclusione di quest”anno e di completare l”iniziativa entro dodici mesi esatti.

La tecnologia a banda larga wireless si basa sugli standard IEEE 802.16 e si sta sviluppando in due versioni, l¿802.16d – studiato per competere con le linee broadband fisse di classe ADSL ¿ e l¿802.16e per gli utenti in movimento e quindi come integrazione, o antagonista, del 3G.

Cos&#236 come il Wi-Fi, la tecnologia offre un accesso two-way a Internet a banda larga. La differenza consiste nel fatto che la portata delle reti WiMax &#232 molto pi&#249 estesa di quella del Wi-Fi e premette dunque la copertura di aree molto pi&#249 vaste.

Secondo le previsioni, le reti WiMax si estenderanno per tratte radio fino a 50 km e offriranno la possibilit&#224 di trasferire dati, voce e video a velocit&#224 fino a 75 Megabit al secondo utilizzando canali da 20 MHz.

Le prime soluzioni 802.16d ¿ note anche come ”WiMax 2004” ¿ stanno per arrivare sul mercato, mentre per l¿802.16e si dovr&#224 ancora aspettare almeno un paio d¿anni.

Le previsioni in questo senso si sprecano: secondo Pyramid Research, nel 2009 la tecnologia 802.16d verr&#224 utilizzata da 10,9 milioni di persone, mentre gli utenti 802.16e dovrebbero generare una crescita media annuale del 64% nel triennio 2009-2012.

Il WiMax, secondo le previsioni, rivoluzioner&#224 il mercato della banda larga fissa, mentre la tanto attesa convergenza tra il WiMax e le reti cellulari non avr&#224 luogo fino a quando l¿802.16e arriver&#224 sul mercato, quindi gli operatori mobili hanno ancora un po¿ di tempo prima di correre ai ripari o decidere di attuare soluzioni che li mettano in grado di avvantaggiarsi della tecnologia.

Alla luce del supporto dato allo sviluppo della tecnologia, Intel &#232 destinato a diventare leader del nascente mercato dei chipset per il WiMax e ha gi&#224 annunciato diversi accordi con fornitori di infrastrutture per la banda larga come Alvarion, Proxim e ZTE.

Alessandra Talarico

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