Sharp si distingue: risultati finanziari in forte progresso grazie agli schermi LCD. Ma durerà?

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Il numero uno giapponese degli schermi a cristalli liquidi (LCD), Sharp Corporation, si &#232 nettamente distinto dagli altri player del mercato dell¿elettronica, evidenziando per i primi tre trimestri dell¿esercizio in corso un forte aumento del fatturato e degli utili, secondo quanto riferisce un comunicato di stamani dell¿azienda.

Per i primi tre trimestri dell¿esercizio, che si chiuder&#224 il 31 marzo 2005, l¿utile netto &#232 gi&#224 arrivato a 60,2 miliardi di yen (444,6 milioni di euro), in crescita del 31,7% rispetto ai primi nove mesi dell¿esercizio precedente, e il fatturato guadagna il 13,9% a 1.907,71 miliardi di yen (14,1 miliardi di euro).

Sharp ha mantenuto le proprie previsioni di utile netto per l¿intero esercizio a 75 miliardi di yen (553,9 milioni di euro), liberandosi del pessimismo di cui invece parlano gli altri giganti dell¿elettronica giapponese, tra cui Pioneer, Sony e Kyocera.

Per il terzo trimestre 2004-2005, chiuso il 31 dicembre, Sharp ha registrato un utile netto di 20,9 miliardi di yen (154,4 milioni di euro), in crescita del 17,41% rispetto al guadagno realizzato per lo stesso periodo nell¿esercizio precedente, ottobre-dicembre 2003.

Il fatturato nel corso del periodo &#232 cresciuto del 12,1% a 650,61 miliardi di yen (4,80 miliardi di euro) grazie alle forti vendite degli schermi a cristalli liquidi e ai telefoni cellulari con funzionalit&#224 fotografiche.

L¿utile operativo del trimestre &#232 aumentato dell¿11,4% a 36,46 miliardi di yen.

Il margine operativo &#232 restato immutato rispetto al terzo trimestre 2003-2004 a 5,6%, secondo il comunicato di Sharp, provando che la societ&#224 ha saputo contenere i costi di produzione per frenare la caduta dei prezzi della vendita al dettaglio.

Sharp si &#232 distinta dalle altre aziende che operano sullo stesso mercato, la scorsa settimana, infatti, &#232 stata Fujitsu, e prima di lei Sony e Philips, a presentare trimestrali deludenti.

Le aziende stanno risentendo della crisi del mercato dei televisori al plasma, che ha spinto al ribasso i prezzi con grave danno per le aziende del settore.

Alla base di questa situazione, la debole domanda di prodotti di elettronica di consumo, come i televisori a schemi piatti che si &#232 riflessa sui prezzi dei prodotti finiti e delle componenti.

Sono diverse le societ&#224 che adesso stanno indirizzando maggiori investimenti verso la produzione di schermi LCD, ma anche questo settore non sta brillando per le vendite.

Philips ha annunciato che si attende una ripresa della domanda per il secondo trimestre.

Intanto, per quanto riguarda Fujitsu, erano gi&#224 circolate delle indiscrezioni di stampa che parlavano di un ritiro dal mercato del plasma.

La notizia era stata data dal quotidiano giapponese Asahi Shimbun, che riportava che Fujitsu sarebbe in trattative con la giapponese Hitachi per cedere una grossa parte delle azioni che detiene nella jointventure Fujitsu Hitachi Plasma Display.

I due Gruppi detengono pariteticamente questa societ&#224, creata nel 1999 e che conta 1.100 dipendenti. La societ&#224 non &#232 intervenuta a smentire la notizia.

Precedentemente era circolata la voce che anche Sony stesse pensando di uscire dal settore. Sony aveva smentito, ma non aveva potuto negare di star puntando prioritariamente sul settore LCD.

Il quotidiano economico Nihon Keizai (Nikkei) aveva infatti riportato che Sony si sarebbe ritirato dal mercato dei televisori al plasma, chiudendo la propria produzione nelle industrie di Ichinomiya (Giappone), Barcellona (Spagna), Wuxi (Cina) e Pittsburgh (Stati Uniti).

Il quotidiano aggiungeva che le 4 industrie si sarebbero concentrate nella produzione di televisori a cristalli liquidi.

Secondo Nikkei, Sony sarebbe definitivamente uscita dalla produzione delle Tv al plasma entro giugno 2005, continuando per&#242 ad assicurare il servizio di assistenza ai consumatori che avevano gi&#224 acquistato i televisori.

Sicuramente non &#232 un buon momento per le societ&#224 che operano sul mercato delle Tv al plasma, oltre all¿abbattimento dei prezzi, bisogna fronteggiare una concorrenza agguerrita e molte stanno pensando di indirizzare maggiori investimenti nella produzione di Tv LCD.

Sharp, in un comunicato del 12 gennaio scorso, ha annunciato che investir&#224 150 miliardi di yen (1,1 miliardo di euro) per la costruzione di una nuova industria di schermi LCD in Giappone.

Questa industria produrr&#224 dei pannelli per i televisori a schermo piatto LCD di 40-50 pollici, a partire dal prossimo ottobre 2006.

Le previsioni del gruppo, confermate dai risultati di questa mattina, erano rosee e questo ha spinto a investire in questa nuova linea di produzione di LCD, destinata a migliorare la produttivit&#224 e a rispondere alla crescita della domanda.

Sharp ha precisato che utilizzer&#224 dei pannelli detti di ¿8a generazione¿, cosa che dovrebbe conferirgli un vantaggio sui propri concorrenti, che utilizzano ancora quelli di 5a, 6a e 7a generazione.

La sostituzione dei tradizionali televisori con tubo catodico si annuncia come il pi&#249 grande cambio tecnologico dei nostri tempi per il mercato dei televisori, paragonato da alcuni a quello che ha determinato il passaggio dal bianco e nero alla Tv a colori.

IDC prevede che il 43% degli schermi Tv LCD supereranno i 30 pollici entro il 2007, con la messa in piazza di linee di produzione competitive per i modelli pi&#249 grandi e meno costosi.

Bisogner&#224 adesso vedere se le belle cifre previste da IDC riusciranno a reggere davanti all¿aumento delle scorte in magazzino, con la conseguente necessit&#224 di vendere a prezzi ridotti. E non si verifichi un¿inversione di rotta anche su questo mercato.

Raffaella Natale

Per ulteriori approfondimenti, leggi:

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