Banda larga: è boom per le connessioni residenziali. Analisi Forrester Research

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Europa



La penetrazione della banda larga residenziale nell¿Europa occidentale &#232 esplosa nel corso degli ultimi due anni e la sua avanzata continuer&#224 costante nel corso dei prossimi anni.

Secondo l¿ultimo studio della societ&#224 Forrester Research, nel 2010 la banda larga raggiunger&#224 il 41% della popolazione, pari a 72 milioni di famiglie e al 67% degli utenti on line.

Allo stesso tempo, il potere di mercato degli operatori dominanti dovrebbe affievolirsi, eroso dalla crescente e intensa competizione dei player alternativi, da normative pi&#249 flessibili e da altre forze del mercato.

Questi i risultati pi&#249 evidenti del Rapporto ¿European Residential Broadband Forecast: 2004 To 2010¿.

A differenza di altre fonti di informazioni quali l¿ECTA, la Commissione europea e i regolatori nazionali, il rapporto della Forrester esclude le linee a banda larga business e analizza soltanto i numeri relativi al mercato residenziale ¿puro¿.

Nel 2010, secondo gli analisti, la penetrazione della banda larga residenziale dovrebbe raggiungere il 45% in paesi come l¿Olanda e la Scandinavia, grazie alla forte competitivit&#224 dei mercati e al costo relativamente basso delle connessioni a banda larga.

Nelle 5 maggiori economie europee la penetrazione dovrebbe attestarsi tra il 35 e il 45 per cento, a causa di una penetrazione generale dei servizi pi&#249 bassa e ai prezzi di connessione pi&#249 alti.

Portogallo, Grecia e Irlanda sono i Paesi pi&#249 indietro nella classifica europea, visti gli scarsi livelli dell¿uso di Internet e di possesso di computer, con una penetrazione che varia dal 17% della Grecia al 34% del Portogallo.

Alla base del grande successo delle connessioni casalinghe, rileva Forrester, i massicci tagli ai prezzi degli abbonamenti e l¿intensa spinta dei provider che continueranno a fornire incentivi per il passaggio alla banda larga.

In base ai numeri relativi al primo semestre del 2004, quando la penetrazione &#232 cresciuta in totale del 28%, la crescita &#232 stata evidente soprattutto in Francia, Italia e Gran Bretagna che hanno registrati tassi di crescita pari rispettivamente al 34, 45 e 38 per cento.

Inoltre, nel 2004, &#232 sembrato che niente potesse fermare la supremazia dell¿ADSL nei confronti del cavo e delle altre tecnologie. La ragione? Una piattaforma xDSL aperta e competitiva combinata alla maggiore copertura residenziale ¿ circa l¿80% – hanno ulteriormente spinto la quota dell¿ADSL nel corso del 2004, come &#232 evidente anche dai moltissimi accordi di rivendita e di unbundling in atto.

In generale, nella prima met&#224 dello scorso anno, l¿ADSL contava su una quota di mercato tra il 60 e il 90%.

Nel 2004, inoltre, il predominio degli incumbent si &#232 notevolmente ridotto in molti paesi, con quote di mercato comprese tra il 50 e il 70 per cento.

In Gran Bretagna, ad esempio, nel mercato retail BT controlla una quota del 25%, mentre in Olnada KPN controlla il 44%.

La tendenza alla contrazione delle quote di mercato degli operatori dominanti &#232 stata evidente anche in Francia, dove France Telecom ha visto la sua percentuale ridursi del 16% tra la prima met&#224 del 2003 e la prima met&#224 del 2004.

La ragione, spiega Forrester, &#232 da ricercarsi nell¿intensa competizione, dall¿applicazione delle nuove leggi sulla liberalizzazione dell¿ultimo miglio e dal rinnovato interesse per le offerte triple-play, che uniscono voce, video e dati.

Tutti questi fattori contribuiranno anche per il futuro all¿ulteriore riduzione del predominio degli incumbent.

Per quanto riguarda le altre tecnologie broadband ¿ cavo, fibra ottica, e WiMax ¿ il futuro non &#232 proprio roseo.

La famiglia delle tecnologie DSL, infatti, continuer&#224 a dominare soprattutto perch&#233 raggiunger&#224 almeno il doppio delle famiglie rispetto alle altre, grazie al sostegno dei maggiori attori del mercato.

Nel 2010, la famiglia xDSL rappresenter&#224 l¿80% delle connessioni a Internet, annullando di fatto la concorrenza: la penetrazione del cavo ad esempio, dovrebbe scendere dal 53% del 2000 al 15% del 2010.

Alessandra Talarico

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