Telefonia mobile: il futuro incerto di Siemens e l¿irresistibile avanzata delle coreane

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Mentre il costruttore tedesco Siemens &#232 alla ricerca di una soluzione per la sua filiale mobilein difficolt&#224da oltre tre anni, la rivale Samsung tira le somme di un anno straordinario, che ha segnato l¿ingresso dell¿azienda sud coreana nella top five dei vendor mondiali.

Il prossimo 27 gennaio, data dell¿assemblea generale degli azionisti Siemens, sar&#224 dunque deciso il destino della divisione che si occupa della produzione di cellulari. Lo stesso giorno, l¿attuale patron del gruppo, Heinrich von Pierer, dopo dodici anni di comando, passer&#224 il testimone al successore designato Klaus Kleinfield.

All¿orizzonte una decisone non certo facile per la societ&#224 tedesca, che dovr&#224 decidere il da farsi rispetto alla propria filiale mobile, attuale quarta forza mondiale in termini di vendite.

Altri concorrenti europei, del resto, hanno gi&#224 dato luogo a soluzioni alternative : nel 2001, Ericsson e Sony hanno creato una joint venture (che solo ora comincia a dare segnale positivi) e l¿anno scorso la francese Alcatel ha ceduto il controllo delle sue attivit&#224 nella telefonia mobile alla cinese TCL.

Resta per&#242 che il gruppo, che ha pi&#249 volte smentito la sua volont&#224 di cedere la filiale mobile, deve ancora trovare un acquirente e sembra aver perso uno dei partner pi&#249 accreditati, il gruppo cinese Ningbo Bird che ha dichiarato di non prevedere la creazione di alcuna partnership con la Siemens.

Le due societ&#224 sono comunque legate da un accordo di distribuzione che ha permesso al gruppo tedesco di entrare sul mercato cinese. Mercato che pure ha dato forti soddisfazioni alla societ&#224 nel corso del 2004: nell”anno appena concluso le vendite in Cina sono balzate del 28% ad oltre 4,6 miliardi di dollari, grazie alla forte domanda registrata per le turbine a gas e per i telefoni cellulari.

Per il resto, le cifre globali per il 2004 sono tutt¿altro che confortanti: al quarto trimestre, il segmento telefonini ha generato una perdita operativa di 141 milioni di euro a causa della contrazione dei prezzi degli apparecchi (16% in un anno) e di un problema al software della nuova serie S65.

Quale sar&#224 dunque il destino della filiale mobile di Siemens lo si sapr&#224 tra qualche settimana, quando il nuovo presidente sveler&#224 le sue carte: Kleinfield ha per&#242 gi&#224 fatto sapere che per sopravvivere sul mercato della telefonia mobile bisogna essere al numero uno o al massimo al secondo, non al quarto.

Ecco perch&#233 invece la Samsung ha di che sorridere: la societ&#224 sud coreana ha effettuato un balzo notevole nel corso degli ultimi mesi del 2004, quando &#232 riuscita addirittura a sopravanzare l¿ex numero uno Motorola, portandosi in seconda posizione subito dietro la finlandese Nokia, anch¿essa alle prese con un anno non proprio da ricordare.

Nel 2004, Samsung ha venduto 55,7 milioni di telefonini pari a un aumento del 58,9% rispetto all¿anno prima: l¿incremento &#232 stato il pi&#249 alto tra quelli registrati dai primi 5 operatori a livello mondiale e ha portato la societ&#224 a ben sperare anche per l¿anno in corso (dati Bank of America).

Le societ&#224 occidentali, quest¿anno pi&#249 che mai, dovranno dunque fare i conti con l¿agguerrita concorrenza asiatica dal momento che anche un¿altra societ&#224 sud coreana, la LG, ha registrato un eccezionale balzo nelle vendite pari al 58,8% con 43,5 milioni di apparecchi venduti.

Nokia, attuale numero uno del mercato, ha venduto lo scorso anno 203,5 milioni di telefonini, con una crescita del 13,2% rispetto al 2003: la sua quota di mercato, tuttavia, &#232 scesa al 30,5% contro il 34,8% della fine 2003.

Motorola, attualmente al terzo posto mondiale, ha venduto 99,7 milioni di cellulari, pari a una crescita del 32% su base annua, e ha raggiunto il 14,9% del mercato.

Grazie all¿offerta di terminali esteticamente molto accattivanti e tecnologicamente pi&#249 avanzati di quelli della concorrenza, le societ&#224 coreane avanzano dunque a passi da gigante in un settore che anche quest¿anno sembra destinato a segnare nuovi record.

Alessandra Talarico

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