Banda larga: Deutsche Telekom accelera la fusione con T-Online

di |

Europa



La fusione programmata tra T-Online e la sua casa madre Deutsche Telekom diventerà effettiva dal 1° gennaio 2005.

Lo ha reso noto T-Online, il maggiore fornitore di accesso a Internet europeo, precisando che il consiglio di sorveglianza ha dato il via libera a un accordo di principio sui punti principali dell’operazione.

 

Il colosso delle tlc europee, aveva annunciato il suo interesse a reintegrare la filiale e a procedere al suo delisting all’inizio di ottobre, sulla scia di quanto intrapreso anche da France Telecom con l’Isp Wanadoo.

Secondo quanto riferito allora, però, l’operazione avrebbe dovuto concludersi nel secondo semestre del prossimo anno.

 

Da questa operazione, le due società si attendono sinergie di crescita per almeno un miliardo di euro.

 

Deutsche Telekom detiene il 73,93% di T-Online, che opera al momento in maniera indipendente. Il gruppo editoriale francese Lagardere controlla il 5,6%, il resto del capitale è flottante.

 

L’operatore Internet sarà reintegrato con la divisione di telefonia fissa, la T-Com, fanalino di coda del gruppo tedesco in termini di fatturato.

Tutto questo fermento degli operatori è motivato dal fatto che il mercato della banda larga è uno dei più grandi business hi-tech degli ultimi anni e promette scintille per il prossimo futuro, con l’arrivo sul mercato di massa delle offerte triple play.

 

l’industria punta molto infatti sulla convergenza dei servizi voce video e dati su un¿unica piattaforma, che permetterà un notevole abbassamento dei costi e molti altri vantaggi per gli utenti.

 

Ad esempio, spiega il patron di DT Kai-Uwe Ricke, quando i clienti acquistano dei servizi a banda larga per degli usi differenti, non vogliono avere a che fare con molti interlocutori.

 

l’integrazione di più servizi su un¿unica piattaforma, permetterà dunque di rinforzare le sinergie e di evitare i ¿doppioni¿.

 

Per questo, uno dopo l’altro, i maggiori operatori europei puntano a riprendere in mano il controllo delle loro filiali Internet prima che l’euforia attorno alla new economy lasci il posto a un nuovo ¿sboom¿.

 

Prima di DT, la stessa operazione è stata avviata da France Télécom con Wanadoo e dal gruppo spagnolo Telefonica con l’Isp Terra Lycos.

 

Deutsche Telekom aveva proposto di riacquistare il 26,07% che ancora non deteneva attraverso uno scambio di titoli, o offrendo in cash 8,99 euro per azione.

Il gruppo aveva valutato intorno ai 2,8 miliardi di euro il possibile costo dell’operazione.

 

© 2004 Key4biz.it

 

Alessandra Talarico