Telefonini: terzo trimestre in chiaroscuro per Nokia e Samsung. Utili triplicati per Sony Ericsson

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E’ tempo di trimestrali per i big della telefonia mobile mondiale.

I risultati maturati nel corso degli ultimi tre mesi pongono ancora una volta l’accento sulla crisi della finlandese Nokia, attuale numero uno del mercato, e sull’ottimo stato di forma della joint venture Sony Ericsson.

 

La società nippo-svedese, quinto produttore di telefoni cellulari del mondo, ha archiviato il terzo trimestre con un utile netto di 90 milioni di euro (+45%) superiore alle stime degli analisti, grazie alla forte domanda per i telefonini con fotocamera digitale.

Tra giugno e settembre, Sony Ericsson ha realizzato un utile pre-tasse di 136 milioni di euro, più che triplicato rispetto ai 39 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso e sopra le attese del mercato di 118 milioni.

Buono anche l’aumento delle vendite che si sono attestate a 1,68 miliardi di euro rispetto a 1,3 miliardi dello stesso periodo l’anno precedente e sopra le stime degli analisti a 1,52 miliardi.

 

La società ha venduto 10,7 milioni di telefoni, il 51% in più dello stesso periodo dello scorso anno, a fronte di previsioni di 10,48 milioni di unità e rivendica una quota di mercato del 7%.

 

Per la fine dell’anno, Sony Ericsson resta vago, parlando di vendite in rialzo rispetto allo scorso anno e su un  prezzo di vendita dei cellulari stabile rispetto al trimestre appena trascorso. Per il 2005, la joint venture parla di un certo rallentamento del mercato mondiale, che comunque dovrebbe continuare a crescere tra il 10% e il 20%.

¿Sony Ericsson ha esteso il portafoglio prodotti nel corso del trimestre, con il lancio di prodotti forti. Più del 60% dei telefonini venduti questo trimestre erano dotati di fotocamera integrata, cosa che illustra la nostra posizione di leader del mercato dell’immagine mobile¿, ha speigato il direttore generale Miles Flint.

 

E sono ancora i telefonini, il tallone d’Achille di Nokia, che ha chiuso il terzo trimestre con utili in calo soprattutto per via della frenata nel core business dei cellulari, nel quale da ormai due trimestri la casa finlandese ha iniziato a perdere quote di mercato.

La divisione mobile ha registrato un margine operativo del 18,6%, in calo del 10% rispetto allo scorso anno.

Bisogna dire che negli ultimi mesi, Nokia ha avviato una drastica strategia di riduzione dei prezzi dei telefonini, nel tentativo di riconquistare clienti.

Le vendite della divisione mobile hanno dunque patito di questa politica, attestandosi a quota 4,42 miliardi di euro contro i 5,11 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno.
Il profitto operativo sui cellulari si è attestato a 822 milioni diminuito del 44% rispetto a 1,47 miliardi del 2003.

 

Gli utili della società si attestano a 0,14 euro per azione (un po¿ meglio delle previsioni degli analisti), ma al di sotto degli 0,17 euro dello stesso periodo di un anno fa.

I profitti sono calati del 20% a 928 milioni di euro, mentre il fatturato, in aumento dell’1%, si attesta a quota 6,94 miliardi di euro, grazie alle attività di networking e di soluzioni tlc per le imprese.

In particolare, la divisione Networks, dopo aver subito una larga ristrutturazione, ha registrato un giro d’affari di 1,47 miliardi di euro, in crescita del 21%.

 

Per il quarto trimestre, Nokia si attende utili compresi tra 0,16 e 0,18 euro ad azione, in calo rispetto agli 0,25 euro dello stesso periodo 2003, con un giro d’affari compreso tra 8,4 e 8,6 miliardi di euro.

 

Il management della società, difende i risultati e la strategia del gruppo che, secondo i dati forniti dal Ceo Jorma Ollila, ha guadagnato quote di mercato nell’ultimo trimestre, risalendo al 31% dal 29,7% del trimestre precedente.

¿La previsione di fatturato per il quarto trimestre è già un buon punto ¿ dice Ollila ¿ essa è nettamente superiore alle attese del mercato e più o meno in linea con le nostre stime. La previsione di utile per azione è soddisfacente¿.

 

I dati della finlandese, insomma, non sarebbero stati poi così male. Secondo gli analisti, poteva andare peggio, anche se globalmente il trimestre non è stato brillante.

 

Il mercato, tuttavia, attende di vedere come il gruppo finlandese resisterà alla agguerrita concorrenza dei rivali più temibili, nella fattispecie, la statunitense Motorola (che presenterà i risultati il 19) e le coreane LG e Samsung.

 

Quest¿ultima, in particolare, ha registrato un balzo degli utili del 46%, grazie alla forte domanda di chip di memoria, ma il risultato ha subito una contrazione del 14% rispetto al secondo trimestre a causa della caduta  dei prezzi di schermi piatti per TV e computer.

Il gruppo coreano ha realizzato un utile netto di 2.690 miliardi di won, contro i 1.840 miliardi di won dello stesso periodo 2003 e i 3.130 miliardi del secondo trimestre.

I ricavi sono cresciuti del 27% a 14.340 miliardi di won, superando le stime degli analisti che si attestavano a 2.410 miliardi di won, grazie a un inatteso miglioramento della divisione carte di credito.

Secondo gli analisti, a fronte del balzo degli utili, la redditività della Samsung comincia a deteriorarsi, dato il crollo dei prezzi delle memorie flash (-41%) e dei margini degli schermi LCD attestatisi al 12% contro il 33% del trimestre scorso.

 

 

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Alessandra Talarico

 

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