La televisione salverà la telefonia fissa? Dalla Francia il primo esempio concreto di convergenza

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Europa



Il futuro della comunicazione si baser&#224 sul connubio Internet e televisione. A crederci per primi gli operatori tlc che hanno cominciato a investire nell¿Adsl e nella Tv via Internet, stabilendo le nuove guidelines del mercato della telefonia fissa.

In un convegno che si &#232 tenuto a Toulose, il presidente del colosso storico delle telecomunicazioni France T&#233l&#233com (vedi scheda), Thierry Breton, ha gettato le basi di una nuova collaborazione che vedr&#224 il Gruppo impegnato con l¿emittente privata TF1 e la piattaforma di Tv digitale on demand TPSL.

Breton ricorda che gi&#224 quattro anni fa, quando ancora ricopriva la presidenza di Thomson, con Serge Tchuruk, presidente di Alcatel, Patrick Le Lay, presidente di TF1, ¿avevamo avuto l¿intuizione che un giorno la televisione si sarebbe servita delle linee telefoniche¿.

Il successivo sviluppo della banda larga ha poi provato che la trasmissione delle immagini attraverso le linee telefoniche non era che una questione di tempo.

A oggi, &#232 ormai pi&#249 del 90% della popolazione francese (citt&#224 e campagne) che ha accesso alla banda larga.

Dato che dovrebbe passare al 96% prima della fine del 2005, facendo della Francia uno dei primi Paesi del mondo nella copertura Adsl. Copertura che promette d¿essere equamente distribuita su tutto il territorio francese.

France T&#233l&#233com propone oggi ¿ma ligne TPSL¿ a 3,8 milioni di case francesi e intende portare questa cifra a 5 milioni per la fine del 2004, per raggiungere l¿obiettivo dei 10 milioni prefissato per il 2005.

Patrick Le Lay ha dichiarato a Le Figaro che TF1 non ha mai avuto problemi di distribuzione. ¿Il problema si &#232 posto quando abbiamo creato cento canali. C¿&#232 stato bisogno di ricorrere al satellite e alle parabole ma (¿) non si possono installare parabole in tutte le citt&#224. Grazie al telefono fisso, noi possiamo essere presenti in ogni casa francese¿.

Gli obiettivi di France T&#233l&#233com restano ancora modesti: l¿operatore pubblico, che attualmente vanta 13.500 famiglie abbonate, pensa di convincere altre 100.000 case ad abbonarsi entro il 2005.

Una cifra ancora modesta, se paragonata ai 1.270.000 abbonati di TPS e ai 2,3 milioni di CanalSatellite, come commenta Le Figaro.

Il prezzo di 37 euro, che comprende il modem e il sintonizzatore, non sebpra per&#242 pi&#249 interessante del cavo o del satellite. Specie se ancora non vengono integrati i diversi servizi Internet che si possono avere grazie all¿Adsl.

Ci&#242 che &#232 sicuro, al momento, &#232 che le case situate nei centri storici, saranno le prime a beneficiare di questo servizio.

E a parte i servizi di video on demand, France T&#233l&#233com e TF1 hanno garantito che entro i prossimi tre anni, proporranno ai telespettatori una vera library di film e telefilm di almeno 10.000 ore.

¿A partire dal 2005 ¿ ha dichiarato Thierry Breton a Le Figaro ¿ ci sar&#224 una vera rivoluzione, quando proporremo l¿Adsl e ¿ma ligne TPSL¿ in 16 megabyte. Vale a dire, nel momento in cui la televisione digitale terrestre sar&#224 ormai lanciata, gli utenti potranno fare il paragone con un¿immagine che vanta una qualit&#224 migliore¿.

Sembra proprio quindi che il binomio del futuro sar&#224 rappresentato dalla reti telefoniche e dalla Tv.

L¿accelerazione del passaggio alle connessioni a Internet a banda larga rende sempre pi&#249 credibile l¿idea che presto, molto presto, la Tv via Adsl avr&#224 un grosso peso sul mercato mediatico, e non solo.

Le reti nel 2004 saranno sempre pi&#249 a banda larga, ovvero sempre pi&#249 veloci nel trasportare centinaia di migliaia o milioni di bit al secondo.

A spingere verso la diversificazione dell¿offerta &#232, secondo alcuni operatori del settore, anche la considerazione che ormai i servizi pi&#249 tradizionali risultano poco remunerativi, come quello telefonico.

E quindi i nuovi servizi, fissi o mobili, saranno sempre pi&#249 multimediali, pregiati, interattivi e a pagamento.

Importanza compresa sia dai fornitori di contenuti che dagli operatori Tlc, che hanno ben compreso l¿importanza di una diversificazione dell¿offerta per restare sul mercato.

Ma il problema che rimane irrisolto e in qualche modo blocca lo sviluppo del settore, &#232 che ancora non si &#232 deciso chi gestir&#224 l¿intero mercato della Tv via Adsl.

Saranno gli operatori telecom o quelli televisivi?

Ancora non si conosce la risposta, ma un buon esempio arriva dal Giappone, dove la maggior parte degli operatori compra i contenuti dalle emittenti Tv, seguendo lo standard dell¿i-mode, lanciato sul mercato nipponico nel 1999.

In questo caso le entrate sarebbero equamente divise tra gli operatori telecom e quelli Tv.

&#169 2004 key4biz.it

Raffaella Natale

Per ulteriori approfondimenti, leggi:

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