Telefonia mobile: il governo indiano riduce le tasse agli operatori

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Il mercato della telefonia mobile indiano &#232 in pieno boom, e fa segnare una crescita del 106% nell¿anno concluso a marzo 2004, raggiungendo quota 26 milioni di utenti.

Secondo le stime della Telecom Regulatory Authority of India (TRAI), nel solo primo trimestre di quest¿anno, pi&#249 di 4 milioni di persone hanno acquistato un cellulare, con una crescita del 19% rispetto ai tre mesi precedenti.

La crescita del wireless nel Paese nell¿ultimo anno &#232 stata tale che il numero di linee mobili ha gi&#224 superato quello delle fisse nelle citt&#224 di Delhi, Mumbai, Chandigarh, Chennai e Punjab e la proporzione di abbonati mobili rispetto a quelli fissi sta per raggiungere l¿80% su base nazionale.

Se, infatti, si tiene conto dei servizi Wireless Local Loop, gli utenti della telefonia mobile salgono a oltre 33 milioni ¿ con una crescita del 160% rispetto a un anno fa ¿ mentre le linee fisse hanno registrato una crescita pari ad appena il 3,3% su base annua e l¿1,8% su base sequenziale, a 42,8 milioni.

In base ai dati della societ&#224 di ricerca EMC, l¿India &#232 attualmente il tredicesimo mercato mobile mondiale, ma &#232 candidata a risalire al terzo posto nei prossimi cinque anni, quando il numero di utenti nel subcontinente dovrebbe superare quota 116 milioni.

Alla luce dell¿enorme successo dei servizi di telefonia mobile, montano per&#242 le proteste dei fornitori di infrastrutture del Paese, che hanno chiesto con forza al governo la diminuzione delle tasse per le licenze, ottenendo una riduzione del 9%.

Il Department of Telecom (DoT) ha abbassato il contributo dei provider di Categoria II al 6% dei profitti lordi, rispetto al precedente 15%.

Finora, infatti, circa i due terzi dei profitti degli operatori erano destinati alle tasse per le licenze e lo spettro. Da qui la protesta dell¿Association of Unified Telecom Service Providers of India, che ha sortito gli effetti sperati.

Tra i fornitori che beneficeranno della decurtazione, tre operatori pubblici – GAIL, Power Grid Cor e Railtel Corp of India ¿ e tre privati, Hughes Escorts Communications, Spectranet e Tata Power.

Per ridurre i costi di struttura dell¿industria delle telecomunicazioni, il governo ha gi&#224 ridotto le garanzie bancarie dei provider da 1 miliardo di rupie a 50 milioni.

Dayanidhi Maran, il ministro delle Comunicazioni indiano, ha annunciato inoltre una riduzione del 50% delle garanzie bancarie anche per gli operatori nazionali a lunga distanza.

Secondo gli analisti, questi sconti dovrebbero tradursi in un netto abbassamento dei prezzi di posa e gestione delle reti e, di conseguenza, produrre notevoli risparmi per i consumatori.

La riduzione degli obblighi e delle tasse porter&#224 infatti anche alla diminuzione dei costi per le infrastrutture nelle aree pi&#249 remote del Paese, permettendo cos&#236 una crescita degli abbonamenti, fino a 3 milioni di nuove sottoscrizioni al mese, contro gli attuali 1,5 milioni.

L¿India, tra l¿altro, ha gi&#224 scavalcato la telefonia di terza generazione ¿ giudicata troppo costosa da implementare ¿ per dedicarsi alle tecnologie 4G.

Il governo ha annunciato nelle scorse settimane, la creazione di un centro nazionale d”eccellenza specializzato nella quarta generazione.

Entro il 2006, inoltre, l¿India dovrebbe adottare il protocollo Internet IpV6 che, secondo le aspettative, dovrebbe garantire una maggiore espansione dei servizi Internet mobile, una maggiore stabilit&#224 e migliori garanzie in fatto di sicurezza.

Il mercato GSM, intanto, va verso il consolidamento, con i grandi operatori internazionali pronti a investire nel Paese.

Hutchison Essar ¿ divisione locale del colosso asiatico Hutchison Whampoa – ha appena concluso l¿acquisizione di Aircel dalla Sterling Infotech.

Con 1,1 milioni di clienti, l¿operatore gestisce le reti mobili nella citt&#224 di Chennai e nello Stato di Tamil Nadu.

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Alessandra Talarico