Wi-Fi: le reti di Milano sono le meno sicure d’Europa

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I sistemi di connessione a internet a banda larga wireless, stanno diventando molto popolari nel settore business europeo e ora anche il mondo finanziario comincia a mostrare interesse verso gli hot spot, dispiegati in un numero sempre maggiore di distretti, da Atene a Zagabria.

Il Wi-Fi, però, potrebbe rivelarsi una bomba a orologeria per quelle aziende che non prestano la dovuta attenzione alla sicurezza delle reti.

Le reti più a rischio in Europa sono quelle di Milano.

 

A rivelarlo, un nuovo studio di RSA Security, secondo cui il 34% delle istituzioni finanziarie europee è ancora incosciente dei pericoli derivanti da reti poco protette e non fa niente per salvaguardare i propri dati e per rendere i network a prova di hacker.

 

Secondo RSA, la Gran Bretagna è il Paese più attento alla sicurezza: il numero di punti di accesso a Londra è cresciuto in tre anni del 770% e gli hot spot della City si confermano come i più sicuri dell’intero continente.

Quelli più esposti a attacchi hacker sono invece i punti d’accesso dislocati nella città di Milano, dove il 72% dei dati trasportati sulle reti Wi-Fi è interamente non cifrato.

 

RSA prende Milano come esempio di imprudenza estrema in fatto di sicurezza delle reti: la città è l’ultima in Europa a usare le cosiddette ¿protezioni basilari¿ in relazione alle proprie reti Wi-Fi, tanto che la società si chiede: ¿¿sarà l’effetto di un¿enciclica papale¿?

 

Lo studio mostra come il 50% delle aziende milanesi che hanno installato un network Wi-Fi, non hanno mai personalizzato il setting della rete in base alle reali esigenze in fatto di sicurezza e che il 60% delle imprese non usa che i sistemi di protezione essenziali integrati sulle reti.

 

Se Milano piange, non si può dire che il reso d’Europa abbia molto da ridere: a Parigi, la percentuale di aziende che ha settato le reti è pari al 39%, a Francoforte il 33%, a Londra il 25%.

 

Per quanto riguarda invece la codifica base dei dati, il primato negativo di Milano è quasi raggiunto da Francoforte, seguita da Parigi e Londra.

 

La ricerca RSA mette in luce alcuni punti molto preoccupanti: ad esempio emerge che la maggior parte delle reti wireless utilizza soltanto i sistemi di default setting che si attivano all’accensione dell’apparato, mentre il 36% degli intervistati ha ammesso di non curarsi troppo di usare le funzionalità di codifica dei dati integrate nel software.

 

La società sottolinea che lasciare il default setting in sito su una rete Wi-Fi operativa, equivale a lasciare il contenitore dello zucchero aperto per le formiche.

Le formiche in questo caso sono naturalmente gli hacker, che non hanno nessuna difficoltà ¿ in queste condizioni ¿ a penetrare all’interno di sistemi che invece dovrebbero essere super sicuri.

 

Alla base di tutti questi problemi, il fatto che le aziende sono ormai abituate ai sistemi ¿plug and play¿ ¿ che non hanno bisogno di configurazione ¿ e quindi si limitano a installare i sistemi Wi-Fi senza poi prestare attenzione alle diverse funzionalità integrate nei loro hot spot.

 

Questo atteggiamento è incosciente e pericoloso, dicono gli esperti di RSA.

 

La soluzione è alquanto scontata: promuovere corsi di formazione per istruire gli utenti sui potenziali pericoli inerenti a sistemi non protetti.

 

c’è chi teme però che questa esigenza non sarà veramente sentita fino a quando le aziende non sperimenteranno sulla propria pelle le conseguenze della loro avventatezza in fatto di sicurezza.

 

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Alessandra Talarico