La FTC scarta l¿ipotesi di un registro Do Not eMail contro lo spam

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Un registro nazionale contenente gli indirizzi eMail i cui proprietari non vogliono ricevere spam, potrebbe rivelarsi un rimedio peggiore del male che vuole curare.

Questo secondo i risultati di un¿indagine svolta dalla Federal Trade Commission americana che, dopo un esame durato sei mesi, ha concluso che la redazione di un registro Do Not eMail sull¿esempio della famosa lista Do-Not-Call, &#232 un¿idea da scartare.

Le societ&#224 di telemarketing malintenzionate, infatti, non solo ignorerebbero la legge, ma ¿ peggio ¿ userebbero il registro come una fonte di indirizzi validi e spammabili. Come diremmo in Italia, sarebbe come raccomandare le pecore al lupo.

¿Sarebbe virtualmente impossibile fermarli¿, dichiara infatti il presidente della FTC Timothy Muris.

Secondo il rapporto, un registro nazionale anti spam non solo non aiuterebbe a ridurre il flusso di eMail spazzatura, ma addirittura peggiorerebbe l¿attuale situazione.

La FTC raccomanda dunque ancora una volta pi&#249 collaborazione tra i player del settore ¿ ISP, societ&#224 di eMail marketing, fornitori di servizi di posta elettronica e produttori di software ¿ per creare uno standard di autenticazione che impedisca agli spammer di nascondere le loro tracce, riuscendo cos&#236 a evadere i filtri anti spam e la legge.

Per fare il primo passo in questa direzione, la FTC sponsorizzer&#224 in autunno il 2004 Authentication Summit.

¿Senza un sistema per autenticare efficacemente la fonte delle eMail, qualsiasi registro fallirebbe la sua missione¿, ha aggiunto Muris.

Lo scorso febbraio, la FTC ha inviato alle aziende specializzate un questionario per chiarire le questioni tecnologiche relative alla creazione e alla gestione di un registro nazionale in cui registrare dai 300 ai 450 milioni di indirizzi.

Dalle risposte delle aziende interpellate sono emersi diversi modelli di approccio al problema: tra questi, la creazione di un database centralizzato, simile a quello adottato per la telefonia mobile, che consenta agli ISP e ai gestori dei nomi di dominio di rifiutare lo spam per tutti i loro domini.

Ma anche la realizzazione di un servizio di spedizione approvato dalla FTC capace di raccogliere tutto lo spam ¿ o anche tutta la posta elettronica in generale ¿ per poi inviare i messaggi solo agli indirizzi non inclusi nel registro.

Tuttavia, queste soluzioni implicano che comunque le societ&#224 di marketing debbano ricevere una copia del registro per poter rimuovere gli indirizzi dalle proprie liste e comunque, un servizio di invio-ricezione della posta gestito da terze parti verrebbe sicuramente ignorato dagli spammer e servirebbe solo a porre l¿imprimatur del governo sulle attuali politiche anti spam degli ISP, senza ridurre al portata del problema.

Senza contare i costi per implementare un¿infrastruttura che non riuscirebbe neanche a gestire l¿immensa mole di posta che si troverebbe a ricevere e rinviare.

Il rapporto &#232 stato redatto dalla FTC con la collaborazione di 50 organizzazioni ¿ incluse associazioni dei consumatori, ISP, professori e societ&#224 di telemarketing ¿ e la bocciatura della lista Do Not eMail &#232 stata unanime.

La percentuale di messaggi commerciali non sollecitati nel mese di maggio, ha per la prima volta superato il 75% delle eMail ricevute dalle imprese. Questo, quanto rilevato dalla societ&#224 di sicurezza informatica MessageLabs.

Su un totale di 909 milioni di eMail revisionate il mese scorso, 691,5 milioni erano non sollecitate, come ha precisato MessageLabs nel suo ultimo studio. La proporzione non era che del 67% in aprile.

Secondo un altro studio, pubblicato da Nucleus Research, il costo medio annuo legato alla lotta allo spam &#232 di 1.934 dollari per impiegato. Un dipendente riceve in media 7.500 spam l¿anno, contro i 3.500 del 2003.

Secondo Nucleus Research, solo il 20% delle mail indesiderate sono intercettate prima di arrivare a destinazione, contro il 26% del 2003.

&#169 2004 Key4biz.it

Alessandra Talarico

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Presieduto da Maurizio D&#232cina, (Professore ordinario di Telecomunicazioni POLITECNICO di Milano-CEFRIEL), &#232 composto da Giancarlo Capitani (Amministratore Delegato e Partner NetConsulting), Adriano De Maio (Rettore Universit&#224 LUISS “GUIDO CARLI”), Sandro Frova (Professore ordinario di Finanza Aziendale UNIVERSITA” BOCCONI di Milano), Luigi Gambardella (Presidente PUNTOIT), Bruno Lamborghini (Presidente EITO – European Information Technology Observatory), Sergio Mariotti (Professore ordinario di Economia del Cambiamento Tecnologico Politecnico di Milano), Elserino Piol (Presidente PINO PARTECIPAZIONI S.p.A. – PINO SGR – ELITEL S.p.A.), Luigi Prosperetti (Professore ordinario di Economia Industriale UNIVERSITA” di Milano BICOCCA), Guido Salerno (Direttore Generale FONDAZIONE UGO BORDONI), Raffaele Barberio (Direttore Responsabile Key4biz.it).

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