Rai: nessuna urgenza per il nuovo presidente. Bisognerà aspettare il dopo elezioni

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E¿ stata rinviata dal Consiglio d¿amministrazione Rai la nomina del consigliere Francesco Alberoni a presidente.

¿Non c”era nessuna urgenza, nessuna necessit&#224 di farlo subito¿, &#232 stato il commento del consigliere Marcello Veneziani.

Aggiungendo: ¿Anche perch&#233 Alberoni, in quanto consigliere anziano, &#232 gi&#224 facente funzione di presidente¿. La nomina a questo punto ¿potrebbe avvenire sia dopo le elezioni – prosegue Veneziani – sia nel prossimo Consiglio¿, che &#232 fissato per marted&#236 primo giugno, marted&#236 25 maggio, infatti, &#232 prevista l”assemblea dei soci.

La problematica situazione ai vertici di Viale Mazzini si &#232 venuta a creare all¿indomani delle dimissioni del presidente Lucia Annunziata, il 4 maggio scorso.

Alla base della sua decisione le ¿¿continue e reiterate delibere del Consiglio d”amministrazione che – attraverso la mia costante messa in minoranza in sede deliberante – hanno determinato il mio sostanziale isolamento in seno all”Organo collegiale¿.

A questo la Annunziata aggiunge il ¿¿gravissimo deterioramento dei rapporti con il Direttore generale, a seguito del succedersi, da parte dello stesso Direttore generale, di comportamenti continui ed univoci finalizzati a contestare lo stesso diritto di esercizio dei poteri del Presidente, anche in ordine alla sua funzione di garanzia¿.

A provocare le dimissioni, tra i motivi principali ¿una serie di nomine chiave per la gestione dell”azienda e di alcune sue societ&#224 consociate¿ proposte dal Direttore generale Flavio Cattaneo al Consiglio ¿con meno di tre ore di preavviso¿.

Questo ¿ aveva detto il presidente – avviene a spregio di ogni regola del diritto societario.

¿Queste nomine, inviate in 18 pagine scritte a mano, a testimoniare la fretta e la mancanza di ogni rispetto di iter aziendale, stravolgono completamente il profilo dell”azienda, rendendo chiari i condizionamenti esterni e di fatto eliminando ogni pluralismo interno¿.

Aggiungendo con toni duri che ¿Questo &#232 l”ultimo atto di una campagna organizzata dalla maggioranza tesa al controllo pieno del servizio pubblico¿.

Il dopo Annunziata ha sollevato varie polemiche sul futuro del Cda Rai. L¿opposizione ritiene che sia necessario che l¿attuale Consiglio venga rinnovato ex novo, essendo stata approvata tra la legge Gasparri che riforma il sistema radiotelevisivo e che prevede nuovi criteri di nomina per il Cda dell¿emittenza pubblica.

Posizione per&#242 non condivisa dalla maggioranza e dal Ministro dell¿Economia, Giulio Tremonti, a cui la nuova legge riconosce il potere di nomina del nuovo presidente, precedentemente affidato ai presidenti di Camera e Senato.

L¿11 maggio scorso, Tremonti ha indirizzato una lettera agli attuali membri del Cda Rai – Giorgio Rumi, Francesco Alberoni, Marcello Veneziani e Angelo Maria Petroni – per chiedere loro di restare in carica.

Un portavoce della Rai ha riferito alle agenzie di stampa che “Tremonti li ha invitati a rimanere“.

Secondo gli articoli 20 e 21 della legge Gasparri, la Rai avr&#224 un Cda di 9 membri che resteranno in carica tre anni e rieleggibili una sola volta.

Fino alla prima fase della privatizzazione (alienazione del 10% del capitale), sar&#224 la Commissione di Vigilanza a nominare sette membri del Cda (con voto limitato ad uno, cio&#232 4 alla maggioranza e 3 all”opposizione), mentre gli altri due, tra cui il presidente, saranno invece scelti dal Ministero dell”Economia. La nomina del presidente diventa efficace con il s&#236, a due terzi, della Vigilanza.

Le nuove disposizioni normative prevedono tra l¿altro la nomina del nuovo Cda a circa 9 mesi dall”entrata in vigore della normativa. Per cui, gli attuali vertici dovrebbero rimanere in carica fino a febbraio 2005.

Tremonti ha richiamato i consiglieri al senso di responsabilit&#224. La missiva contiene un invito ai consiglieri a mantenere il loro incarico e a svolgerlo nel modo pi&#249 adeguato per il bene dell”azienda.

I consiglieri, in una nota del giorno dopo, ¿prendono doverosamente atto della lettera del ministro dell”Economia e delle Finanze, che nella sua qualit&#224 di azionista di riferimento esorta alla continuit&#224 degli organi societari dell”azienda””. Inoltre i consiglieri ¿¿assicurano che agiranno nel miglior interesse della Rai sia sotto il suo profilo di titolare del servizio pubblico radiotelevisivo, sia sotto il suo profilo aziendale¿.

Nello specifico, il consigliere Marcello Veneziani aveva espresso la propria disponibilit&#224 a dimettersi, se gli e lo avessero chiesto le autorit&#224 istituzionali preposte.

Ma spiega, ¿Siccome l”unico parere che registro &#232 l”invito a restare venuto da Tremonti, ne prendo atto e vado avanti¿.

Diversa la posizione del consigliere Giorgio Rumi, ¿¿dopo le elezioni mi dimetter&#242 perch&#233 non credo che questo Cda, nato con la filosofia del 4+1 e dunque del presidente di garanzia, possa andare avanti come se niente fosse con uno schema 4-0. Viene meno la legittimit&#224 complessiva del Consiglio e la rappresentanza di una parte del Paese. Tutto questo l”ho gi&#224 spiegato ai consiglieri e al Direttore generale in Cda perch&#233 mi sembrava doveroso dirlo prima a loro¿.

Rumi spiega di aver deciso di restare fino a giugno ¿¿perch&#233 la situazione in questo momento &#232 molto delicata e anche per la lettera dell”azionista, che ha fatto appello al nostro senso di responsabilit&#224¿.

Riguardo alla posizione di Rumi, Veneziani ha commentato: ¿E” un”ipotesi che ha gi&#224 correttamente preannunciato a noi in Cda. Ne parleremo al momento giusto e vedremo cosa accadr&#224 dopo le elezioni¿, ha concluso Veneziani.

&#169 2004 key4biz.it

Raffaella Natale

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