Dal Giappone il telefonino che usa¿ la testa

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Il Giappone, pioniere nella telefonia cellulare, non smette di inventare alternative al tradizionale modo di rispondere al telefono.

L¿ultima novit&#224 &#232 rappresentata da un telefonino che trasmette il suono attraverso il contatto con le ossa dell¿utilizzatore.

Il modello “TS41” &#232 prodotto dalla Sanyo e commercializzato da Tu-ka, filiale del secondo operatore mobile giapponese KDDI e promette di risolvere i problemi di ricezione che si verificano quando ci si trova in luoghi molto rumorosi.

L¿apparecchio &#232 dotato di un microprocessore Sony che trasmette il suono attraverso le ossa craniche fino alla coclea, l¿organo di percezione dei suoni situato all¿interno dell¿orecchio.

Per percepire i suoni sar&#224 dunque sufficiente appoggiare l¿apparecchio sulla fronte, dietro la testa o sulle mascelle e pressare l¿orecchio, affinch&#233 la comunicazione sia trasmessa, attraverso i canali interni, all¿organo designato all¿ascolto. Sar&#224 dunque il viso a fare da conduttore e non pi&#249 il timpano.

La tecnologia &#232 disponibile nel paese del Sol Levante gi&#224 da due anni ma &#232 stata utilizzata finora solo sugli apparecchi fissi, per consentire l¿utilizzo del telefono anche a persone con scarse facolt&#224 uditive.

La stessa tecnologia &#232 attualmente utilizzata da altre industrie di punta del Paese: la Toshiba, ad esempio, ha preparato un cuscino che permette di ascoltare comodamente dal divano di casa lo stereo senza disturbare il vicino. Il ””private sound pillow”” (il cuscino audio personale), trasmette l”audio direttamente dalla TV o dallo stereo alla testa, ¿¿ad uso privato e secondo le proprie esigenze¿, ha dichiarato Takenaka, della Toshiba di Tokyo.

&#200 la prima volta, per&#242, che la rivoluzionaria tecnologia viene applicata alla telefonia cellulare: l¿operatore ha gi&#224 avviato una massiccia campagna pubblicitaria ritraente una ragazza e la radiografia del suo cervello mentre utilizza il telefonino.

L¿apparecchio &#232 in vendita al prezzo di circa 76 euro a Tokyo, Nagoya e Osaka.

Alessandra Talarico