L¿abuso delle eMail: dannoso per il lavoro e fonte di stress

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Cresce a livello internazionale la preoccupazione dei datori di lavoro, per il cattivo uso della posta elettronica e di Internet da parte dei dipendenti, e non solo per la grande quantit&#224 di spam e di virus che girano via eMail, ma anche per l”uso o l”abuso che ne viene fatto.

L¿allarmante situazione &#232 stata messa in luce da alcuni ricercatori britannici, che hanno analizzato la situazione per quanto riguarda il Regno Unito.

Sembra proprio che stia aumentando anche la necessit&#224 da parte delle societ&#224 di fissare alcune basilari regole per evitare che durante le ore d¿ufficio, si passi tempo a surfare da un Web site all¿altro, spesso si tratta di siti a sfondo erotico, e a inviare foto porno sui box di posta dei colleghi.

Quasi il 40% delle aziende britanniche, gi&#224 dallo scorso anno, ha stabilito nuove regole inerenti la navigazione Internet e l¿uso delle eMail in ufficio, secondo quanto riporta uno studio, pubblicato oggi 11 novembre, da LexisNexis Industrial Relations Services, che si occupa di risorse umane.

L”inchiesta &#232 stata condotta nel corso di un anno fino a luglio scorso e ha interessato 63 societ&#224 britanniche, per un totale di 97.000 dipendenti.

Innanzitutto l¿accesso a Internet, cos&#236 come l¿uso della posta elettronica, fanno ormai parte della vita lavorativa quotidiana, ma &#232 anche vero che si sta verificando una serie di abusi da parte dei dipendenti.

Troppo spesso si usa la posta elettronica aziendale per motivi strettamente personali o si sfrutta il collegamento Internet, magari anche Adsl, per fare shopping online.

Alcune societ&#224 hanno cominciato ad andarci pesante e hanno pubblicato dei codici di condotta nel tentativo di disciplinare l”uso da parte dei dipendenti delle connessioni Internet a banda larga.

Lo scorso anno si deciso di prendere maggiori posizioni contro il problema, soprattutto perch&#233 come conseguenza di questo smodato uso dei mezzi informatici ha determinato spesso che le reti degli uffici venissero colpiti da virus informatici penetrati attraverso la posta elettronica e via Internet.

Mark Crail, redattore in capo della IRS Employment Review, ha dichiarato: “E” un mal di testa continuo. I datori di lavoro adesso stanno soltanto cercando di regolare seriamente la cosa, e non molti impiegati non la prendono sufficientemente sul serio”.

Crail per&#242 spiega anche che le nuove norme che difendono i diritti informatici dei lavoratori hanno costretto le aziende a rafforzare i codici di condotta per chiarire quali attivit&#224 Internet sul posto di lavoro sono vietate.

A questo va ad aggiungersi che l¿uso smodato di Internet, e della posta elettronica in particolare, e anche fonte di stress.

A rivelarlo, gli scienziati della Australian Psychological Society (APS), la pi&#249 autorevole tra le associazioni australiane a cui fanno riferimento i dottori psicologi del Paese.

Quello che &#232 emerso &#232 che, l¿applicazione Internet pi&#249 veloce e comoda in realt&#224 stressa chi ne fa abuso.

“La posta elettronica – sostengono i ricercatori dell¿APS – ci ha consentito una maggiore efficienza e ampiezza della comunicazione. Ma le funzionalit&#224 sempre pi&#249 negative di questo nuovo modo di comunicare devono essere messe in luce. Ad esempio, la comunicazione eMail negli ambienti di lavoro pu&#242 portare gli impiegati, in particolare quelli in posizioni dirigenziali, ad essere travolti da informazioni e richieste, quindi a compiere uno sforzo in pi&#249 per filtrare il flusso di messaggi e riportarlo ad un livello ragionevole”.

Per realizzare lo studio sono state analizzate le risposte di un campione di 1.109 dirigenti australiani di ogni settore che mediamente ricevono tra le 20 e 50 eMail al giorno. Il 70% di loro ha affermato che rispondere alla posta elettronica costituisce il massimo, o quasi, elemento di stress. Ad aumentare lo stress anche l”esigenza che nelle comunicazioni interaziendali i messaggi siano scritti correttamente, senza errori di battitura e con il giusto stile professionale.

Arrivando alla conclusione che il numero sempre pi&#249 elevato di eMail che un individuo riceve sul posto di lavoro aumenta di non poco il carico contribuendo quindi a creare stress. A questo si aggiunge che, spesso i messaggi elettronici, scritti in modo troppo veloce o con tono familiare, vengono percepiti come negativi o addirittura ostili da chi li riceve.

Il massimo livello di stress &#232 raggiunto quando a una eMail occorre rispondere rapidamente.

In realt&#224 le eMail non sono proprio da cestinare ed eliminare dalla quotidianit&#224 e dall¿uso che se ne fa sul posto di lavoro.

Secondo i ricercatori australiani molti riconoscono aspetti positivi nell”eMail, in particolare la possibilit&#224 di contattare persone che &#232 difficile trovare al telefono, oppure la comodit&#224 nel distribuire documenti in un”impresa o tra i propri collaboratori.

Molto dello stress &#232 per&#242 dovuto all”uso sbagliato o all”abuso di posta elettronica, come viene confermato dallo studio britannico.

Forse dunque non &#232 un caso che proprio in Gran Bretagna ci siano aziende che arrivano a vietare la posta elettronica o quelle che promuovono un giorno alla settimana senza eMail.

Alcune aziende hanno installato firewall che bloccano l”accesso al siti porno e simili, e hanno cominciato a filtrare la posta in uscita e in entrata per bloccare le immagini pornografiche ma anche le informazioni vitali per gli affari.

Raffaella Natale