SGI: L’innovazione digitale sia priorità del nuovo Governo

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Appello degli Stati Generali dell'Innovazione: “Si tratta del futuro sociale e produttivo del nostro Paese. Si tratta della qualità della vita di tutti noi”

Italia


Stati Generali dell'Innovazione

Qualunque sia il nuovo Governo, le politiche per l’innovazione devono entrare nelle sue priorità come prerequisito imprescindibile per favorire il rilancio del sistema-paese. Tra i tanti ambiti dell’Innovazione gli Stati Generali dell’Innovazione ritengono che in questo momento sia cruciale concentrare l’attenzione e le poche risorse disponibili sull’innovazione digitale.

 

L’innovazione digitale in Italia è spesso concepita come un ambito circoscritto, strettamente tecnologico. Un settore. Nulla di più sbagliato. Si tratta del futuro sociale e produttivo del nostro Paese. Si tratta della qualità della vita di tutti noi. L’impatto innovativo delle tecnologie della comunicazione e della conoscenza è trasversale a tutti i settori economici e costituisce una spinta competitiva fondamentale.

 

Per questo l’Associazione Stati Generali dell’Innovazione (www.statigeneralinnovazione.it) chiede che i punti sulle politiche dell’innovazione digitale rientrino nelle priorità programmatiche del nuovo governo, un governo che possa promuovere un programma di pochi punti in grado di recepire il chiaro messaggio di cambiamento che ha dato l’elettorato.

 

Sui temi dell’innovazione digitale, in particolare, nei mesi di campagna elettorale sono emersi più punti di condivisione, che quindi possono essere una base per la definizione di un programma di governo condiviso, concreto e di cambiamento.

 

Una delle principali novità della campagna elettorale è stata l’iniziativa della “Carta d’Intenti per l’Innovazione“, promossa dall’Associazione Stati Generali dell’Innovazione e finalizzata all’identificazione di un insieme di priorità programmatiche su cui recepire l’impegno dei candidati alle prossime elezioni politiche e regionali. Una Carta che ha raccolto l’adesione di centinaia di cittadini, amministratori, imprese, associazioni e di oltre ottanta candidati alle ultime elezioni. L’avvio, finalmente, di una “comunità dei politici innovatori“.

 

Chiediamo che insieme alla lotta alla corruzione e alle misure per la trasparenza nella politica i punti già condivisi sulle politiche dell’innovazione (alfabetizzazione digitale, scuola, open government, commercio elettronico e cultura digitale nelle imprese, banda larga servizio universale, riduzione delle barriere all’ingresso del mercato delle telecomunicazioni, riforma modello del lavoro con riferimento esplicito all’economia della conoscenza, open innovation, messa in rete della filiera dell’innovazione, l’innovazione sociale, politiche dell’innovazione sensibili alle differenze a partire da quelle di genere) siano parte fondamentale dei piani del nuovo governo e chiediamo ai parlamentari innovatori di sostenere e impegnarsi in questa fondamentale battaglia.