Che cos’è l’Internet delle Cose (scheda)

di Paolo Anastasio |

La diffusione degli oggetti connessi sta creando la base per l’avvento della nuova era dell’Internet delle Cose. Secondo Gartner saranno 26 miliardi gli oggetti connessi nel 2020.

IoT


L’Internet a banda larga è sempre più diffuso, il costo delle connessioni broadband sta gradualmente calando, sono sempre più numerosi i device che incorporano sensori e WiFi, il costo della tecnologia diventa sempre più abbordabile, la penetrazione degli smartphone è sempre più capillare. Sono questi gli elementi che creano la base comune per il decollo dell’Internet of Things, la cosiddetta “tempesta perfetta”, come la definisce Forbes, per l’affermarsi della nuova era dell’Internet delle Cose di cui tutti parlano.

 

Che cos’è l’Internet delle Cose?

In parole povere, l’Internet delle Cose (IoT) è la connessione di qualunque oggetto con uno switch per consentire il collegamento alla Rete o con altri oggetti. Questa posbbilità è applicabile a tutti gli oggetti, dallo smartphone alla macchinetta del caffè, dalla lavatrice alle cuffie per ascoltare musica, lampade, dispositivi indossabili (wearable) e in linea di massima tutto il resto. Il principio vale anche per i macchinari industriali e le macchine in genere, dai motori degli aeroplani alle trivelle di un impianto petrolifero.

 

In altre parole, basta uno switch per inserire qualunque oggetto all’interno dell’Internet delle Cose.

 

Secondo stime di Gartner, nel 2020 ci saranno 26 miliardi di oggetti connessi a livello globale. Altre fonti parlano addirittura di 100 miliardi di oggetti in Rete. Lo IoT è un network gigantesco di oggetti connessi, che comprende anche le persone. La relazione che si verrà a creare con lo IoT sarà di tre tipi: fra persone e persone, persone e oggetti, oggetti e oggetti (M2M).


Che impatto avrà lo IoT su di te?

La nuova regola che varrà per il futuro sarà che “tutto ciò che può essere connesso, sarà connesso”. Ma la domanda che sorge spontanea è perché vogliamo che così tanti oggetti siano connessi? Quali saranno i vantaggi? Alcuni esempi concreti esistono già. Mettiamo ilo caso che tu debba andare ad un appuntamento e che la tua auto sia già stata informata e abbia calendarizzato il meeting. In questo modo, avrà già calcolato il percorso migliore da fare. Se il traffico è molto intenso, il tuo smartphone potrà inviare in automatico un messaggio agli altri, informandoli del tuo possibile ritardo.

 

E ancora, la sveglia suona alle 7 di mattina, e in automatico invia un impulso alla macchinetta del caffè in cucina che comincia a preparartelo mentre tu stai ancora cinque minuti sotto le coperte. Oppure, la stampante sul posto di lavoro notifica in automatico la necessità di ordinare il toner prima che finisca. L’ordine viene inoltrato in automatico. E ancora, i dispositivi indossabili che hai al lavoro sono in grado di registrare le situazioni e i luoghi in cui sei più produttivo e le condividono con altri strumenti che usi sempre al lavoro.

 

In generale, lo IoT può essere applicato ad un’ampia gamma di settori come le reti di trasporto delle smart cities, allo scopo di diminuire l’inquinamento e lo spreco energetico nel settore della mobilità urbana.

 

Secondo Libelium.com, alcuni campi di applicazione dello IoT riguarderanno sistemi antincendio, misurazione della qualità del vino, fitness, sanità, controllo della qualità dei cargo marittimi, controllo qualità dell’acqua, corsi di golf, parcheggi intelligenti, gestione dei rifiuti, autodiagnosi dei guasti auto, controllo perdite d’acqua e fughe di gas, mappe cittadine dei decibel, shopping intelligente, sistemi di illuminazione intelligente, livelli elettromagnetici urbani, congestione del traffico, livelli di radiazioni nell’aria, controllo di accessi off limits, localizzazione di smartphone e altri device.  

 

infografica internet delle cose