Twitter factor

di di Augusto Valeriani |

BIBLIOTECH


Twitter Factor

Laterza Editore
Pubblicato: ottobre 2011
Pagine: 188
ISBN: 8842097198
Prezzo: 12,00
 

Cosa accade al giornalismo professionale quando CNN, Al Jazeera e BBC possono coprire alcune crisi internazionali solo attraverso il contributo – messaggi, fotografie e video – di comuni cittadini?

Cosa accade alla diplomazia quando ministri e capi di Stato aprono account Twitter e Facebook, ma soprattutto quando le loro pagine sono meno seguite di quelle di un blogger egiziano?

Cosa accade alla politica internazionale – e alla sua narrazione – quando nel variegato sottobosco degli attori non governativi compaiono organizzazioni come Wikileaks in grado di sfidare il paradigma della segretezza nella relazione tra gli Stati?

Augusto Valeriani spiega e ricostruisce questo nuovo contesto comunicativo internazionale attraverso numerosi esempi e attraverso le parole di reporter, funzionari diplomatici e uomini delle Ong che si trovano di fronte nuove figure ‘non professionali’ con cui non è più possibile non interloquire: semplici cittadini, ‘dilettanti’, capaci – grazie all’ambiente comunicativo del web 2.0 – di partecipare alla definizione del ‘lessico’ e della ‘grammatica’ della politica internazionale.

 

Una realtà che determina inevitabilmente la nascita di rapporti di competizione, ma anche di insospettabili collaborazioni: nella nuova sfera pubblica internazionale nessuno può più fare da sé.
(Dalla quarta di copertina)

Augusto Valeriani, insegna Mass media, conflitti e politica internazionale presso la Facoltà di Scienze politiche “Roberto Ruffilli” di Forlì, Università di Bologna. È Associate Fellow dell’Arab Media Centre della University of Westminster e del Center for Global Communication Studies dell’Annenberg School for Communication-University of Pennsylvania. Tra le sue pubblicazioni: Il giornalismo arabo (Carocci 2005); Un Hussein alla Casa Bianca. Cosa pensa il mondo arabo di Barack Obama (a cura di, con D. Della Ratta, Odoya 2009); Effetto Al Jazeera (LLR 2010).