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eLearning, la vera democratizzazione digitale

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È difficile che, dopo aver investito per sviluppare soluzioni per l’eLearning, le istituzioni tradizionali decidano di smantellare tutto una volta che l’emergenza sarà passata.

Digital Customer Experience (DCX) è una rubrica settimanale dedicata alla Digital Experience a cura di Dario Melpignano, Ceo di Neosperience. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui. Per la versione inglese vai al blog.

Negli ultimi anni è avvenuto un vero e proprio boom dell’eLearning.

Coursera, Masterclass, Udemy, Ninja Academy sono solo alcune delle piattaforme più famose che in questo periodo si sono imposte come “gli” strumenti per la formazione specialistica.

eLearning: i motivi del successo

La tendenza è chiara. In un mondo in cui le persone hanno bisogno di flessibilità ed economicità, la didattica ha dovuto adattarsi. L’eLearning è stata la migliore risposta possibile ai nuovi stili di vita.

I motivi sono molto semplici:

  1. L’eLearning permette allo studente di gestire in autonomia i tempi, facilitando quindi la partecipazione dei lavoratori.
  2. La didattica online è meno costosa della didattica tradizionale. Questo vale sia per chi la offre, sia per chi ne usufruisce.
  3. Infine questa permette alle persone, in qualunque luogo si trovino, di studiare risparmiando in spostamenti e affitti.

Queste tre caratteristiche si possono riassumere in un’affermazione: l’eLearning è la cosa che più si avvicina al democratizzazione dello studio e a un’esperienza di formazione libera.

Inoltre, oggi, il mondo del lavoro ci richiede una formazione costante. Tecnologie e metodologie cambiano velocemente; imparare a conoscerle altrettanto rapidamente è diventato indispensabile.

La didattica online, poi, è anche più flessibile in sé. Basti vedere cosa è successo in questi mesi. Gli istituti che disponevano di strumenti per l’e-Learning hanno continuato a lavorare come sempre. Chi invece era esclusivamente fisico ha dovuto rivoluzionare la propria didattica.

Fra esempi di successo e difficoltà, la strada per il futuro risulta tracciata. È difficile che, dopo aver investito per sviluppare soluzioni per l’eLearning, le istituzioni tradizionali decidano di smantellare tutto una volta che l’emergenza sarà passata. È sicuramente più probabile che cominceranno a offrire una didattica mista, in certi contesti fisica e in altri telematica.

Fino a poco tempo fa si pensava che la didattica online non potesse essere una valida sostituta di quella tradizionale, mancando dei rapporti umani fra insegnanti e studenti.

I dati del Miur

Oggi è difficile immaginare che questa convinzione continuerà ad essere valida, considerando anche i numeri che le università telematiche sono riuscite a raggiungere negli anni. Un chiaro segno di un movimento che era già in atto prima della crisi sanitaria. Secondo i dati del MIUR gli iscritti sono aumentati dai 40 mila del 2010/11 ai quasi 100 mila del 2017/18, con una crescita superiore al 100%.

Per concludere vorremmo sottolineare il valore del termine “esperienza” anche in questo settore. Oggi non basta offrire sostanza; importante è anche la forma, il coinvolgimento, la facilità d’uso, l’intuitività. Elementi che mancano da sempre alla formazione tradizionale, tranne che in rare eccezioni, e che invece l’e-Learning offre in ogni sua manifestazione.

Lo studente è quindi disposto a rinunciare a una certa quantità di sostanza (al valore in sé delle lezioni, che si manifesta della fisicità delle stesse) per poter vivere un’esperienza formativa più efficace.