la fiducia

Trasformazione digitale, i Trust Services e la reingegnerizzazione dei processi

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In un mondo sempre più digitalizzato ed interconnesso, la fiducia è divenuta elemento di differenziazione significativo all’interno delle organizzazioni. Il paradosso è che la digitalizzazione può essere vista sia come la causa sia come la soluzione al bisogno di fiducia sentito a livello di sistemi sociali ed economici. Il ruolo del Chief Trust Officer e del Qualified Trust Services Provider nel costante lavoro di business process reengineering.

La fiducia come vettore di cambiamento e innovazione

La trasformazione digitale dei processi di business aziendali è un cambiamento profondo e capillare interno alle organizzazioni, che predispone a un’evoluzione culturale e di mindset, che necessita anche di altri passaggi non meno rilevanti, come il rafforzamento della fiducia tra tutte le parti coinvolte.

Il digitale è allo stesso tempo causa e soluzione del problema relativo all’esigenza di maggiore fiducia e per diversi motivi.

A livello di organizzazione interna, senza fiducia non sarebbero possibili i nuovi modelli gestionali emergenti (agile, empowerment, decentralizzazione delle decisioni, organizzazione liquida, ecc.) che sono sempre più importanti negli attuali contesti di business.

In termini di relazioni esterne, la fiducia è essenziale per un buon rapporto con i clienti, le comunità locali, le Autorità di regolazione e i finanziatori, che nel tempo diventa sempre più stretto e interdipendente.

La fiducia è inoltre un tassello fondamentale di un nuovo modello di gestione, basato progressivamente su abilità comportamentali e che deve ricevere un adeguato supporto da parte delle soluzioni digitali a disposizione oggi, che possano mettere i manager in grado di superare le logiche Top-down all’interno delle organizzazioni.

Digital Trust Services e protezione dai rischi. Il ruolo del Chief Trust Officer

Ogni transizione comporta dei rischi da correre. Ad esempio, sempre rimanendo in un contesto digitale, i Digital Trust Services (DTS), le soluzioni informatiche che consentono, tra gli altri, i servizi di autenticazione, certificazione identità e firma elettronica, obbligano le organizzazioni ad affrontare il problema delle diverse minacce informatiche (cybersecurity) e dei rischi inerenti alla reputazione online e legata alle attività digitali in generale.

IDC stima inoltre una crescita di rilevanza di figure quali il Chief Trust Officer (CTO), con una presenza anche a livello di board aziendali.

Sempre secondo la ricerca, i DTS in pratica consentono di prendere decisioni tra due o più entità, con un livello di rischio e reputazione quantificabile alla fine in un reciproco vantaggio. La fiducia è applicata al business ed è centrata su meccanismi di sicurezza che includono attributi come rischio, conformità, privacy ed etica.

A riguardo, si stima una consistente crescita degli investimenti: entro il 2025, secondo i ricercatori IDC, si attende che il 25% della spesa per i servizi di sicurezza sarà dedicato allo sviluppo e gestione di piani strutturati di Digital Trust.

Entro la fine dell’anno in corso, inoltre, si attende che il 50% circa delle organizzazioni nominerà nel proprio board un CTO.

Il CTO dovrà poi interfacciarsi con il QTSP – Qualified Trust Services Provider. Altra figura chiave quest’ultima, che può dare un significativo contributo, in ottica di “metamorfosi digitale”, mettendo a disposizione delle aziende la propria esperienza per individuare i flussi operativi, i processi, le procedure e gli strumenti maggiormente utili per modellare i processi aziendali sfruttando a pieno i Trust Services, inserendoli “nativamente” nella ridefinizione dei processi stessi in ottica digital by design.

La centralità del Qualified Trust Service Provider

Dalle soluzioni di firma elettronica a quelle di gestione documentale e workflow, passando per la conservazione digitale, la fatturazione elettronica, l’identità digitale e la PEC, i Trust Services garantiscono i requisiti base, come la sicurezza e la compliance alle normative, l’integrità del dato o del documento, la necessità di riconoscere l’identità delle persone, l’esigenza dell’opponibilità a terzi, di assicurare il valore legale di un documento.

Servizi fondamentali per il business digitale, ma che ancora non sono entrati nel core di un IT-business, vero promotore di una Trust Chain estesa. Le aziende inoltre, fino ad oggi, non hanno ancora sfruttato pienamente il QTS provider in chiave di vero e proprio partner della trasformazione digitale aziendale.

Le situazioni però cambiano, soprattutto all’interno di un percorso di trasformazione. Negli ultimi anni il ruolo stesso dei Qualified Trust Service Provider, ossia il fornitore di servizi fiduciari ai quali è stato riconosciuto uno status di ente qualificato da un organo di governo e vigilanza e che ha ricevuto l’autorizzazione per l’erogazione dei propri servizi Trust, sta evolvendo verso un ruolo più esteso, di partner della trasformazione digitale aziendale, soprattutto nel supportare la reingegnerizzazione dei processi e i percorsi strategici di modernizzazione applicativa.

Una trasformazione che significa guardare al processo nel suo insieme, puntando a “mascherare la complessità tecnologica” offrendo una esperienza utente accattivante, unica, interessante ma al contempo affidabile e sicura.

In questo contesto, il business process reengineering si eleva a vero e proprio pilastro delle strategie e dei percorsi di transizione digitale delle imprese. Ed è in questo processo profondo che si inserisce anche la modernizzazione delle applicazioni.

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