L'offerta

EiTowers (Mediaset): bufera sull’offerta per le torri di RaiWay

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EiTowers all'assalto di RaiWay. Offerta pubblica in contanti e azioni per il 100% della società delle torri di Viale Mazzini. Critiche da esponenti dei M5S, Pd e sindacati.

EiTowers, la società che gestisce le torri di trasmissione tv controllata al 40% da Mediaset, ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto da 1,22 miliardi di euro sul 100% di RaiWay, la società delle torri di Viale Mazzini. L’obiettivo dell’operazione, nell’aria da tempo, è la creazione di un operatore unico a livello nazionale delle torri di broadcasting televisivo che metta a fattor comune le 2.300 torri di EiTowers con le 3.200 di RaiWay.

Le critiche all’operazione non si sono fatte attendere, con interventi polemici da parte di M5S, Pd, Usigrai e sindacati. Nel mirino in primo luogo il vincolo di mantere la maggioranza in RaiWay da parte della Rai con accuse sparse di violazione del conflitto d’interessi. Chiesto l’intervento dell’Antitrust. “Prima Mondadori-Rcs, poi Mediaset-Raiway: ora aspetto che il Milan compri l’Inter”. Questo il commento fra l’ironico e il paradossale all’annuncio di Pierluigi Bersani su Twitter. In serata l’Antitrust fa sapere che valuterà l’operazione e il Governo ha ricordato che un decreto ad hoc del 2 settembre scorso stabilisce che il 51% di RaiWay resta in capo alla Rai.

L’operazione arriva pochi giorni dopo la cessione di un pacchetto del 7,79% di quote Mediaset da parte di Fininvest

L’operazione

Il cda di EiTowers ha dato il via libero all’offerta pubblica volontaria di acquisto e scambio sul 100% del capitale di RaiWay.

L’offerta valuta RaiWay 4,50 euro per azione: per ogni 100 azioni portate in adesione, l’offerta riconoscerà 313 euro e 3 azioni EiTowers di nuova emissione. Il controvalore complessivo dell’offerta è di 1,22 miliardi, 851 milioni in cash e 374 milioni in carta.

L’offerta è condizionata al raggiungimento del 66,67% di RaiWay, di cui Rai ha il 65%, e punta al delisting della società quotata in Borsa dallo scorso 19 novembre.

Al servizio della parte di offerta in carta, Eitowers proporrà ai propri azionisti (40% è rappresentato da Mediaset) di deliberare un aumento di capitale di massimi 374 milioni nell’assemblea convocata per il prossimo 27 marzo.

L’obiettivo è chiudere l’operazione su RaiWay entro l’estate. In prospettiva l’azienda si rivolgerà anche “agli operatori telefonici, alla costante ricerca di efficienza, potranno contare su una controparte attenta, flessibile e in condizione di gestire un portafoglio di siti più ampio”.

Come precondizione, EiTowers inserisce il via libera incondizionata da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato “entro il secondo giorno di borsa aperta antecedente la data di pagamento del corrispettivo”. Le altre condizioni – oltre all’ok degli azionisti Eitowers all’aumento e al raggiungimento di una partecipazione non inferiore al 66,67% – prevedono, prima della chiusura dell’opa, il via libera del ministero dello Sviluppo economico a Rai per continuare a svolgere le attività di servizio pubblico attraverso RaiWay.

“A tal fine – si legge nella nota – l’offerente si impegna sin d’ora a convenire adeguati strumenti negoziali che assicurino e garantiscano a Rai pieno titolo a disporre dei mezzi e delle risorse strumentali per l’espletamento delle prestazioni di servizio pubblico spettanti a Rai”. 
L’offerta in contanti e azioni rappresenta un premio sui titoli RaiWay del 22% rispetto alla chiusura di Borsa del 23 febbraio e del 52,7% rispetto al prezzo di collocamento di RaiWay in Borsa avvenuto a novembre a 2,95 euro.

In caso di adesione totale all’offerta e post aumento di capitale, gli azionisti RaiWay avranno il 22,4% del capitale di EiTowers. Rai sarebbe dunque azionista con il 14,5% circa di EiTowers mentre Mediaset calerebbe intorno al 31%.

M5S, preoccupazione per Opa Mediaset su torri Rai

 

“La svendita del patrimonio Rai operata con la frettolosa quotazione in borsa di Raiway, denunciata con forza dal M5S nei mesi scorsi, conduce oggi a una prevedibile conseguenza: il principale concorrente EiTowers di proprietà del gruppo Mediaset ha lanciato un’OPA per l’acquisizione del controllo della società pubblica”. Così in una nota i deputati M5S della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera.

Ove l’operazione dovesse andare in porto, la trasmissione del segnale dei canali Rai sarebbe nella disponibilità del gruppo Mediaset. Per il M5S questo significa una cosa sola: “Continua il patto del nazareno televisivo: una risorsa pubblica messa sul mercato sta per essere fagocitata dal gruppo Mediaset”. 

“Auspichiamo un intervento deciso dell’Autorità Antitrust per scongiurare la creazione di un monopolio in un mercato strategico a tutela dei consumatori, degli operatori e in ultima istanza di quel che rimane del pluralismo nel nostro Paese”.

Anzaldi (Pd): ‘Offerta Mediaset per RaiWay incomprensibile’

“L’offerta di Mediaset appare poco comprensibile, il governo è stato chiaro su Rai Way: la quotazione in borsa è stata vincolata alla cessione di una quota non superiore al 49%, il controllo delle torri del servizio pubblico resta saldamente in mano pubblica”. Lo dichiara il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.

“Il decreto per la privatizzazione di Rai Way – spiega Anzaldi – vincola la Rai a mantenere una quota di partecipazione sociale nel capitale sociale di Rai Way non inferiore al 51%. La Rai, peraltro, ha messo sul mercato solo il 34,9% del capitale di Raiway, mantenendo una quota di due terzi che garantisce pienamente il controllo pubblico dell’azienda. Si fatica, quindi, a comprendere la mossa di Mediaset, che vorrebbe acquisire il 66,67% di Raiway per toglierla dal listino azionario sebbene oggi non sia possibile”.

“Così come la vicenda – aggiunge Anzaldi – si sta raffigurando in queste ore, si rischia solo di creare confusione o, peggio, di incorrere nel rischio di qualche illecito”.

“Rai Way deve rimanere pubblica – aggiunge Laura Cantini, senatrice Pd, componente in Vigilanza Rai – così come ha previsto il governo. La cessione di quota non può infatti superare il 49%, l’offerta di Mediaset non è quindi accettabile. Il collega Anzaldi ha già ricordato i termini del decreto di privatizzazione di Rai Way, sbagliato creare incertezza su una vicenda già definita”.

Massimo Cestaro (Slc Cgil): ‘Opa Mediaset su RaiWay ennesimo conflitto d’interessi’

“Apprendiamo dalla stampa che Mediaset, attraverso la sua controllata E.I. Towers, avrebbe lanciato un OPA per l’acquisizione del 100% della Società RaiWay – si legge in una nota di Massimo Cestaro, segretario generale Cgil-Slc –  La notizia sembrerebbe in contrasto con la cessione di quote societarie della controllata RAI che, invece, non dovrebbe superare il 49% delle azioni. Evidentemente la differenza non è di poco rilievo, ma ciò che risulta sconcertante è che, se l’operazione andasse in porto attraverso l’acquisizione di Mediaset anche  del “solo” 49% di RaiWay, saremmo di fronte all’ennesimo conflitto di interessi per cui il principale concorrente privato deterrebbe quote rilevantissime della principale infrastruttura del servizio pubblico radio televisivo”.

“Condizione, questa, che avevamo previsto come possibile e denunciata  sia durante l’incontro col MISE sia nell’incontro con la Presidente RAI e il Direttore Generale, ma in entrambi gli incontri questa eventualità era stata esclusa – prosegue la nota –  Per nulla rassicurati dalle dichiarazioni, ancorché autorevoli, ora è abbastanza facile stabilire chi aveva ragione e chi aveva torto”.

 

E non vi è dubbio che tutto questo disastro nasca dalla decisione sciagurata di prelevare i famosi 150 milioni dal canone RAI: scelta a cui il C.d.A. RAI si è opposto troppo tardivamente (e successivamente all’azione legale intrapresa da SLC-CGIL) registrando, tra l’altro, e incredibilmente, il dissenso dello stesso Direttore Generale – aggiunge la nota – Ora pretendiamo chiarezza, da parte del MISE e del C.d.A. RAI. Abbiamo il timore che questa incredibile vicenda originata  da apprendisti in cerca di successo mediatico, sia solo il preambolo di quello che può succedere alla più grande istituzione culturale del Paese”.

Usigrai: ‘A rischio libertà d’informazione’

“La notizia di Mediaset che lancia un’Opa sulle torri della Rai è allarmante: se andasse in porto determinerebbe una concentrazione tale da mettere a rischio anche la libertà di informazione”. E’ quanto si legge in una nota dell’Usigrai che aggiunge: “Questa vicenda conferma che esiste una grande urgenza: regolare definitivamente i conflitti di interesse. Fermo restando che una operazione del genere deve passare al vaglio di istituzioni e autorità di garanzia, è evidente che tali annunci sono possibili finché non si interviene su questa materia, e sulle fonti di nomina della Rai. Chiediamo chiarezza al governo, con il quale abbiamo avviato contatti.

E chiediamo all’Antitrust di aprire con urgenza un fascicolo. Le torri della Rai Servizio Pubblico devono restare in mano pubblica. E’ un principio che l’Usigrai ha affermato dall’inizio di questa vicenda esprimendo sempre allarme e contrarietà e decidendo persino di acquistare alcune azioni di RaiWay, ed è quello che andremo ad affermare con forza nell’assemblea dei soci”. 

Antitrust: l’operazione sarà valutata

L’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato comunica di aver ricevuto da parte della società Ei Towers SpA, ai sensi dell’articolo 16 della legge 287/90, la notifica preventiva dell’operazione di concentrazione consistente nell’acquisizione del controllo esclusivo di Ray Way Spa. L’operazione sarà valutata entro i termini previsti dalla stessa norma, al fine di verificare se questa comporti “la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sul mercato nazionale, in modo da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza” (art. 6 della legge 287/90).   Con riferimento all’eventuale concentrazione tra Mondadori e Rcs Libri, oggetto di notizie di stampa, l’Agcm precisa di non aver ricevuto finora alcuna comunicazione. Anche tale operazione, laddove venisse notificata, sarà valutata ai sensi del citato art.6.

Governo: Il 51% resta in capo a Rai

L’offerta pubblica per RaiWay conferma l’apprezzamento da parte del mercato della scelta compiuta a suo tempo dal governo di valorizzare la società delle torri Rai facendola uscire dall’immobilismo nel quale era confinata. La quotazione in Borsa si è rivelata un successo. Il governo però ricorda che, anche considerata l’importanza strategica delle infrastrutture di rete,  un decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del 2 settembre 2014 ha stabilito di mantenere in capo a Rai una quota nel capitale non inferiore al 51 per cento.