Il progetto

Diritto d’autore, la Siae sperimenta la blockchain

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Entro pochi anni la gestione del diritto d’autore si servirà della tecnologia blockchain e questa iniziativa permetterà di potenziare gli strumenti e i servizi dedicati al diritto d’autore, fino a crearne di nuovi, più open e accessibili, migliorando l’attività di intermediazione dal punto di vista dell’efficienza.

Decentralizzazione, scalabilità e sicurezza, sono le proprietà fondamentali del sistema blokchain riconosciute come efficaci e affidabili anche per la gestione di tutti i metadati e le transazioni necessarie in una corretta gestione dei diritti d’autore. Per questo la Siae, Società Italiana degli autori ed editori, in partnership con Algorand, stanno sviluppando di un nuovo ecosistema “open” per la gestione dei diritti d’autore basato sulla piattaforma blockchain su protocollo proof-of-stake (PoS).

Sia Algorand che Siae, si legge in una nota ufficiale, sono convinti che, “in un futuro ormai vicino, la gestione del diritto d’autore si servirà della tecnologia blockchain” e che “questa collaborazione permetterà di evolvere e potenziare gli strumenti e i servizi per la gestione del diritto d’autore, fino a crearne di nuovi, più open e accessibili, migliorando ulteriormente l’attività di intermediazione dal punto di vista dell’efficienza”.

Immaginare un futuro di soluzioni che garantiscano maggiore efficienza e trasparenza ai nostri associati, è allo stesso tempo un dovere e un privilegio per la sesta società di collecting al mondo, al centro di una grande rete internazionale per la tutela del diritto d’autore”, ha commentato il Direttore Generale di Siae, Gaetano Blandini.

Una grande opportunità di progresso verso modelli economici che promuovono inclusività, trasparenza, e transazioni prive di frizioni, sarò entusiasta di assistere alla creazione di queste soluzioni, supportate dalle performance e dalle funzionalità che abbiamo rilasciato in Algorand 2.0”, ha dichiarato il Professor Silvio Micali, vincitore del Premio Turing e fondatore di Algorand.

La società italiana di collecting aveva già avviato lo sviluppo del progetto, con il supporto dell’Università “La Sapienza” di Roma e della startup Blockchain Core, basandosi su tecnologia Hyperledger, ma ora ha deciso di focalizzarsi sulla piattaforma di Algorand, “per la sua natura pubblica “by design” e per le sue alte performance”.

In un futuro ormai prossimo, la gestione del diritto d’autore si servirà della tecnologia blockchain e questo progetto permetterà di evolvere e potenziare gli strumenti e i servizi per la gestione del diritto d’autore, fino a crearne di nuovi, più open e accessibili, migliorando ulteriormente l’attività di intermediazione dal punto di vista dell’efficienza.

Il mercato mondiale della tecnologia blockchain applicata al settore media & entertainment è stimato raggiungere il valore di 1,5 miliardi di dollari, secondo uno studio Kenneth Research, con il segmento “license & rights management” tra i più rapidi nella crescita, grazie all’emergere degli smart contracts (protocolli informatici che facilitano, verificano, o fanno rispettare, la negoziazione o l’esecuzione di un contratto), di nuove soluzioni di business più affidabili nelle transazioni e di più avanzati sistemi di cyber sicurezza.