Lo scontro Usa-Cina

5G in Germania, previsti 50 miliardi di extra costi senza Huawei

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La Germania starebbe valutando di limitare la presenza cinese nelle nuove reti 5G, ma gli operatori puntano il dito contro gli extra costi. In Italia De Vecchis (Huawei) replica a Pompeo 'Attacco infondato'.

Il Governo di Angela Merkel starebbe preparando per fine ottobre un progetto di legge per limitare l’utilizzo di componenti Huawei nelle reti 5G in Germania. Ma gli operatori tedeschi lanciano l’allarme: senza Huawei, extra costi per 50 miliardi di euro per realizzare le nuove reti.

Proposta allo studio in Germania

Secondo indiscrezioni rilanciate fra gli altri da Les Echos, la nuova proposta di legge tedesca, pur senza un divieto formale, renderebbe di gran lunga più difficile e complesso l’utilizzo di tecnologie cinesi nelle nuove reti. Ogni componente dovrebbe essere testata e certificata dall’agenzia tedesca per la sicurezza informatica (BSI) prima dell’uso. Una procedura complessa, che secondo gli analisti sarebbe finalizzata in primo luogo a mettere i bastoni fra le ruote a Huawei, pur senza dirlo esplicitamente. Un po’ come è avvenuto in precedenza in Francia, con la legge per la sicurezza delle reti mobili del 2019.

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Braccio di ferro nel governo tedesco

La nuova proposta tedesca spingerebbe quindi gli operatori tedeschi fra le braccia di altri fornitori. Ma sarà davvero così? Lo scopriremo presto.

Quel che emerge è che la nuova proposta sarebbe il frutto di un compromesso fra diversi ministeri all’interno del Governo di Angela Merkel: da un lato, ci sarebbe il ministero degli Esteri, assai reticente nei confronti di Huawei. Dall’altro, ci sarebbe invece il ministero dell’Economia, più sensibile alle esigenze degli operatori e al ruolo potenzialmente portante di Huawei per le nuove reti 5G in Germania. In mezzo, infine, ci sarebbe il ministero dell’Interno, in posizione neutrale.

Operatori tedeschi contro il ban

Quel che è certo è che gli operatori tedeschi tentano da tempo di sensibilizzare il governo di Angela Merkel sui rischi potenziali di un’esclusione unilaterale delle imprese extra Ue dal novero dei fornitori per le nuove reti 5G. Più volte, Deutsche Telekom, Telefonica (con il brand O2) e Vodafone hanno invocato clemenza dal Governo.

Costi extra per 50 miliardi

Secondo stime degli stessi operatori, escludere Huawei dal mercato farebbe lievitare di ben 50 miliardi di euro il conto per la realizzazione delle nuove reti 5G in Germania. Un prezzo salatissimo da pagare al pressing americano, anche in considerazione dei 6,5 miliardi spesi dagli operatori in sede di asta 5G in Germania.

Tanto più che la stessa Angela Merkel, secondo recenti indiscrezioni, si starebbe muovendo per favorire l’ingresso di Deutsche Telekom sul mercato cinese del mobile.

Ericsson e Nokia ci forniscono il core network, ma il 50% delle nostre antenne proviene da Huawei”, ha detto a fine settembre Volker Petendorf, portavoce di Deutsche Telekom. Ebbene, il progetto di legge tedesco parlerebbe di componenti “strategici” senza tuttavia precisare se si tratta di reti core o di antenne. Ma ciò che è del tutto evidente è che un’esclusione di Huawei renderebbe molto più caro il conto finale degli operatori per le nuove reti.

Questione politica e industriale

E’ evidente inoltre che dietro alla questione politica, c’è anche una questione industriale. Dopo l’esclusione di Huawei dal 5G negli Usa e in Uk, escludere il fornitore cinese anche dalla Germania, che rappresenta il principale mercato europeo, proietterebbe automaticamente i concorrenti Ericsson e Nokia in prima fila per il 6G e le prossime generazioni di comunicazione mobile.

De Vecchis (Huawei) ‘Attacco di Pompeo infondato’

Intanto, anche in Italia il 5G è diventato un tema controverso con lo scontro Usa-Cina e l’attacco contro Huawei del Segretario di Stato, Mike Pompeo, in visita in Italia. “Credo che l’attacco di Pompeo sia completamente infondato e privo di cognizione e conoscenze”, ha ribattuto il presidente di Huawei Italia, Luigi De Vecchis, intervenendo ad un evento nel weekend. “Nel settore delle telecomunicazioni la sicurezza è un fatto che esiste da oltre 30 anni e viene discussa nei comitati internazionali”, ha aggiunto De Vecchis, sottolineando che “le nostre macchine sono esattamente come le altre e non vi è prova che ci sia stata una benché minima situazione critica in questo contesto”. Proprio in tema di sicurezza il viceministro del Mise Stefano Buffagni, intervenuto al medesimo evento, ha voluto sottolineare che il governo si sta muovendo “con attenzione, con una visione europea, senza distruggere né il mercato, né colpevolizzare un’ottima azienda”.

Da un punto di vista tecnologico il 5G rappresenta una opportunità da cogliere al volo. “Dal 4G al 5G c’è un salto enorme della tecnologia”, ha detto De Vecchis, invitando l’Italia a “mettere da parte gli aspetti tecnologici e togliendo dall’altra parte gli aspetti politici e fare una scelta: prendere una decisione che è quella di far crescere questo paese”. Purtroppo però mentre la tecnologia c’è, “mancano le competenze delle persone”, ha aggiunto il presidente di Huawei Italia.