Lo scontro

5G, La Francia dice sì a Huawei. Nokia ed Ericsson a rischio ritorsione?

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La Francia ribadisce il via libera alla presenza di Huawei nel rollout delle reti 5G. Cresce la tensione fra Washington e Pechino e le aziende europee che lavorano in Cina potrebbero finirci di mezzo.

Diversamente da quanto stabilito dal Governo nel Regno Unito, che ha bannato Huawei dal 5G in Uk, il produttore cinese di apparecchiature di rete potrà invece continuare a lavorare e investire sul 5G in Francia. Lo ha confermato il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire, dicendo che la Francia non impedirà a Huawei di continuare a investire nel paese. Le Maire ha detto alla radio France Info che comunque non si tratta di alcun “assegno in bianco” per Huawei in Francia, ma che luoghi sensibili saranno comunque protetti.

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Francia dice sì a Huawei

“Non impediremo a Huawei di investire in 5G ma proteggeremo i nostri interessi nazionali”, ha detto Le Maire, ribadendo la posizione francese alle autorità cinesi.

Le Maire nel contempo ha colto l’occasione per condannare i presunti abusi perpetrati dalla Cina sulla minoranza musulmana che vive nel paese, in particolare degli Uiguri.

La scorsa settimana il segretario di Stato Usa Mike Pompeo ha rincarato la dose contro la Cina, facendo sapere che gli Usa avrebbero imposto restrizioni e richiesto un visto alle aziende cinesi come Huawei accusate di favorire la violazione dei diritti umani.  

Detto questo, le tensioni fra Usa e Cina si riverberano ormai quotidianamente sul futuro delle nuove reti 5G, che sicuramente subiranno dei ritardi se sarà confermato l’ostracismo dei principali fornitori cinesi nella Ue.

Guerriglia economica  

Il rischio a questo punto è che si inneschi una situazione di guerriglia economica fra Cina e resto del mondo, con la Pechino che potrebbe adottare misure restrittive nei confronti dei concorrenti europei di Huawei e Zte, vale a dire Ericsson e Nokia. Le due società scandinave lavorano molto in Cina nella fornitura di apparecchiature di rete per il 5G. Tra l’altro, dispongono di fabbriche e impianti produttivi. Pechino potrebbe, ad esempio, minacciare il divieto per le due aziende all’export dei prodotti fabbricati in Cina. E’ quanto scrive il Wall Street Journal, ventilando l’ipotesi di misure restrittive nei confronti delle attività produttive dei due player europei in Cina.  Un’eventualità smentita da fonti governative di Pechino.     

Nokia ed Ericsson a rischio ritorsione in Cina?

Il mercato cinese del 5G è aperto a tutte le aziende internazionali, comprese appunto Nokia ed Ericsson, ha detto un portavoce del ministero degli Esteri. Queste aziende hanno già partecipato e vinto gare per il rollout delle reti 5G in Cina. L’appello del portsvoce del ministero degli esteri di PechinoWang Wenbin è che anche l’Europa adotti misure che garantiscano la corretta concorrenza un ambiente aperto anche alle imprese cinesi.

Resta da capire a questo punto se l’escalation della guerriglia diplomatica ed economica fra Cina e Usa danneggerà anche le nostre aziende europee in Cina.

Vedremo come andrà a finire.

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