La Francia non farà alcun accordo fiscale con le multinazionali sulle somme dovute al paese. Il Ministro delle Finanze Michel Sapin non usa mezzi termini: Andremo avanti ‘fino alla fine’ del procedimento giudiziario.
Non è la prima volta che il governo francese dichiara su questo fronte di essere contrario a qualsiasi tipo di accordo, contrariamente da quanto fatto invece in Gran Bretagna. Diverso è il caso dell’Italia dove a febbraio la Guardia di Finanza ha notificato a Google un verbale di accertamento per una presunta evasione da 227 milioni di euro e a marzo la Procura di Milano ha chiuso le indagini sulla compagnia americana con il possibile rinvio a giudizio dei manager indagati per frode fiscale.
Le dichiarazioni di Sapin arrivano a qualche giorno dalle perquisizioni nella sede di Google a Parigi e di McDonald’s a Yvelines.
“Noi non facciamo transazioni come il Regno Unito. Noi applichiamo la legge“, ha rilanciato il Ministro.
A fine gennaio Google ha concluso un controverso accordo col fisco britannico da 172 milioni di euro. Una somma ritenuta da molti politici irrisoria rispetto ai guadagni di Google tant’è che l’accordo finito sotto la lente dell’Antitrust Ue che sta indagando.
“Abbiamo trasmesso un certo numero di elementi alla giustizia che si occuperà delle conseguenze penali. Andremo fino alla fine“, ha indicato Sapin a Reuters.
Martedì scorso sono state effettuate delle perquisizioni nella sede di Google (e non era la prima volta), nell’ambito di un’indagine preliminare per frode fiscale aggravata e riciclaggio.
Secondo fonti non ufficiali, le autorità fiscali francesi avrebbero chiesto a Google 1,6 miliardi di euro.
L’analisi dei dati raccolti nelle perquisizioni richiederà mesi se non addirittura anni, ha informato il procuratore Eliane Houlette, indicando che nella sede di Google è stata raccolta una grosse molte di dati, “diversi terabyte di documenti informatici”.
“Ci serviranno software potenti che noi non abbiamo“, ha aggiunto.
L’indagine, che riguarda periodo 2007-2011, ha l’obiettivo di verificare se la società Google Ireland Ltd abbia una stabile organizzazione in Francia “e se, non dichiarando una parte della sua attività svolta sul territorio francese, sia venuta meno agli obblighi fiscali“, come si legge in una nota del PNF.
Il 18 maggio scorso è stata perquisita anche la sede francese di McDonald’s. Anche in questo caso le indagini riguardano una presunta frode fiscale per 300 milioni di euro.
Google ha dichiarato di rispettare pienamente le leggi francesi mentre McDonald ha rifiutato di commentare la notizia.