La battaglia

Vivendi-Mediaset, la Ue pronta a mettere in mora l’Italia per l’emendamento anti scalata

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La Commissione Ue pronta a contestare all'Italia l'emendamento anti scalata che ha impedito a Vivendi di riprendere in mano le sue quote del 19% congelate in Mediaset nonostante l'abrogazione della Legge Gasparri.

La pace faticosamente raggiunta fra Mediaset e Vivendi non dovrebbe essere messa in pericolo dall’intervento della Commissione Europea. Bruxxelles, secondo Repubblica, è in procinto di avviare e trasmettere al governo italiano una procedura sul cosiddetto emendamento “Salva Mediaset”, che a fine 2020 ha di fatto congelato per sei mesi lo scongelamento delle quote di Vivendi in Mediaset, dopo l’abrogazione della legge Gasparri da parte della Corte di Giustizia Ue. L’emendamento era stato a suo tempo rivendicato dal ministro del Mise Stefano Patuanelli.

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Legge anti scalata

Lo scrive oggi la Repubblica. Nel mirino della Commissione, la legge approvata alla fine dell’anno scorso che ha obbligato Agcom a condurre una nuova istruttoria per verificare che le partecipazioni incrociate di Vivendi in Tim e Mediaset non violino le norme a tutela del pluralismo dei media.

Già a dicembre, la Commissione fece sapere con una lettera che quella norma rischiava di essere incompatibile con la legislazione europea e che era stata seguita una procedura scorretta.

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Il gruppo francese è il primo azionista di Tim con una quota del 24% ed è il secondo socio di Mediaset con il 29%.

L’accordo Vivendi-Mediaset

A inizio marzo Mediaset e Vivendi hanno raggiunto un accordo che sancisce la fine del contenzioso tra i due gruppi dopo una lunga battaglia legale. Nessun risarcimento miliardario per Mediaset, che tuttavia può riprendere il suo progetto paneuropeo con sede centrale ad Amsterdam, venuti meno i veti di Vivendi.

In base a quanto pattuito, Vivendi ridurrà drasticamente il suo peso, e potenzialmente potrebbe uscire dal tutto, dal capitale del gruppo controllato dalla famiglia Berlusconi nell’arco di cinque anni.

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Contestazione in partenza

Nelle prossime ore, la Commissione farà partire ufficialmente la contestazione. Fino ad ora si sono svolti contatti informali e riservati, scrive la Repubblica, secondo cui l’accordo tra i due gruppi, che deve essere ancora finalizzato, potrebbe a questo punto essere messo in discussione.

Fonti legali vicine a Vivendi hanno però detto a Reuters che l’eventuale apertura della procedura d’infrazione da parte della Commissione europea non avrebbe effetti sull’accordo di pace con Mediaset.

E francamente non potrebbe essere altrimenti, dopo cinque anni di guerra feroce fra Vivendi e Mediaset, e appena siglato l’armistizio in Italia sul fronte dei media. Tanto più che adesso cresce l’attesa per l’arrivo dei fondi del PNRR, che potrebbero rappresentare una boccata d’ossigeno per Vivendi in particolare sul fronte Tlc della sua partecipazione in Tim, in relazione a nuove gare per la copertura a banda ultralarga del paese nelle aree grigie.