L'accordo

Vivendi-Mediaset, scoppia la pace. Quale impatto sul dossier della rete?

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Mediaset e Vivendi chiudono in contenzioso quinquennale dovuto alla rottura su Premium. Il gruppo francese potrà così concentrarsi sul dossier della rete.

Dopo cinque anni di guerra dovuta alla mancata acquisizione di Premium, scoppia finalmente la pace fra Vivendi e Mediaset. L’armistizio è stato siglato ieri da Vincent Bollorè e Arnaud De Puyfontaine (Vivendi) e Pier Silvio Berlusconi (Mediaset). Il gruppo francese si impegna a cedere progressivamente il 19,9% detenuto in Fininvest e congelato nella fiduciaria Simon. Il valore della partecipazione di Vivendi in Mediaset si aggira intorno ai 914 milioni di euro, che quindi il gruppo francese potrà recuperare per concentrarsi invece, a mani più libere, sulla sua partecipazione in Tim.

Il titolo del Biscione vola in Borsa, con un incremento del 4,17% a 2,80 euro. Mentre Vivendi, che guadagna lo 0,28% a Parigi, può tirare un sospiro di sollievo e chiudere un contenzioso senza troppi danni: dovrà risarcire 1,7 milioni di euro per la scalata al Biscione. Archiviata invece la richiesta di 3 miliardi di euro.

La nota congiunta che mette fine alle ostilità fra Berlusconi e Bollorè

Fininvest, Mediaset e Vivendi sono lieti di annunciare di aver raggiunto un accordo globale per mettere fine alle loro controversie rinunciando reciprocamente a tutte le cause e denunce pendenti. Vivendi favorirà lo sviluppo internazionale di Mediaset votando a favore dell’abolizione del meccanismo del voto maggiorato e del trasferimento della sede legale di Mediaset in Olanda. Mediaset e Vivendi hanno inoltre stipulato accordi di buon vicinato nella televisione free-to-air e di standstill della durata di cinque anni”, si legge nella nota.

All’assemblea ordinaria di Mediaset, prevista il 23 giugno 2021, Fininvest proporrà la distribuzione a tutti gli azionisti di un dividendo straordinario di 0,30 euro per azione in pagamento il 21 luglio 2021. Fininvest e Vivendi si sono obbligate a votare a favore di tale deliberazione.


Vivendi ha preso l’impegno di vendere sul mercato l’intera quota del 19,19% di Mediaset detenuta da Simon Fiduciaria in un periodo di cinque anni (1). Fininvest avrà il diritto di acquistare le azioni eventualmente invendute in ciascun periodo di 12 mesi, al prezzo annuale stabilito.


Fininvest
acquisterà al closing il 5,0% del capitale sociale di Mediaset, detenuto direttamente da Vivendi, al prezzo di 2,70 euro per azione, dopo lo stacco del dividendo. Vivendi rimarrà azionista di Mediaset con la quota residua del 4,61% e sarà libera di mantenere o vendere tale partecipazione in qualsiasi momento e a qualsiasi prezzo.
Dailymotion, società controllata da Vivendi, ha concordato di effettuare un pagamento di 26,3 milioni di euro per la definizione del contezioso relativo al copyright con RTI e Medusa, società del Gruppo Mediaset.


Il closing dell’accordo è previsto per il 22 luglio 2021”,
chiude la nota congiunta.

E ora? Cosa farà Vivendi sulla rete?   

A questo punto, chiusa la pace con Mediaset, il gruppo francese potrà concentrarsi sul restante business italiano, vale a dire la sua partecipazione come primo azionista in Tim con il 24%, davanti a CDP (10%).

Sarà interessante verificare come il gruppo francese vorrà posizionarsi nella partita della rete, dopo che CDP ha raggiunto la maggioranza di Open Fiber con il 60%.

Finora Vivendi è stato un “socio silente” in Tim, ribadendo a più riprese il suo impegno a lungo termine nel gruppo Tlc italiano che da poco si è aggiudicato i diritti per lo streaming della Serie A grazie alla partnership con DAZN.

La pace con Mediaset permetterà Vivendi di voltare pagina nelle relazioni impossibili con il Biscione e semplificherà le cose in Italia, in particolare in Tim dove secondo il gruppo francese esistono ancora i margini per una creazione di valore.

Vedremo se tutto ciò si realizzerà perseguendo il difficile e accidentato progetto di rete unica a maggioranza Tim o se il gruppo francese vorrà cambiare rotta e sostenere la regia pubblica di Cdp.