Bilancio

Telecom Italia: utili e ricavi tornano a crescere trainati dalla Business Unit Domestic

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L’azienda comincia a cogliere i frutti della cura Cattaneo: ricavi del terzo trimestre a 4,8 miliardi (+1,4%) e utili a 477 milioni (+477 milioni) a fronte di un Ebitda a 2,2 miliardi (+8,5%).

Telecom Italia comincia a cogliere i frutti dell’efficienza sui ricavi: questo, in sintesi, il messaggio lanciato dall’Ad del gruppo Flavio Cattaneo in occasione della presentazione dei conti dei primi nove mesi del 2016, che rivendica la validità delle scelte strategiche effettuate e il buon successo commerciale delle offerte ‘quadruple play’ (qui il Pdf della trimestrale).

La Business Unit Domestic ha registrato nel terzo trimestre il miglior risultato dal 2007, con ricavi ed Ebitda reported in aumento, rispettivamente dell’1% e del 7,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Seppur moderato, l’incremento dei ricavi evidenzia un’importante inversione di tendenza seguita a un miglioramento continuo dei risultati nei singoli trimestri confrontati con lo stesso periodo dell’esercizio precedente: -2,3% nel primo trimestre, -1,2% nel secondo e, infine, +1,0% nel nell’ultimo trimestre esaminato.

I conti del terzo trimestre

A livello consolidato il trimestre registra un incremento dei ricavi (+1,4%) che si attestano a 4,8 miliardi di euro, confermando l’andamento già evidenziato per Domestic con un primo trimestre 2016 in riduzione del 12,1% rispetto allo stesso periodo del 2015, un secondo trimestre in riduzione del 7,7% e un terzo trimestre in aumento dell’1,4%.

L’EBITDA cresce dell’8,5% a 2,2 miliardi (in aumento per il secondo trimestre di fila) mentre l’utile registra un +42,8% a quota 477 milioni di euro.

L’indebitamento netto rettificato di gruppo diminuisce di 779 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2016, a quota 26,7 miliardi.

Gli investimenti nella fibra per il Fisso hanno permesso una incisiva accelerazione nella copertura della popolazione: sono oltre 785 mila le abitazioni raggiunte solo dall’ FTTH con un incremento nel terzo trimestre 2016 di oltre 250 mila unità in 30 città della Penisola (+16 centri urbani rispetto a giugno 2016).

In crescita nel trimestre anche le vendite di linee in fibra con un incremento del 31% rispetto allo stesso periodo del 2015. In calo invece le line loss (linee fisse perse da TIM) che dopo aver registrato una costante riduzione nel corso dell’anno, si sono attestate a 100 mila nel terzo trimestre quasi dimezzandosi rispetto alle 173 mila perse nello stesso periodo del 2015. Significativi anche i risultati nel Mobile che ha visto i clienti utilizzatori di tecnologia LTE superare il 50% (51%) della customer base di TIM.

I conti dei primi nove mesi

Nel periodo gennaio-settembre 2016 l’Utile ha raggiunto i 1,5 miliardi di euro (rispetto ai 367 milioni di euro dello stesso periodo 2015). Gli investimenti industriali nei primi nove mesi dell’anno sono stati pari a 3,1 miliardi di euro a livello consolidato mentre in Italia sono stati pari a 2,4 miliardi in gran parte concentrati sullo sviluppo delle nuove tecnologie ultrabroadband.

I ricavi sono ammontati a 13,9 miliardi di euro, in calo del 6,3% rispetto ai primi nove mesi del 2015 (-3,7% in termini organici). La riduzione di 939 milioni di euro è attribuibile principalmente alla Business Unit Brasile per 777 milioni di euro e alla Business Unit Domestic per 91 milioni di euro.

“Il turnaround di TIM sta procedendo a passo spedito e stiamo conseguendo eccellenti risultati in anticipo rispetto alle attese, a conferma della bontà delle iniziative intraprese. Stiamo investendo come nessun altro nel nostro Paese, consapevoli del ruolo che TIM riveste per lo sviluppo economico dell’Italia”, ha sottolineato il Presidente Esecutivo Giuseppe Recchi. 

“Si continuano a vedere i frutti del lavoro e si capisce come l’efficienza produca effetti benefici anche sui ricavi. Sarà un lavoro che andrà a toccare ogni area, su cui tutto il management è impegnato per dare risultati sempre migliori per tutti gli azionisti. La copertura della rete mobile 4G ha raggiunto oltre il 95% della popolazione mentre la rete fissa in fibra ha coperto il 56% della popolazione a ottobre, raggiungendo in entrambi casi, con largo anticipo, il target previsto per la fine del 2016”, ha aggiunto l’Amministratore Delegato Flavio Cattaneo.