Il rapporto

SosTech. In Italia la banda larga è ancora un miraggio per molti

di Giordano Rodda |

Performance scadenti, diffusione tutt’altro che capillare, miglioramenti che fanno nutrire qualche speranza: come esce l’Italia dal rapporto Akamai.

Rubrica settimanale SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

A che velocità va l’Italia? Ancora piuttosto lenta, ma ci sono segnali di miglioramento. Il rapporto Akamai sullo stato di Internet relativo al primo quarto del 2017 permette una valutazione globale della banda larga e ultralarga, e mette in mostra la posizione, spesso impietosa, che spetta al nostro Paese nei confronti del resto dell’Europa e del mondo. I dati sullo status quo non fanno certo sorridere, ma perlomeno è dimostrato che gli sforzi di Stato e aziende non sono vani: un po’ dappertutto registriamo risultati lusinghieri per quanto riguarda i tassi di miglioramento rispetto allo scorso anno.

Male, ma si migliora

Secondo il rapporto, l’Italia è al sessantunesimo posto mondiale per quanto riguarda i Mbps di connessione medi durante il primo quarto del 2017, mentre in Europa è tristemente quartultima (ventottesimo posto). Per capirci, se la passano molto meglio di noi l’Estonia, la Slovacchia, l’Ungheria, la Bulgaria, il Portogallo; dietro abbiamo soltanto la Croazia, la Grecia e Cipro. Il nostro dato parla di una velocità media di 9,2 Mbps, lontanissima dai record del Nord Europa (Norvegia, Svezia, Finlandia e Danimarca, insieme alla Svizzera, superano tutte i 20 Mbps) ma anche dalla Romania, che con i suoi 17 Mega medi fa registrare il secondo posto complessivo.

Tutto male, dunque? Non proprio: la situazione di partenza (e quella attuale, ancora almeno per quest’anno) è obiettivamente disastrosa, ma almeno ci stiamo muovendo per migliorare: la crescita della velocità media in un anno è stata di un ottimo 13%, superata solo dalla Danimarca, dalla Svizzera, dalla Croazia, dalla Finlandia e dalla Spagna. Non pochi hanno fatto peggio dell’anno scorso, anche primi della classe, o quasi, come l’Olanda. Particolarmente significativo il calo della Lettonia, che ha sì il diciassettesimo posto al mondo ma ha visto un peggioramento della velocità media del 9,5%.

Molto bene per l’Italia anche l’incremento rispetto allo scorso quarto, del 6,2%, secondo assoluto dietro la Francia con il 7,4%. Già, la Francia: nazione che ha più di un punto in comune con noi, considerando che si tratta di uno dei principali Paesi europei e una delle maggiori potenze economiche mondiali, ma che continua ad arrancare per quanto concerne le connessioni. In quanto a velocità media è appena un posto sopra di noi, al ventisettesimo, con 10,8 Mega; ma fa perfino peggio di noi nella velocità di picco.

Anche in quest’ultima classifica, infatti, siamo ventottesimi, con la Francia al ventinovesimo che si scambia il posto con l’ottima Croazia. Il massimo a cui arriviamo è 51 Mega, quasi la metà della Svezia (95,3 Mega) e della sempre più sorprendente Romania, secondo posto in Europa e dodicesimo al mondo (95 Mega). Anche qui stiamo guadagnando terreno: il nostro dato di incremento rispetto all’anno precedente è il più alto dopo quello della Croazia (54%), con il 21%.

La banda larga per buona parte degli italiani è un miraggio

Malgrado gli incrementi siano incoraggianti, questi non si possono considerare in nessun modo dati positivi: come rileva Akamai, è già da due quarti che 27 nazioni europee su 31 prese in esame superano la soglia dei 10 Mega medi per la connessione, e noi siamo sotto (anche se, a giudicare dagli incrementi, ancora non per molto).

Soprattutto, queste performance ci fanno capire come mai continuiamo a essere in fondo alle altre classifiche, ovvero quelle sull’adozione della banda larga (con standard IPv4). Soltanto il 79% delle connessioni in Italia sono superiori ai 4 Mega, una velocità ormai piuttosto misera, che rende impensabile anche soltanto lo streaming video (la più lenta tra le ADSL attualmente disponibili, Internet Senza Limiti di TIM, ha una velocità dichiarata di 7 Mega, che si possono però portare a 20. Su SosTariffe.it, è possibile trovare le migliori offerte per ADSL e fibra ottica ad alta velocità). Peggio di noi fanno ancora la Francia (73%) e Cipro (70%), mentre trovare connessioni più lente a Malta, in Bulgaria o in Olanda è praticamente impossibile. Altra nota dolente: questa volta la variazione annuale è negativa (-4%), anche se bisogna dire che è così per buona parte delle nazioni in classifica. In altre parole, lo zoccolo duro di connessioni lente e lentissime pare davvero difficile da intaccare.

Per quanto riguarda invece la banda larga a più di 10 Mega, siamo sempre all’ormai familiare quartultimo posto, con solo il 26% delle connessioni medie con performance superiori. Detto altrimenti, tre italiani su quattro non possono accedere allo streaming ad alta definizione e hanno probabilmente più di una difficoltà con il cloud. Torniamo però a crescere, con un sonoro +47% rispetto all’anno scorso e un +11% rispetto allo scorso quarto; meglio fa ancora la migliore tra le ultime insieme a noi, cioè la Croazia, rispettivamente con +79% e +12%. Stessa posizione anche per le connessioni superiori ai 15 Mbps, il 12% (crescita annuale del 73%), con Norvegia e Svizzera che stanno sopra il 50%.

L’esempio di Singapore e della Corea del Sud

Insomma, la strada è quella giusta, ma bisognerà ancora percorrerne tanta. Anche perché alcuni dati sono davvero impressionanti a livello globale per quanto riguarda sia la velocità di picco che la percentuale di linee con banda larga e ultralarga. Sono ben 8, infatti, le nazioni che possono vantare velocità di picco superiori a 100 Mega, semplicemente inarrivabili per i nostri standard: la media globale è di 44,6 Mbps (poco più basso del dato italiano) ma a stupire è Singapore, addirittura a 184,5 Mbps, il 26% in più dell’anno scorso. Molto staccati seguono Macao, la Mongolia (ed è un dato su cui riflettere), Hong Kong e la Corea del Sud, tutti intorno ai 120-130 Mega; sopra i 100 Mega anche Jersey, il Qatar e la Thailandia, e dopo Israele (99,1) c’è la Svezia, come detto la prima tra le nazioni europee. La Sud Corea domina anche le classifiche sull’adozione della banda larga, arrivando al primo posto a pari merito rispetto ai 4 Mega e al primo assoluto per i 10 Mega e i 15 Mega. Un modello da seguire, pur con tutte le differenze del caso.

Fonte: https://www.akamai.com/us/en/about/our-thinking/state-of-the-internet-report/global-state-of-the-internet-connectivity-reports.jsp