Il futuro

Sky Italia, A. Zappia: ‘Nonostante la crisi, manteniamo ampi margini di crescita’

di |

Per l’Ad, Sky è la prima vera media company italiana con 4,7 milioni di abbonati e 2,8 miliardi di ricavi.

Parla del futuro di Sky Italia, della pubblicità, della nuova piattaforma AdSmart, l’amministratore delegato Andrea Zappia, intervenuto in video collegamento a un convegno sul digitale.

Mentre incalzano le indiscrezioni su una possibile intesa tra l’azienda che fa capo a Rupert Murdoch e Mediaset per la pay tv Premium, Zappia mantiene il focus su quanto sta facendo Sky Italia.

Sky è diventata “la prima vera media company italiana, con ampi margini di crescita”, ha indicato Zappia.

La pay tv conta 4,7 milioni di abbonati e 2,8 miliardi di ricavi.

“L’Italia resta un Paese importante nonostante la flessione significativa del mercato degli ultimi anni”, ha precisato l’Ad, aggiungendo anche che oggi, davanti alla difficoltà di reggere i fatturati degli Over-the-Top, “Sky è riuscita a combattere una situazione economica complicata, restando stabile con un business plan più resiliente rispetto ad altri operatori”.

Zappia ha ricordato con soddisfazione il successo “inaspettato a livello globale” di ‘Gomorra’ al punto che è diventato il secondo programma più visto in Francia.

Parlando poi di AdSmart, il servizio lanciato da Sky che fornisce spot mirati all’utente, ha garantito: “Zero problemi sulla privacy”.

Il top manager ha quindi spiegato che si tratta di un “servizio totalmente trasparente in cui l’utente non solo preme e dà l’ok, ma da cui di fatto trae un vantaggio perché ottiene spot coerenti con i suoi bisogni”.

Parliamo della pubblicità mirata di cui adesso pure Publitalia si vuole occupare per lanciarla sui canali free di Mediaset sulla scia di quanto già fatto da Sky.

Il 19 settembre il servizio AdSmart ha ottenuto anche il via libera dal Garante della privacy, che ha accolto la richiesta di verifica preliminare presentata dalla stessa Sky.

Il gruppo, ha indicato il Garante, “potrà utilizzare i dati dei propri utenti per inviare spot pubblicitari “mirati” a spettatori di uno stesso programma, ma solo in forma aggregata.  L’utente che non intende ricevere questi spot potrà però opporsi in modo semplice, anche usando il telecomando”.