Analisi

Schermo&Schermo, dal David primi segnali di ripresa del cinema italiano

di Carlo Macchitella, produttore televisivo |

Quest'anno uno spettacolo che ha celebrato il cinema italiano senza imbarazzo o triste accademia anche grazie alla competenza di Sky.

Piccole annotazioni a margine a qualche giorno di distanza dalla cerimonia di premiazione del sessantesimo David di Donatello. Prima di tutto il miglior film è risultato essere una commedia, un film commerciale, molto amato dal pubblico – 16 milioni di incasso al botteghino -, ma apprezzato anche dalla critica.

Un film che è stato venduto in tutto il mondo nella prospettiva di fare numerosi remake locali e che è comunque un segnale di successo per il cinema italiano.

Poi i tantissimi riconoscimenti (regia esordio, attori e attrici) per un film anomalo quale ‘Jeeg Robot che testimonia come un’idea forte sia editorialmente che produttivamente possa portare ad un successo di critica e botteghino. Ancora una annotazione riguardo al trionfo che la giuria del David ha decretato, per tutti gli aspetti tecnici e professionali ivi compresa la regia, al film di Matteo GarroneIl Racconto dei Racconti’, che non è stato sicuramente compreso e apprezzato quanto meritasse al momento della uscita sala.

Una ultima osservazione.

Nel passato le premiazioni del David sono state noiose, lente, talvolta imbarazzanti, per le gaffes o le figuracce dei conduttori molto spesso improvvisati. Stavolta in una cornice moderna e scenograficamente efficace, dove grazie all’impegno e alle competenze Sky tutto sembrava funzionare a perfezione, abbiamo assistito non a una mesta cerimonia, ma ad uno spettacolo dove il cinema italiano è stato con equilibrio ricordato, elogiato, celebrato senza mai una punta di imbarazzo o di triste accademia. Speriamo quindi che i segnali di novità registrati in questa sessantesima edizione dei David siano il segnale che qualcosa si sta veramente muovendo di nuovo e di meglio all’interno e intorno al cinema italiano.