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Pubblicità ingannevole, Iliad ancora condannata dal Giurì: ‘Messaggi fuorvianti e denigratori’

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Iliad condannata dal Giurì della pubblicità a rimuovere o modificare quattro messaggi giudicati ingannevoli e, in un caso, denigratori nei confronti della concorrenza. La replica di Iliad: 'Attendiamo di conoscere le motivazioni che, ad oggi, non risultano ancora pubblicate'.

Dopo la sanzione per 1,2 milioni di euro per pubblicità ingannevole sul 5G comminata a marzo dall’Antitrust, ora è giunta una nuova sanzione, questa volta da parte del Giurì della pubblicità, che ha condannato Iliad per ben 4 messaggi: tre per ingannevolezza, uno perché denigratorio. Iliad dovrà quindi rimuovere o modificare i messaggi.

“Il Giurì, – si legge nella pronuncia dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) – esaminati gli atti e sentite le parti, dichiara che i primi tre messaggi esaminati sono in contrasto con l’art. 2 C.A. (“Comunicazione commerciale ingannevole”) e quello veicolato attraverso la pagina Facebook è in contrasto con l’art. 14 dello stesso C.A.(“Denigrazione”) e pertanto ne ordina la cessazione”.

Di seguito i messaggi condannati:

9 milioni di clienti (affissione ed home page): Iliad non è riuscita a dimostrare di avere effettivamente 9 milioni di clienti e (in realtà sono 9 milioni di sim human attive).

Assistenza clienti in meno di 25 secondi (home page): Iliad utilizza il claim “Assistenza di qualità in meno di 25 secondi”.

Iliad primo operatore qualità/prezzo (home page): Iliad ha omesso di esplicitare in modo evidente e limpido (così come richiesto dal Giurì) che si tratta del risultato di un sondaggio dell’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza.

«Tra di voi sembrava diverso alla fine ti ha RACCONTATO SOLO PALLE. L’estate è fatta per cambiare. E allora cambia operatore»: post pubblicato su FB e ritenuto denigratorio nei confronti dei concorrenti.

Come già detto, non è la prima volta che Iliad viene sanzionata dal Giurì per l’ingannevolezza delle sue campagne. 

  1. La campagna di lancio nel 2018, condannata per omissione del costo di attivazione di 9,99 euro delle offerte, le scarse informazioni sulle limitazioni di copertura della rete 4G e sull’impossibilità per i consumatori di verificare e controllare il limite del primo milione di clienti ai quali la promozione era dedicata.
  2. La seconda campagna sempre dell’autunno del 2018 e sempre per il tema della scarsa trasparenza sulle limitazioni di copertura del 4G.
  3. L’inottemperanza alle due precedenti condanne.
  4. Una campagna nel 2019 sul tema della soddisfazione del 98% dei clienti, dichiarata ingannevole perché non era chiaro a cosa si riferisse il target di rilevazione del campione e la portata assoluta di questa survey.
  5. Una seconda campagna del 2021 per lo stesso problema del claim “97% dei clienti soddisfatti”. Anche qui dichiarate ingannevoli le modalità di rappresentazione di questa “soddisfazione dei clienti”.
  6. Nel 2022 la campagna di lancio della fibra Iliad: dichiarato ingannevole il modo in cui hanno comunicato la velocità della loro fibra (“fino a 5 Giga complessivi”). In realtà, si tratta della somma delle velocità delle 3 porte ethernet del loro modem (una 2,5 Giga e le altre 2 a 1 Giga) con la velocità del loro Wifi (appena 0.5 Giga).
  7. Sempre nel 2022 l’inottemperanza alla precedente pronuncia (si sono rifiutati di modificare i messaggi ingannevoli sulla fibra nonostante la condanna).

A stretto giro è giunta la replica di Iliad

Pronta al replica di Iliad. “Più di quattro anni di attività dimostrano che per iliad la trasparenza e l’attenzione all’utente sono un fatto, non un claim pubblicitario: lo certificano vari istituti terzi, ma soprattutto lo certifica la fiducia che ci viene accordata da un numero sempre crescente di utenti. Siamo sopresi che la contestazione arrivi da operatori la cui storia è ricca di contestazioni e condanne per comportamenti che sicuramente non vanno nella direzione della trasparenza e della tutela dell’utente. Attendiamo di conoscere le motivazioni che, ad oggi, non risultano ancora pubblicate”, si legge nella nota dell’azienda.La nostra trasparenza e l’attenzione che mettiamo nel servizio che offriamo ai nostri utenti restano un dato di fatto, testimoniato dal tasso di soddisfazione superiore al 97% (come evidenziato da una ricerca di Ipsos del gennaio 2022, consultabile qui: https://www.iliad.it/docs/NPS_Iliad_Gennaio_2022.pdf) e dalle valutazioni terze che effettuano alcuni istituti, ad esempio ITQF, sul valore della nostra offerta e sul livello della nostra assistenza all’utente, oltre che dal constante aumento dei nostri utenti.”