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Pirateria, caso Rojadirecta. Per la prima volta coinvolto un Isp

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Il Tribunale di Milano ha chiesto l’oscuramento di Rojadirecta che trasmetteva illegalmente le partite della Serie A e della Champions. Per la prima volta in Italia obbligato un Isp a inibire l’accesso al sito. Bagnoli Rossi (Fapav): ‘Importante il ruolo degli intermediari per una efficace tutela dei contenuti’.

La giustizia italiana ha assestato un bel colpo alla pirateria audiovisiva. Il Tribunale di Milano ha, infatti, ordinato al gestore italiano di connessione internet di oscurare il sito Rojadirecta sul quale era possibile seguire illegalmente in streaming le partite della serie A e della Champions ed Europa League oltre ad alcuni dei maggiori campionati mondiali.

Da notare che è la prima volta che un tribunale italiano obbliga un Isp a inibire l’accesso a un sito pirata, segno che si si va sempre più nella direzione di coinvolgere attivamente gli intermediari del web nella lotta alla pirateria.

La magistratura ha vincolato l’Isp all’immediata rimozione di tutti i siti con nome “rojadirecta”, indipendentemente dal paese in cui sono registrati

Il Tribunale ha anche stabilito una penale di 30 mila euro per ogni giorno di ritardo nell’attuazione del provvedimento.

Bagnoli Rossi (Fapav): ‘Importante il ruolo degli intermediari per una efficace tutela dei contenuti’.

Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV, ha dichiarato: “Il provvedimento del Tribunale di Milano in merito all’inibizione di Rojadirecta, ottenuto grazie all’azione portata avanti da Mediaset, rappresenta una decisione di grande rilievo per quanto riguarda la tutela dei contenuti sportivi e costituisce un importante precedente anche per le future attività”.

“L’aspetto cruciale di questo provvedimento – ha sottolineato Bagnoli Rossi – è che interessa tutti i siti con il nome “rojadirecta” indipendentemente dal paese dove sono registrati. Questo portale, tra i più utilizzati per la visione in live streaming di eventi sportivi, era già stato oggetto in precedenza di azioni di contrasto poi aggirate grazie alla creazione di nuovi domini. La decisione del Tribunale di Milano di intimare al provider l’inibizione del sito pone nuovamente l’accento sull’importanza del ruolo degli intermediari per una efficace tutela dei contenuti. Solo con una loro effettiva collaborazione attiva – conclude Bagnoli Rossi – sarà possibile attuare una incisiva e persistente azione di contrasto al problema”.

Nel caso specifico, il sito trasmetteva eventi sportivi i cui diritti televisivi appartengono in gran parte a Sky e Mediaset.

I due broadcaster hanno speso grosse somme per assicurarsi la distribuzione di questi eventi sportivi che potevano essere seguiti su Rojadirecta in aperta violazione del copyright.

Sky ha acquistato per 572 milioni di euro diritti per trasmettere sul satellite tutte le partite della Serie A per il triennio 2015-2018.

Mediaset si è assicurata all’asta le partite di 8 squadre big sempre della serie A per il digitale terrestre pagando 373 milioni di euro.

L’azienda di Cologno Monzese possiede anche i diritti della Champions League, per i quali ha versato circa 700 milioni di euro.

Grazie all’azione del Tribunale di Milano è stato inibito l’accesso al canale web che trasmetteva il calcio violando il copyright e le esclusive.

Un sito, Rojadirecta, che era già finito sotto la lente per la trasmissione dei Mondiali di Calcio del Brasile.

 

Mediaset: ‘Il provvedimento spingerà gli ISP a inasprire la lotta alla pirateria’

Per Mediaset si tratta di “un importante provvedimento” in tema “di pirateria informatica sui contenuti editoriali protetti da copyright”.

La decisione del Tribunale di Milano è la prima di questo genere, sottolinea Mediaset, spiegando che “aveva già ottenuto dal Tribunale di Roma uno stop diretto al gestore del portale Rojadirecta e due ordini di sequestro del medesimo sito da parte della Procura della Repubblica di Milano”.

Adesso però nella misura viene coinvolto anche l’operatore tlc.

“Questo nuovo provvedimento – conclude – darà un impulso determinante ai fornitori di connettività nell’inasprire tutte le iniziative idonee a contrastare la pirateria sui contenuti a tutela di tutte le imprese editoriali italiane”.